Alfredo Faieta per www.editorialedomani.it
La procura di Milano ha ufficialmente chiuso le indagini sul cosiddetto «complotto» organizzato per depistare le indagini dei pm milanesi legate alle presunte tangenti che Eni (e Shell) avrebbero pagato Nigeria e in Algeria.
Sono 12 le persone fisiche ufficialmente indagate cui si aggiungono 5 persone giuridiche ai sensi della legge 231 del 2001. Tra queste anche la Eni Trading & Shipping, controllata della multinazionale petrolifera statale.
I reati ipotizzati a vario titolo sono l'associazione per delinquere, l'induzione a rendere false dichiarazioni, la truffa, la frode in commercio, la ricettazione e altri.
L’ELENCO DEGLI INDAGATI
Nell'elenco degli indagati figurano volti ormai noti negli ultimi, travagliati, anni della società del Cane a sei zampe, a partire dall'ex dirigente Vincenzo Armanna per passare all'ex avvocato esterno Piero Amara – un uomo al centro di molte trame misteriose tra le quali la presunta Loggia Ungheria – e poi l'ex capo del legale Massimo Mantovani o l'ex numero due della società Antonio Vella quando era amministratore delegato Paolo Scaroni.
Mancano due nomi importanti di questa vicenda, ovvero l'attuale a.d. Claudio Descalzi e il suo vice Claudio Granata, che erano stati indagati ma non sono presenti in questo atto di chiusura indagini.