Coronavirus, l'audio whatsapp - Gennaro a Forcella: il cinese con la tosse è a vostra disposizione per non fare la fila alle Poste
Gaia Scorza Barcellona per www.repubblica.it
In principio erano i Simpson. Ancora una volta sono stati loro a farci fare una risata prima del tempo, quando ancora non era accaduto nulla, o quasi. Era il 1993, lo spettro della Sars non si era ancora affacciato e il coronavirus avrebbe aspettato il 2020 per farsi avanti. Nel cartoon di allora i "gialli" disegnati da Matt Groening già mettevano in scena un'influenza anomala di sospetta origine asiatica che da Springfield si sarebbe propagata rapidamente nel resto del mondo.
Coronavirus, dai Simpson al Papa: i meme non risparmiano l'epidemia cinese
Nella puntata in questione i tg annunciavano 300 casi acclarati di contagio arrivato per via postale. Finché Bart non si rintanava a letto, tossendo felice e saltando la scuola, e Mr. Burns scappava nel suo "bunker antigermico". Salvo scoprire che Homer già lo aveva occupato. Oggi sappiamo ancora una volta che la realtà può superare di gran lunga la fantasia. E' facile parlare di profezia (#simpsonprediction) ora che dobbiamo fare i conti sul serio con gli effetti di un coronavirus venuto da Wuhan e mai visto prima.
C'è poco da ridere, vien da dire, guardando all'emergenza sanitaria globale che ci lascia con il fiato sospeso. Ma l'ondata inarrestabile dei meme è partita subito, alla ricerca di quell'effetto catartico che la Rete tende da sempre ad accogliere e regalare, a qualsiasi costo. E con tutti i rischi del caso, non ultimi i messaggi demenziali che sconfinano nel razzismo o nella volgarità. Lo sanno bene i cinesi, finiti inevitabilmente nel mirino dello humour più nero.
Così capita che un messaggio su Whatsapp vi recapiti l'audio del "cinese in affitto", nel quale una voce con cadenza napoletana annuncia: "Gennaro a Forcella affitta a 15 euro 'o cinese co' 'a tosse per non fare la fila alle Poste". E prosegue: 50 euro per evitare la folla in metropolitana o sul bus, 70 per trovare posto al ristorante. "A vostra disposizione".
Quanto ai meme sui social network va forte la birra Corona, diventata protagonista di una serie infinita di fotomontaggi. Tra i tanti che circolano su Instagram (sotto #coronavirusmeme e altre varianti dell'hashtag) quello in cui si vede una bottiglia da sola contro tutte le altre: a fronteggiarla, una schiera di Heineken con mascherina che la tengono a debita distanza.
E nell'inesauribile filone delle star che prendono misure anti virus per scherzarci su - dal Trono di Spade a Sponge Bob, passando per i divi di Hollywood - in salsa italiana c'è persino un papa Francesco con guanti blu. Il titolo dell'ineffabile Lercio non perdona: "Coronavirus. Papa schiaffeggia di nuovo fedele cinese ma stavolta coi guanti". E più la situazione reale si fa seria, più il web sembra voler rivendicare lo spazio per tornare a sorridere. Quasi a ripetere quel vecchio augurio che più di tutti sfida il destino umano e servirà pure a esorcizzare qualche paura: "Una risata ci seppellirà".
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