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— NHK???? (@nhk_news) March 16, 2022
Erminia Voccia per “Il Messaggero”
Torna la paura a Fukushima, 11 anni dopo la tragedia. Mercoledì sera alle 23.34, quasi le 15:30 in Italia, un potente terremoto colpisce il nord est del Giappone e la stessa area devastata dal sisma e dallo tsunami del marzo 2011.
L'epicentro del terremoto viene registrato a circa 57 chilometri dalla costa della città di Namie, parte della provincia di Fukushima. Nessuna vittima accertata nell'immediato, ma l'intensità rilevata è al livello 6 nella scala di pericolo che va da 1 a 7.
I minuti di tensione sono almeno due. La prima scossa, di magnitudo 6.4, viene registrata a una profondità di 56 chilometri, la seconda, più forte, di magnitudo 7.3, a una profondità di 63 chilometri sotto il livello del mare.
IL SISMA
Le scosse si sentono fino a Tokyo, situata a quasi 250 chilometri a sud di Fukushima. I palazzi oscillano violentemente, i mobili nelle case ballano, i frigoriferi si aprono. Quasi 2 milioni di persone restano senza energia elettrica, 700mila le abitazioni nell'area della capitale piombate nel buio totale.
Nell'area metropolitana di Tokyo per ragioni di sicurezza vengono sospesi temporaneamente tutti i collegamenti ferroviari. Un treno ad alta velocità shinkansen deraglia sulla linea Tohoku che collega Tokyo e Aomori, riferiscono i media locali.
Il primo ministro Kishida Fumio avverte la popolazione della mobilitazione delle forze di autodifesa, nome con cui sono conosciute le forze armate giapponesi, chiamate a ispezionare i danni nelle aree più colpite del Paese.
Kishida promette di fare tutto il possibile per assicurare la buona riuscita delle operazioni di soccorso. «Per favore, prima di tutto assicuratevi di aver salva la vita», twitta il premier.
L'ALLARME METEO
In tempo reale, l'agenzia metereologica giapponese dirama l'allarme tsunami per le prefetture di Fukushima e Miyagi, i residenti vengono avvertiti del rischio che onde anomale alte fino a un metro possano abbattersi sulle aree costiere nelle prime ore di giovedì.
Sono forse 39mila i cittadini a cui viene consigliato di evacuare l'area di Miyagi, persone abituate, come tutti i giapponesi, a tenere pronta accanto alla porta la valigetta con gli oggetti di prima necessità da prendere in caso di terremoto.
La Tokyo Electric Power Company Holdings, anche conosciuta come Tepco, gestore della centrale nucleare Fukushima Daiichi, dove 11 anni fa gli impianti di raffreddamento smisero di funzionare, si mobilita subito per verificare eventuali danni.
La Tepco fa sapere, riporta l'emittente Nhk, che sono in corso controlli nelle centrali nucleari nella prefettura di Fukushima, per i reattori degli impianti di Fukushima Daiichi e Fukushima Daini, anche questa in via di smantellamento.
Nessuna anormalità viene identificata nella centrale, teatro del disastro, avvisa l'Autorità di regolamentazione del nucleare giapponese (Nra). Nell'edificio del reattore numero 5 scatta l'allarme antiincendio, ma non c'è nessun rogo. Le pompe per il rifornimento d'acqua delle piscine di raffreddamento del propellente nucleare esaurito di 2 dei 4 reattori si fermano per pochissimo, ma poi ripartono.
In base alle prime notizie diffuse ancora da Nhk, sulla costa della prefettura di Miyagi sarebbero state registrate onde anomale di 20 centimetri di altezza. Il sisma del 2011 fu, tuttavia, diverso.
Un terremoto di magnitudo 8.9, il quarto più grave al mondo, talmente potente da provocare uno spostamento dell'asse terrestre. Nello stesso giorno, trascorsi appena 30 minuti dal sisma, un violento tsunami si abbatté sulle coste giapponesi, con onde alte decine di metri dalla velocità di quasi 750 chilometri all'ora.
Le zone più colpite furono proprio le prefetture di Iwate e di Miyagi. L'acqua invase la centrale nucleare di Fukushima e i generatori elettrici, entrati in funzione subito dopo il terremoto, si fermano.
Il sistema di raffreddamento dei 3 reattori in funzione si bloccò e questo causò il surriscaldamento, i 3 noccioli si fusero. Nei giorni successivi si verificarono esplosioni e vennero disperse radiazioni e gas.
Fu il peggiore incidente nucleare da quello di Chernobyl, avvenuto 25 anni prima. I giapponesi hanno sempre preso sul serio gli tsunami, dopo l'incidente di Fukushima ancora di più.
Ma il sisma registrato ieri somiglia per intensità a quello che colpì la città di Kobe nel 1995 e che causò la morte di più di 6mila persone. Stavolta, per fortuna, l'epicentro è a quasi 60 chilometri sotto il livello del mare. Questo particolare avrebbe scongiurato il peggio, l'allarme in questo caso è minore. Ma le scosse di assestamento potrebbero durare ancora alcuni giorni.
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