Giuseppe Scarpa per “il Messaggero”
UNO DEI LIBRI CONTABILI DELL USURA DEI CASAMONICA
È stata sempre la loro principale fonte di reddito. E anche se la droga rappresenta un volume imponente delle entrate del clan, i Casamonica rimangono pur sempre degli strozzini. Questo tipo di affare ha anche più volte rappresentato motivo di scontro: litigi, anche violenti, tra le varie famiglie per gestire il traffico dell'usura.
Le pagine delle ultime informative raccontano episodi anche cruenti, innescati per tirar via più denaro possibile alle vittime e quando qualcuno non pagava e subentrava un altro membro del clan per recuperare il credito, la vittima rischiava anche di passare di mano tra un esponente e l'altro. Numerose, infatti, le situazioni in cui gli stessi Casamonica sono arrivati a minacciarsi o a picchiarsi per accaparrarsi la vittima più ambita.
Il dato emerge chiaro dall'informativa finale della Squadra Mobile: «Le indagini hanno permesso di evidenziare - annottano gli investigatori - la loro principale attività illecita, l'usura». La dettagliata relazione della polizia, 1800 pagine, è agli atti dell'inchiesta dei pm Giovanni Musarò ed Edoardo De Santis che il 16 giugno ha portato all'arresto di 20 esponenti della famiglia. Un'indagine in cui è stata coniata la definizione di mafia orizzontale per descrivere il metodo organizzativo di cui si sono dotati i Casamonica. Nessun capo dei capi. Ma tante famiglie in competizione tra loro, spesso in lite per chi riesce ad accumulare più soldi.
Un modello che il clan adotta anche nel prestito usurario «tutti gli appartenenti alla famiglia - scrive sempre la polizia - sono dediti a questo reato. Esercitano l'usura in modo autonomo ma con la collaborazione di tutti i membri per la riscossione delle somme». E ancora: «lo strozzinaggio nel corso degli anni - sottolineano gli investigatori - ha consentito di moltiplicare i capitali del gruppo malavitoso, prestando ingenti cifre e ricavando mensilmente (per famiglia) 10 mila euro al mese».
LE PROVE
Per sostenere l'accusa la Mobile ha convinto varie vittime di usura a parlare, ha sequestrato un'agenda in cui erano annottati i nomi delle persone, i crediti con i relativi tassi e i giorni in cui bisognava incassare i denari e infine ha ottenuto la testimonianza della collaboratrice di giustizia Simona Zakova, ex moglie di Raffaele Casamonica, figlio del capofamiglia Ferruccio.
Una voce interna che ha rappresentato agli inquirenti l'importanza che ha l'usura per i Casamonica: «Raffaele mi diceva che quanto più bassa era la somma del prestito - ha riferito la Zakova - tanto più era alto il tasso degli interessi». E ancora, le vittime erano un patrimonio privato di ogni singolo esponente del clan. Ognuno aveva il suo portafoglio clienti, e nessuno poteva permettersi di rubare una vittima ad un altro membro della famiglia: «Ognuno di loro aveva i propri usurati, e non dava conto della propria attività agli altri. Tuttavia nel caso in cui qualcuno dei componenti era impossibilitato a riscuotere, gli altri agivano per conto suo». La mafia orizzontale.
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