Ch.B. per "il Messaggero"
Polina Murugina rischia di finire in carcere per un anno per aver posato senza veli davanti a una chiesa, a Mosca. L'influencer 24enne, che ha il corpo interamente tatuato, si è fatta ritrarre senza veli davanti alla Chiesa dell'Intercessione della Beata Vergine Maria nella capitale russa e ha poi condiviso lo scatto in rete.
Un comportamento che potrebbe causarle più di un grattacapo se sarà ritenuta colpevole, con questo gesto, di aver «insultato il sentimento religioso dei credenti». La donna rischia anche una multa fino a tremila sterline secondo quando rivelato dal tabloid britannico The Sun.
La foto era stata scattata la scorsa estate ma è stata denunciata alla polizia solo di recente, costringendo la giovane a cancellare il proprio profilo Instagram. La legge che punisce questo tipo di comportamenti risale al 2013 ed è stata approvata sull'onda delle azioni condotte dalle Pussy Riot.
Le protagoniste del movimento di protesta si erano esibite contro la rielezione di Putin anche nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca nel 2012. Qui, dopo essersi fatte il segno della croce, avevano cercato di cantare una canzone ed erano state interrotte dall'arrivo della sicurezza. Sempre le Pussy Riot hanno spesso manifestato il proprio dissenso attraverso azioni provocatorie. La legge attuale prevede una condanna in carcere che può arrivare fino a un anno e Polina Murugina non è la prima finire in tribunale per questo motivo.
Lo scorso anno una coppia di influencer era stata condannata a dieci mesi per una foto vicino alla cattedrale di San Basilio a Mosca, ma la lista di episodi di questo tipo è lunga e interessa molte città della Russia. Per il sindaco di Kaluga Dmitry Denisov, scrive il Daily Mail, non si tratta di azioni di protesta ma di comportamenti messi in atto da donne che hanno una vita complicata.
«Vorrei che diventassero madri affettuose e amate mogli», ha detto al tabloid. «Sono sicuro che le loro vite non sono abbastanza piene». Per il vice governatore della regione Dmitry Razumovsky si tratta di un problema di educazione e ha però chiesto che, invece della forza, venga usato un altro metodo, quello della «condanna pubblica» dei loro comportamenti.
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