SONO MOLTE LE VITTIME DI ANTONIO DI FAZIO, L'IMPRENDITORE ACCUSATO DI NARCOTIZZARE E POI VIOLENTARE LE RAGAZZE CHE FINIVANO TRA LE SUE GRINFIE
“MI SONO RIPRESA UN ATTIMO, HO SENTITO L’ELASTICO DEI PANTALONI CHE SCIVOLAVA SULLE GAMBE. LA SUA MANO…”
1 - IL PRESSING SULL'EX MOGLIE PER IL PASSAPORTO "IL CASINO FINISCE QUANDO LASCIO IL PAESE"
Gianluigi Nuzzi per "La Stampa"
La domanda che si ripete nei corridoi delle caserme e della procura: quante sono le vittime? I carabinieri di Milano stanno esaminando vecchie inchieste che avevano coinvolto Antonio Di Fazio per capire se la pratica di narcotizzare la ragazza scelta, per abusare di lei, abbia già precedenti nell'altalenante passato di questo imprenditore farmaceutico.
E così gli inquirenti hanno fatto un autentico balzo sulla sedia quando hanno scoperto la presenza di benzodiazepine nel sangue di una donna che temeva di esser stata prima drogata dal Di Fazio e poi abusata.
La vicenda, risalente al 2012, era stata poi archiviata ma viene ora riletta per capire se esistono analogie e punti in comune con quanto accaduto alla studentessa Chiara di 21 anni (il nome è di fantasia) che con la sua denuncia ha mandato Di Fazio dietro le sbarre.
Un provvedimento forse persino temuto dall'imprenditore visto che emergono nuovi dettagli sugli ultimi suoi giorni di libertà. In particolare, proprio nel giorno in cui il pubblico ministero iniziava a scrivere la richiesta di misura cautelare contro Di Fazio, l'uomo aveva cercato di rinnovare in fretta il proprio passaporto per andare all'estero. Aveva capito che certe certezze stavano franando, voleva scappare?
Seguiamo il calendario che si fa sempre più incalzante: la ragazza lo denuncia il 28 marzo, il 5 aprile viene perquisita l'abitazione, il 15 il figlio minorenne viene sentito in modalità protetta, e, ancora, vengono portati via il 20 aprile i cellulari contenenti 54 foto compromettenti di possibili altri abusi.
E, appunto la data fatidica: in procura si preparano le carte per mandare Di Fazio dietro le sbarre e lui chiede all'ex moglie la firma per rinnovare il proprio passaporto, atto indispensabile visto che i due sono separati e hanno l'affidamento congiunto del loro unico figlio.
Tra l'altro non è una richiesta avanzata con i classici tempi, perché Di Fazio sollecita più volte la controparte, sottolineando le urgenti necessità lavorative. Il fatto che il vecchio documento scadesse il 25 maggio e che lui ne avesse già bisogno di uno nuovo, fa pensare che l'uomo volesse recarsi in un paese non tanto nel breve raggio ma magari dove alla frontiera chiedono per entrare un passaporto a lunga validità.
Né può sfuggire che questa richiesta segue di qualche tempo lo sfogo telefonico di Di Fazio con la fidanzata alla quale ripeteva: "Questo casino qua finisce quando Antonello (ossia se stesso) molla sto c. di paese, vende tutte le aziende e vado a stare in un paese dove almeno la legge è uguale per tutti!... La combatto sì però io intanto me ne vado () io me ne vado! Se lo tengano loro 'sto paese del c.!".
Ormai le maglie erano quasi chiuse, Di Fazio era intercettato da tempo, le benzodiazipine, conosciute tra le medicine dei genitori negli anni passati e ora micidiali alleate, lo avevano tradito.
La quantità infilata nel caffè e nel succo di frutta della sua vittima oltre a intossicarla, privarla della capacità di capire quanto stesse accadendo, rischiava persino di ucciderla. I dosaggi infatti erano tripli rispetto a quello massimo indicato nel bugiardino. Questa tragedia poteva scivolare in una disgrazia ancora peggiore.
Per dieci giorni Chiara intontita non riusciva nemmeno a camminare. Ma la sua forza, la sua determinazione, gli affetti del fidanzato e della famiglia l'hanno sorretta. Con una forza ammirabile: «Voglio continuare a studiare - ripete agli amici - non permetterò mai che questa storia mi impedisca di sostenere gli esami prefissati, tanto da cambiare la mia vita».
Chissà se e quando conoscerà anche le altre presunte vittime di questo molestatore seriale, di chi solo oggi unendo il suo volto allo stato catatonico vissuto teme di essere un'altra preda caduta nella trappola. O, ancora peggio, di chi è stato in silenzio per paura o per vergogna.
O, infine, chi come l'ex moglie che ha rotto il matrimonio dopo soli tre mesi dalla nascita del figlio, non venne creduta, in quella guerra giudiziaria tra querele, denunce e controquerele. Esattamente come accaduto anche a Chiara che Di Fazio aveva denunciato per tentata estorsione pur di inquinare le indagini. Senza essere però, questa volta, lui creduto.
2 - MANAGER ARRESTATO: INDAGINI, ABUSI GIÀ DIECI ANNI FA
(ANSA) C'è il sospetto da parte degli inquirenti milanesi, basato su atti nel fascicolo di indagine, che Antonio Di Fazio, l'imprenditore arrestato per aver narcotizzato e violentato una 21enne, possa aver iniziato a mettere in atto abusi già a partire da una decina di anni fa.
I primi episodi agli atti, infatti, sarebbero ai danni dell'ex moglie da cui si separò nel 2012. Intanto, si è saputo che altre due ragazze sono pronte a parlare coi pm e a denunciarlo, oltre alla 21enne e alle tre sentite ieri.
Sempre dalle indagini è emerso che il manager avrebbe "scelto le sue vittime" e una di loro è stata tenuta sequestrata per 4 settimane.