Estratto dell’articolo di Matteo Ghisalberti per “La Verità”
Un ex grafico, che ha lavorato alla realizzazione di celebri film di animazione Disney e Pixar, è stato condannato dalla Corte d’Assise di Parigi a 25 anni di carcere per complicità in stupro, aggressioni sessuali su minori ripetute e per complicità nella tratta di esseri umani.
I giudici hanno anche riconosciuto le aggravanti per atti di tortura e barbarie e previsto un periodo di pena carceraria incomprimibile. Il condannato si chiama Bouhalem Bouchiba ed è un cinquantanovenne francese che ha lavorato a pellicole di successo come Gli Incredibili o Ratatouille.
Ma dietro la maschera del creatore di cartoni animati per bambini c’era un mostro che, per anni, ha partecipato ad abusi sessuali commessi, in live streaming, su bimbe filippine per conto di adulti residenti in altri Paesi.
L ARTICOLO DI LE FIGARO SUL GRAFICO PEDOFILO Bouhalem Bouchiba
La storia è sconvolgente, in primo luogo perché le vittime sono bimbe di età compresa tra i cinque e i dieci anni anche se, per gli inquirenti, ci sarebbe stata almeno una piccola di soli due anni. I resoconti del processo forniti da vari media transalpini danno i brividi e sollevano domande su come abbia fatto un individuo definito dai periti forensi come «pedofilo» e «sadico», a poterla fare franca per così tanti anni.
Il presidente della Corte, Mahrez Abassi, ha definito Bouchiba come «un luminare internazionale del disegno». Mentre Philippe Courroye, avvocato generale, ha usato questi termini per descrivere l’ex star della matita: «Da un lato, c’è un grafico che stupisce i bambini e, dall’altro, Bouhalem Bouchiba è lo sceneggiatore pedofilo che scrive la trama dei propri film dell’orrore» basati su abusi sessuali su bambine.
Bénédicte B. una delle inquirenti […], ha dichiarato in aula che per il condannato «l’essere dietro a uno schermo gli dava diritti illimitati». Lo confermano i messaggi Whatsapp inviati da Bouchiba alle aguzzine delle bimbe. L’inquirente ne ha citati alcuni per dimostrare la perversione del soggetto. In uno si poteva leggere «se non c’è penetrazione, niente soldi», in un altro, l’uomo richiedeva una vittima «di sei anni, me ne frego se piange».
[…] Per assistere a questi stupri via webcam, Bouchiba avrebbe speso, secondo Bénédicte B., non meno di 50.000 euro tra il 2012 e il 2021. Sempre il presidente Abassi ha ricordato altri particolari della personalità dell’ex grafico che era il nono figlio di dieci avuti da due coniugi algerini, immigrati in Francia. Il presidente della Corte ha anche affermato che il condannato aveva avuto un’infanzia e un’adolescenza difficili. Circostanze che però non hanno attenuato la gravità degli atti commessi da Bouchiba che avrebbe iniziato a consultare immagini pedopornografiche nel 2007 […]