EREZIONE FA RIMA CON INFLAZIONE – IN FARMACIA IL COSTO DI QUASI TUTTE LE MEDICINE È LIEVITATO, AD ESEMPIO: IL GENERICO DEL "CIALIS" (PER CURARE LA DISFUNZIONE ERETTILE) È PASSATO DA 22,9 A 57 EURO LA CONFEZIONE (+148,9%) – COME AL SOLITO IL RINCARO DEI FARMACI E DELLE VISITE MEDICHE VA IN CULO AI PIÙ POVERI, CHE DOVRANNO TAGLIARE ALTRE SPESE PER CONTINUARE A CURARSI – PURE LE VISITE SPECIALISTICHE, PER COLPA DEL COSTO DELL’ENERGIA, SONO DIVENTATE PIÙ CARE…

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1. CARE MEDICINE

Estratto dell'articolo di Paolo Russo per “La Stampa”

 

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Il tam-tam tra chi è costretto a fare spesso la spesa in farmacia era cominciato da un po', senza che nessuno tra associazioni dei consumatori e istituzioni sanitarie varie facesse caso al nuovo aumento di questo annus horribilis dei consumatori italiani.

 

Quello a carico di prodotti dei quali difficilmente si può fare a meno: i farmaci. A gennaio, certifica F.Press, sono aumentati in media del 10,4% rispetto a dicembre. Parliamo dei circa 1.100 medicinali di fascia C, quelli a totale carico del cittadino ma dispensabili solo dietro presentazione del la ricetta medica. Pillole e sciroppi più importanti quindi tra i quali la Tachipirina iniettabile, antidolorifici vari come il Toradol o il Muscoril, ansiolitici, medicine per la disfunzione erettile e molti altri ancora.

 

Un mercato che vale 3.46 miliardi che diventano 5,8 miliardi se si considerano anche i medicinali a pagamento, ma senza obbligo di ricetta. Anche loro in aumento, del 5,1% nel caso di quelli "da banco"

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[…] Il Tadalafil, il generico del Cialis nella confezione da 4 compresse da 10 mg è balzato da 22,9 a 57 euro, per un incremento pari al 148,9%. Ma ad aver fatto il botto sono anche farmaci indicati per il trattamento di patologie gravi.  Il Sildenafil Zentiva, indicato per chi ha disfunzione erettile, nella confezione da 4 compresse da 25 mg ha raddoppiato il prezzo da 12,2 a 24 euro. […]

 

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[…] Per il Dantrium, nella confezione da 36 flaconcini indicati per l'ipermetabolismo fulminante si dovranno sganciare ad esempio 168,8 euro in più. Sono meno eclatanti, ma comunque consistenti, gli aumenti che hanno colpito pillole e flaconi più popolari. Il paracetamolo, ossia la Tachipirina, nella versione da 100 mg prodotta dalla Sandoz in confezione da 7 flaconcini iniettabili, è salita da 78,54 a 87,96 euro, per un esborso maggiorato di quasi 10 euro. […]

 

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Nel caso dei prodotti per la tosse e il raffreddore, nel 2022 l'aumento medio del prezzo è stato del 4,6%, mentre per quanto riguarda gli analgesici, l’aumento medio è stato dello 0,8%. Per entrambe queste categorie sono però aumentate le vendite a causa del picco influenzale: di prodotti per tosse raffreddore se ne è venduto il 35% in più, degli analgesici quasiil12%. Gli integratori (vitamine e minerali) hanno visto un aumento di prezzo medio del 2% e un incremento delle vendite del 6%.

 

[…] Ma gli aumenti non peseranno per tutti allo stesso modo: secondo i dati dell'Osservatorio sulla povertà sanitaria in una famiglia povera la spesa per i medicinali assorbe ben il 62% di quella complessiva dedicata alla salute. Nelle famiglie messe meglio il 43%. Una riconferma, se ce ne fosse bisogno, che l'inflazione non è mai uguale per tutti.

 

2. LA VISITA MEDICA PASSA DA 65 A 77 EURO "ENERGIA E MATERIALI SONO INSOSTENIBILI"

Estratto dell'articolo di Giu.Bal. per “La Stampa”

 

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Esami diagnostici più cari. Visite mediche specialistiche con nuove tariffe, riviste al rialzo. Il caro vita colpisce anche la sanità.

A lanciare l'allarme, con una lunga lettera ai pazienti, è il Centro Santagostino: un gruppo con oltre 50 milioni di fatturato, 1.300 medici e sedi sparse tra Lombardia, Emilia Romagna e Lazio che, lo scorso anno, ha trattato quasi 270 mila pazienti.

 

A partire dallo scorso 4 dicembre, il prezzo di una visita specialistica è passato da 65 a 77 euro, un aumento del 18,4%: «Abbiamo cercato in tutti i modi di gestire i costi prima di prendere questa strada, ma - scrive l'ad Luca Foresti - una serie di fattori la rendono ormai inevitabile, pena la sopravvivenza stessa di un'azienda come la nostra, che si basa su un delicato equilibrio, basato su prezzi accessibili per i pazienti, remunerazione adeguata per i medici e l'equilibrio finanziario dell'azienda», che in 13 anni di vita non ha avuto utili. D'altra parte, fin dalla nascita nel 2009, l'azienda ha puntato «più sul ritorno sociale che su quello economico».

 

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La decisione della società è mossa «dall'aumento esorbitante del prezzo dell'energia» e da quello dei materiali. I primi rincari, lo scorso autunno aveva riguardato le prestazioni più energivore dagli esami di laboratorio alla diagnostica per immagini e «ora dobbiamo farlo anche per quelle più diffuse e scelte dagli utenti, vale a dire visite specialistiche ed ecografie». […]

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