Fabio Savelli per il “Corriere della Sera”
Avvisi bonari o cartelle fiscali, non è ancora noto. Cento euro, però, una tantum , per tutti gli over 50 che non saranno in regola con la vaccinazione dal primo febbraio. Ma fino a 1.500 euro anche per chi, in questa fascia d'età, non esibirà il green pass rafforzato al lavoro (ottenibile anche con la guarigione) dal 15 febbraio. E multe raddoppiate in caso di reiterata violazione. Una sanzione, quella solo per l'obbligo, che però innesca un ginepraio di polemiche. Che apre anche qualche interrogativo sulla privacy che dovrà essere risolto dal Garante. Perché a predisporre la multa sarà l'Agenzia delle entrate e Riscossione. Che ha tutti i dati fiscali (ed anagrafici) del contribuente.
il gruppo no vax che faceva squadrismo in rete 7
Ma non quelli sanitari. Li estrapolerà dall'Anagrafe vaccinale, contenitore alimentato dalle regioni e gestito dal ministero della Salute, e li incrocerà con i suoi. La sanzione dovrebbe essere contenuta nel cassetto fiscale del contribuente. Sollecitato tramite Pec o raccomandata a dover effettuare il pagamento entro una scadenza determinata. È prevedibile però, in caso di avvisi bonari, una pioggia di ricorsi. Oppure un atteggiamento attendista per chi riterrà di far correre gli interessi presupponendo un decreto «rottamazione» saldo e stralcio sempre possibile.
L'entità dell'importo poi scontenta molti. Palazzo Chigi ha diramato una nota in cui sottolinea che la sanzione di 100 euro «non è l'unica prevista» se consideriamo la multa destinata a chi è privo di super green pass oltre alle ammende fino a 1.000 euro per chi non ha il Certificato verde necessario per una serie di servizi. Una buona parte del mondo scientifico però la ritiene troppo esigua.
«Una sanzione inadeguata», dice Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza. La boccia il virologo Roberto Burioni, che la definisce «una grottesca buffonata, più o meno due divieti di sosta». Tesi condivisa da Filippo Anelli, presidente degli Ordini dei medici: «Se dobbiamo attenderci una risposta in ragione di questa sanzione, credo che non andiamo da nessuna parte».
Dura Renata Colombi, capo del Pronto soccorso dell'ospedale Giovanni XXIII di Bergamo, la struttura in trincea contro il virus dal primo giorno dell'epidemia: «Questa multa mi fa ridere. Qui ci sono tantissimi no vax in rianimazione». Il sovraccarico sul sistema ospedaliero, ormai diventato realtà, trova un simbolo inatteso in Martina Benedetti, l'infermiera che nel marzo 2020 pubblicò su Instagram l'immagine del suo volto segnato dalla mascherina dopo ore di lavoro: «100 euro, il prezzo della nostra salute. Per l'ennesima volta saremo noi a pulire il fango derivante dall'assenza di decisioni forti», scrive su Facebook.