DIECI CASI DI CORONAVIRUS ACCERTATI NELLA CAPITALE (IN ITALIA SONO 2041). POLEMICHE PER LA VICENDA DEL POLIZIOTTO POSITIVO AI TEST. AI PRIMI SINTOMI, ERA ANDATO AL PRONTO SOCCORSO DEL POLICLINICO DI TOR VERGATA ED ERA STATO DIMESSO: ERA STATO RICHIESTO IL TEST ALLO SPALLANZANI MA SAREBBE STATO RIFIUTATO IN QUANTO… - ORA CONTROLLI SU 98 PERSONE - L’EPIDEMIOLOGO WALTER RICCIARDI, CONSIGLIERE DEL MINISTRO SPERANZA E MEMBRO DEL CONSIGLIO ESECUTIVO DELL’OMS: “LA CITTA’ NON E’ UN FOCOLAIO”

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Alessia Marani per il Messaggero

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Il poliziotto del commissariato di Spinaceto, periferia sud della Capitale, positivo al coronavirus ha trascorso la notte tra il 26 e il 27 febbraio nel triage del Policlinico di Tor Vergata prima di essere dimesso e rimandato a casa il giorno dopo. Per questo ieri, la direzione sanitaria e il Seresmi (Servizio Regionale Epidemiologia, Sorveglianza e controllo Malattie Infettive) hanno richiamato le 98 persone che hanno avuto accesso al pronto soccorso di Tor Vergata nei due giorni e che sono potenzialmente venute a contatto con il sovrintendente di 52 anni ora ricoverato allo Spallanzani.

 

Di questi 15 risultano sintomatici e eventualmente saranno, sottoposti al test per il Covid19. Mentre sono 6 tra medici e infermieri, un agente di polizia e due vigilantes in servizio presso l'ospedale che sono ora posti in sorveglianza sanitaria domiciliare, tutti asintomatici. Stesso percorso adottato per 5 colleghi del poliziotto con cui condivide l'ufficio. Particolare apprensione c'è per una collega che sabato ha svolto il servizio di pre-filtraggio e controllo allo stadio Olimpico in occasione di Lazio-Bologna.

 

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Comunque, gli agenti «sono tutti asintomatici - come sottolinea l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato - e il loro isolamento avverrà sotto la sorveglianza della Asl competente e in accordo con il dirigente dell'ufficio sanitario provinciale della Questura di Roma». Ieri sera al policlinico anche i pazienti sono stati invitati a indossare maschere e guanti. Tutte misure di estrema precauzione perché il poliziotto per tutta la durata dell'osservazione al PTV ha indossato guanti e mascherina, così come i sanitari. Per cui il personale non è particolarmente allarmato.

 

UNIVERSITÀ E SCUOLA

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Anche la moglie, la cognata e i due figli del poliziotto, la più grande che frequenta il primo anno di Informatica all'Università La Sapienza e il più piccolo che studia al liceo Pascal di Pomezia, sono contagiati. Dunque, da ieri è stato sospeso il corso A-L seguito dallo studente universitario e le aule bonificate, mentre il liceo è stato chiuso. Sono stati sanificati anche i locali del commissariato che ieri è rimasto chiuso al pubblico e che oggi riaprirà. I medici della Questura hanno parlato con gli agenti e garantito tutta l'assistenza necessaria.

 

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Il sovrintendente era assente dal lavoro per malattia dal 25 febbraio. Abita con la famiglia sul litorale, a Torvajanica. Si sente male e il 26 si reca al S. Anna di Pomezia. Prima avrebbe anche chiamato il numero dell'emergenza, ma in tutta risposta gli è stato detto che i suoi sintomi non erano riconducibili al Covid19. «Mio marito - ha detto la moglie infuriata ad amici e colleghi - è stato rimbalzato da un ospedale all'altro. Eppure aveva la tosse, il mal di gola e la febbre alta. Non è possibile che ora ci ritroviamo tutti in queste condizioni». Al S. Anna gli dicono di rivolgersi al policlinico, poiché loro non sono «attrezzati».

 

POLEMICA SUI TEST

L'agente allora va a Tor Vergata dove rimane nel pomeriggio e dove passa la notte nel pronto soccorso. Nel frattempo viene sottoposto a esami clinici e radiologici. Fonti ospedaliere sostengono che il giorno successivo è stato richiesto il test allo Spallanzani ma che sarebbe stato rifiutato in quanto non vi erano i presupposti. Al policlinico avrebbero voluto farlo loro il test, c'è un reparto di Malattie Infettive, ma non sono delegati, «così si è perso tempo».

 

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Il contatto dell'agente con una persona proveniente dalla Lombardia, del resto non sarebbe emerso subito. Il 27, dunque, l'agente viene dimesso e torna a casa. Solo il sabato, quando le sue condizioni di salute si aggravano e va al Gemelli, viene mandato allo Spallanzani. Il contatto non era evidente perché avuto con una persona che è stata in Lombardia.

 

Ieri, intanto, sono stati raggiunti telefonicamente dalla Asl Roma 6 tutti i ragazzi, i genitori e gli insegnanti della III C dell'istituto Pascal. Sono tutti asintomatici e sono in sorveglianza domiciliare. È stato, inoltre, contattato il maestro di pianoforte anche lui asintomatico e in sorveglianza domiciliare.

 

Gli operatori della Asl continuano a lavorare per rintracciare tutti i contatti stretti del nucleo familiare. Il ministero della Salute e lo Spallanzani ribadiscono l'appello affinché in presenza di sintomi e di un link epidemiologico è sconsigliato recarsi ai pronto soccorso, ma è necessario chiamare il numero verde 800.118.800. Ieri la segreteria provinciale del Coisp, a cui l'agente è iscritto, era in contatto con il collega: «È provato ma confidiamo in una sua guarigione», dice il segretario generale Domenico Pianese. «Il Covid-19 colpisce i poliziotti come i cittadini, non siamo immuni - afferma Stefano Paoloni del Sap - l'importante è che siano adottate tutte le cautele perché in servizio non ci siano contagi».

 

CORONAVIRUS

Da il Messaggero

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Coronavirus, richiamate 98 persone al pronto soccorso di Tor Vergata per un possibile contatto con il poliziotto contagiato. Questo il comunicato del Ministero della Salute - Regione Lazio - Spallanzani: a seguito dell'indagine epidemiologica svolta dalla direzione sanitaria dal Policlinico di Tor Vergata e dal SERESMI sono state richiamate 98 persone che hanno avuto accesso al pronto soccorso di Tor Vergata nei giorni 26 e 27 febbraio e che sono potenzialmente venuti a contatto con l'agente di polizia che si era recato al pronto soccorso e ora ricoverato all'Istituto Spallanzani.

 

Di questi 15 risultano sintomatici e andranno valutati clinicamente ed eventualmente verranno sottoposti al test per il #COVID19. Sono 6 gli operatori sanitari del pronto soccorso, un agente di polizia e due operatori della vigilanza in servizio presso l'ospedale posti in sorveglianza sanitaria domiciliare, tutti asintomatici. Si ribadisce l'appello affinché in presenza di sintomi e di un link epidemiologico è sconsigliato recarsi ai pronto soccorso, ma bensì chiamare il numero verde 800.118.800

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Il poliziotto è il primo contagiato romano ma si registra anche un vigile del fuoco risultato positivo al test e una terza persona infetta ricoverata allo Spallanzani. I casi però, sottolinea l'Istituto Spallanzani, non sono autoctoni: il poliziotto ha avuto contatti con un amico proveniente dalla Lombardia, il pompiere proviene da Piacenza e il terzo caso ha avuto un link con il Veneto.

 

Positiva anche tutta la famiglia del poliziotto, moglie, due figli e la cognata, e ciò ha determinato la chiusura del liceo del figlio, un Istituto di Pomezia che conta 1200 alunni, e del corso di Informatica alla Sapienza frequentato dall'altro figlio. Ancora: 5 agenti del commissariato del poliziotto sono stati messi in sorveglianza domiciliare attiva. Il poliziotto aveva ospitato un amico lombardo ed era in malattia da qualche giorno, ovvero dal 25 febbraio.

 

Ieri sera in un primo momento è stato portato al Gemelli ed inserito in un percorso protetto dedicato ai pazienti con sintomatologia di tipo respiratorio potenzialmente contagiosi. Risultato positivo al test del Covid-19 è stato trasportato allo Spallanzani con un'ambulanza allestita per la protezione degli operatori: è risultato positivo a tutti i test ed è stato ricoverato.

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Ha una polmonite bilaterale ma non è grave e viene curato con la terapia antivirale. Positivo al Coronavirus anche un giovane allievo vigile del fuoco dell'87esimo corso proveniente da Piacenza e attualmente trasferito dalla scuola di Capannelle all'Istituto Spallanzani di Roma. Anche in questo caso sono state attivate, insieme al Comando dei Vigili del Fuoco, tutte le misure di sicurezza e di sorveglianza previste.

 

Sono dunque 12 al momento i casi positivi di Coronavirus accertati tra Roma e Provincia. E di questi, dagli ultimi dati dello Spallanzani, si contano 8 ricoverati: la coppia di cinesi ormai negativizzata, il poliziotto ricoverato ieri, la famiglia di Fiumicino (madre, padre e una figlia) e un ultimo caso con un link epidemiologico veneto. A questo vanno aggiunti il nucleo familiare del poliziotto ricoverato (moglie, due figli e cognata), e il vigile del fuoco positivo al test e in sorveglianza nella caserma di Capannelle.

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Tutti i pazienti, precisano dallo Spallanzani, sono in buone condizioni. Riguardo i tre casi di Fiumicino, «che non destano preoccupazioni», sono stati individuati i contatti più stretti della famiglia: si tratta di 51 persone tra compagni di scuola, amici e insegnanti che, al momento, sono tutti risultati negativi al test.

 

Negativo anche il figlio più piccolo della coppia che sta diventando la 'mascottè di medici e infermieri dell'istituto per le malattie infettive di Roma. Intanto il presidente dell'Ordine dei Medici di Roma Antonio Magi, dopo aver ricordato che nella Capitale non ci sono focolai, precisa che qui «abbiamo posti letto e non siamo in emergenza», e spiega: «Le strutture da campo fuori degli ospedali romani servono per fare il triage, per evitare che le persone infette vengano in contatto con il pronto soccorso e si vada a verificare una situazione simile a quella vista nel nord Italia».

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Ma c'è una notizia positiva, soprattutto per i turisti, ovvero la riapertura prevista per mercoledì di San Luigi dei Francesi, chiusa da ieri, dopo che è emerso che un religioso, ormai in Francia, è risultato positivo. «Ogni rischio di eventuale di contagio da parte di un sacerdote della chiesa San Luigi dei Francesi è stato escluso da parte dei servizi del sistema regionale Asl Roma 1», precisa l'ambasciata di Francia. Altro stop per ora scongiurato poi è quello della maratona Roma-Ostia: è stata confermata, salvo contrordini, e si correrà per domenica 8 marzo.

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