Giuseppe Guastella per il “Corriere della sera”
«L' investimento mi è stato proposto per diversificare il portafoglio titoli di Vasco Rossi mediante l' acquisizione di un bene rifugio» come «un investimento sicuro, non soggetto a oscillazione di valore e anzi in grado di garantire un rendimento molto elevato nel tempo», dichiarava a verbale la segretaria del rocker di Zocca. Il Blasco è solo una delle circa 300 vittime individuate nella truffa da circa 500 milioni di euro venduti in banca.
Ma, come si legge negli atti della venduti in banca per le quali sono state chiuse le indagini nei confronti di 87 indagati che ora rischiano il processo, il raggiro riguarderebbe «decine di migliaia di risparmiatori».
Secondo le accuse ipotizzate dal Pm milanese Grazia Colacicco, che ha coordinato le indagini del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Gdf, i diamanti sarebbero stati venduti agli ignari clienti, che come Vasco Rossi immaginavano di fare un investimento vantaggioso, a prezzi gonfiati rispetto al loro valore reale dal 30 al 50%, ma ci sono casi in cui il prezzo sarebbe lievitato dell' 80%.
La compravendita, sostiene l' accusa, avveniva negli uffici delle agenzie bancarie con la complicità di alcuni dipendenti e delle stesse banche. I clienti venivano invogliati ad acquistare le pietre preziose vendute dalla Intermarket diamond business e dalla Diamond private investment, mentre gli istituti incassavano laute commissioni che arrivavano fino al 18% del presunto investimento. «Mi è stato fatto capire che l' importo corrisposto costituisse espressione del valore del bene acquistato», aggiungeva la collaboratrice di Vasco Rossi, il quale aveva investito 2,5 milioni di euro versati con tre bonifici il 20 luglio 2009, il 22 febbraio 2010 e il 14 ottobre 2011, rispettivamente da 1,043 milioni di euro, 520 mila euro e poco più di un milione.
Non è l' unico personaggio famoso finito nel raggiro, perché nell' avviso di conclusione delle indagini notificato dalle Fiamme gialle agli indagati figurano anche l' industriale milanese della farmaceutica Diana Bracco, per più di un milione, la conduttrice televisiva Federica Panicucci, 54 mila euro, e l' ex showgirl Simona Tagli, che di euro ne avrebbe persi 29 mila.
Oltre alle due società che commercializzavano i diamanti, sono coinvolte in base alla legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa delle imprese anche il Banco Bpm, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps e Banca Aletti. I funzionari delle banche, sostiene l' accusa del sostituto procuratore Colacicco, sarebbero stati ricompensati lautamente. La Idb, ad esempio, avrebbe elargito «una serie di regali ai vertici del Banco Bpm e di Unicredit». Gli stessi istituti, insieme con le persone fisiche indagate, avevano subito a febbraio scorso un sequestro preventivo pari da oltre 700 milioni di euro disposto dal giudice per le indagini preliminari Natalia Imarisio.
Gran parte delle persone che hanno acquistato i diamanti sono state nel frattempo risarcite dalle banche alcune delle quali, come Unicredit, hanno subito ricomprato le pietre allo stesso prezzo alle quali erano state vendute.
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