''FACCIO 400 ABORTI L'ANNO'' - PARLA MICHELE MARIANO, L’UNICO GINECOLOGO NON OBIETTORE DEL MOLISE: “LO FACCIO PER LEGGE. MA A TANTE DONNE HO FATTO CAMBIARE IDEA. MI CAPITA SPESSO DI RICEVERE DELLE MINORENNI CHE NON HANNO INFORMATO LA FAMIGLIA. ALTRE NON DENUNCIANO STUPRI E ABUSI. PENSARE ALLE VITE CHE HO UCCISO? UCCIDO DEI FETI, INCAPACI DI VITA AUTONOMA. IL PAPA MI PERDONA? SONO ATEO, PUO' DIRE QUELLO CHE VUOLE''

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Lucia Esposito per ''Libero Quotidiano''

 

Dottor Michele Mariano è vero che lei è l'unico ginecologo non obiettore del Molise?

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«Sono io il killer ufficiale della Regione».

 

Il dottor Mariano scherza, ma dietro la frase «Sono il killer ufficiale della Regione» si nasconde molta amarezza.

«È un lavoro che se potessi non farei, ma esiste una legge dello Stato che lo prevede».

 

Quanti aborti pratica in un anno?

«Quattrocento, in media».

 

Considerato che da sette anni si occupa prevalentemente di questo, sono 2.800 aborti.

 

Tantissimi. Lei ha figli?

«Sì. Due femmine che hanno 29 e 32 anni. La mia vita è circondata da donne».

 

Ma se una di loro le dicesse di essere incinta e di voler abortire?

«Cercherei di far cambiare loro idea, esattamente come faccio con tutte le mie pazienti. Ma se non dovessi riuscirci rispetterei la loro volontà».

 

pillola giorno dopo aborto pillola giorno dopo aborto

Quindi lei prova a far cambiare idea alle donne?

«Certo, sono il primo a non volere che una donna abortisca. Ho salvato più vite io che tanti preti. Proprio questa mattina è venuta una signora che ha già due figli ed è incinta di due gemelli. Lei si è sfogata: "Dottore, diventerebbero quattro…". Le ho detto di pensarci bene, che poi potrebbe pentirsene. Lei ha chiamato il marito, hanno cambiato idea».

 

Cosa dice per convincere una donna a tenere il bimbo?

«Chiedo perché vuole farlo, ma non sono un confessore né un pm. Non faccio l'interrogatorio, non faccio sentire in colpa una donna. Cerco anche di aiutarla ma, alla fine, l'arbitro è solo lei».

 

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Le è capitato di rivedere dei bimbi che le madri non volevano far nascere?

«Certo, spesso. In Molise ci si conosce tutti, siamo in 300mila abitanti: quanto un quartiere di Roma. Sono le donne che mi chiamano, mi si avvicinano e mi ringraziano».

 

Michele Mariano è direttore del centro di procreazione responsabile del "Cardarelli" di Campobasso. Ma sette anni fa era primario facente funzioni del reparto di Ostetricia e Ginecologia dello stesso ospedale. «Poi la Regione ha firmato una convenzione con l' Università Cattolica ed è arrivato un altro primario. A quel punto ho deciso di occuparmi solo di 194. Ho la mia unità operativa dipartimentale autonoma dal reparto di Ostetricia e Ginecologia. La verità è che i non obiettori non fanno carriera. Ecco perché siamo in pochi in Italia».

 

RACCOLTA FIRME PER ABORTO - \'70 RACCOLTA FIRME PER ABORTO - \'70

Immagino che lei non sia cattolico.

«No, sono ateo. Credo solo negli uomini».

 

Per lei l'embrione è una vita?

«Certo. La vita inizia al momento del concepimento. La prima cellula che si divide è vita. Questo è dimostrato scientificamente».

 

Allora uccide dei bambini...

«Uccido dei feti, degli esseri che non hanno capacità di vita autonoma».

 

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Il Papa ha recentemente concesso la facoltà a tutti i sacerdoti di assolvere quanti hanno procurato peccato di aborto.

«Come le ho detto sono ateo. Il Papa e i preti possono dire quello che vogliono».

 

Da dove arrivano le sue pazienti?

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«Dal Molise ma anche dalla Puglia, dall' Abruzzo, dalla Campania. Il mio reparto tutela moltissimo la privacy. La donna che entra è sicura di non incontrare altre pazienti. Quando invece gli aborti venivano fatti nello stesso reparto di ginecologia, c' erano donne che piangevano di gioia accanto a quelle disperate per la loro scelta. Perché c'è sempre dolore dietro ogni aborto».

 

Chi sono?

«Dalla moglie del famoso politico, alla poveretta con tanti figli».

 

Saprebbe dirmi cosa spinge le donne a interrompere una gravidanza?

«Perché sono povere, molto giovani, spesso minorenni. Perché non hanno un buon rapporto col partner o sono sole. Perché hanno subito violenze. Perché il feto è gravemente malformato. Mi arrabbio con quelle che hanno diversi aborti alle spalle e tornano da me perché non hanno usato le precauzioni di cui parlo sempre».

 

Il caso più drammatico?

aborto aborto

«Mi capita spesso di ricevere delle minorenni che non hanno informato la famiglia. Io cerco sempre di convincerle a farlo. Ma una volta una ragazzina di 14 o 15 anni si è rifiutata assolutamente. Così ho chiamato gli assistenti sociali che hanno chiesto l' autorizzazione del giudice tutelare. La giovane ottiene l' ok dal magistrato ma qualcosa va storto. Capita molto raramente la complicazione. Ma quella volta c' è stata una perforazione uterina. Abbiamo dovuto avvisare i genitori perché la ragazza doveva fermarsi in ospedale».

 

Chi li ha chiamati?

«Io».

 

Cosa ha detto?

DIRITTO ALL ABORTO PRO E CONTRO DIRITTO ALL ABORTO PRO E CONTRO

«Che capita spesso, che poi tutto si sistema. Che da lì potevano ripartire per provare una riconciliazione con la figlia».

 

E se una donna ha subìto violenza?

«Faccio io la denuncia se lei non l'ha fatta. Ma se non vuole per motivi di privacy o per altre ragioni, non posso costringerla».

 

La legge stabilisce un limite di novanta giorni per interrompere una gravidanza. Lei riesce a capire se una donna mente sul tempo?

«Dall'ecografia risalgo all' epoca gestazionale. Se è fuori dai tempi previsti dalla legge non intervengo. Mai. Non si fa. Già dopo 90 giorni il feto è grosso...».

 

La sera, quando finisce la sua giornata di lavoro, non ha rimorsi?

«No. Credo di essere realista e di non essere ipocrita a differenza di molti colleghi che seguono le donne, si prendono i soldi e poi, quando queste decidono di interrompere una gravidanza, alzano le mani e dicono: "No, queste cose non le faccio"».

 

Non pensa a tutte le vite che ha ucciso?

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«Mi capita, ma ho la coscienza tranquilla. Faccio qualcosa di utile per tante donne».

 

Ha mai pensato di diventare obiettore?

«Ci ho provato ma non posso. Quando, tanti anni fa, ho chiesto il trasferimento da Termoli a Campobasso, ho potuto farlo solo perché si era liberato un posto legato alla 194. Così, quando ho detto che non volevo più fare interruzioni di gravidanza mi hanno risposto che, essendo stato assunto per quello, non potevo».

 

Ma lei è contento del suo lavoro?

«Non dà soddisfazioni».

 

Perché ha scelto di diventare ginecologo?

«Mi interessava la chirurgia. Dopo la laurea ho fatto l' esame per entrare a Neurochirurgia ma anche all' epoca si andava avanti solo con le raccomandazioni. Io sono arrivato sesto su cinque posti. Così, siccome mi ero fidanzato con una molisana, ho fatto domanda di tirocinio all' ospedale di Termoli e qui sono entrato al reparto di Ginecologia e Ostetricia.

Da lì ho iniziato».

anti trump sull aborto anti trump sull aborto

 

E se si abolisse la 194?

«Non sarei contento ma solo perché le donne tornerebbero ad abortire clandestinamente con molti più rischi per la loro salute».

 

Lei lavora tantissimo.

«Certo, sono da solo. Faccio non più di due giorni di ferie di seguito e sempre guardando al calendario degli appuntamenti».

 

Si considera un cattivo?

«Non sono evangelico, nel senso che non porgo l'altra guancia. Ma non sono cattivo e amo la vita anche se in certi casi, davanti a persone crudeli penso che se le loro mamme avessero abortito sarebbe stato meglio».

 

Che rapporti ha con i suoi colleghi?

«So, attraverso quelle che mi dicono le mie pazienti, che sparlano, mi criticano. Ma io vado avanti a testa alta. Non sono ipocrita».

 

Se sua moglie avesse chiesto di abortire?

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«Avrei cercato di capire le sue ragioni, avrei provato a convincerla del contrario, ma poi avrei rispettato la sua volontà».

 

Che ruolo hanno i maschi: fidanzati, compagni, mariti, amanti?

«Per me sono un danno. Con loro ci parlo il meno possibile».

 

Perché?

«Non aiutano. Accompagnano le donne solo per il loro interesse, complicano la vita. Faccio entrare in studio solo le signore».

 

Il ginecologo è chi aiuta a nascere…

 «Un ginecologo secondo me deve far nascere nuove vite. Ma se una donna, per mille motivi, non vuole un bambino, deve poter anche interrompere quella gravidanza se una legge dello Stato lo prevede».

 

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