FINI E DOPPI FINI – L’EX PRESIDENTE DELLA CAMERA È TORNATO A FARSI VEDERE IN TV, PER DIFENDERE E CONSIGLIARE GIORGIA MELONI, PERCHÉ HA UN OBIETTIVO PRECISO: CANDIDARSI CON FRATELLI D'ITALIA ALLE ELEZIONI EUROPEE DEL 2024 E DIVENTARE L'UOMO DELLE RELAZIONI FORTI DEL GOVERNO A BRUXELLES – PER IL “PADRE NOBILE DELLA DESTRA” RIMANE IL PROBLEMA DEL PROCESSO ANCORA IN CORSO PER LA VICENDA DELLA CASA DI MONTERCARLO. LA SENTENZA È PREVISTA ENTRO L’ANNO... – VIDEO

-

Condividi questo articolo


GUARDA QUI L'INTERVENTO DI GIANFRANCO FINI A “MEZZ'ORA IN PIU’”

 

Estratto dell’articolo di Antonio Fraschilla per “la Repubblica”

 

gianfranco fini con lucia annunziata a mezz'ora in piu? gianfranco fini con lucia annunziata a mezz'ora in piu?

Dà un buffetto ai giovani dai modi rampanti di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli e Andrea Delmastro: «Non si confonde il Parlamento con una piazza». Ed elogia la sua ex allieva Giorgia Meloni: «È brava, non è fascista». Gianfranco Fini torna a parlare di politica e lo fa ancora una volta a “Mezz’ora in più” su Rai 3.

 

Ennesima tappa di un ritorno sotto i riflettori con un obiettivo condiviso con la presidente del Consiglio: candidarsi alle prossime elezioni Europee del 2024 e diventare l’uomo delle relazioni forti a Bruxelles per conto del governo Meloni.

Fini sa bene che […] potrebbe tornare in prima persona in politica una volta liberatosi del processo, ancora in corso ma con sentenza prevista entro l’anno, per la vicenda della casa di Montercarlo.

 

GIANFRANCO FINI - MEZZORA IN PIU GIANFRANCO FINI - MEZZORA IN PIU

Nel frattempo parla già come una sorta di padre nobile della destra. Un padre che può dare qualche scappellotto a chi sbaglia: «Non si confonde un’Aula con una piazza, Donzelli ha dimenticato di essereun autorevolissimo esponente del partito della presidente del Consiglio e il sottosegretario Delmastro dopo l’invito a tenere i toni bassi ha detto che il Pd si inchina alla mafia. Ma quell’appello valeva e vale sia per la maggioranza sia per l’opposizione».

 

giorgia meloni gianfranco fini 2007 giorgia meloni gianfranco fini 2007

Poi parole al miele per Meloni: «Non è fascista, è una donna di destra in gamba». E «non essendo fascista » non farà imposizioni sulla Rai: «Non è una sprovveduta. Meloni non manderà mai via l’amministratore delegato Carlo Fuortes, quest’ultimo è talmente debole che probabilmente a marzo o aprile, quando si riunirà il consiglio di amministrazione, rischia di non vedersi approvato il piano industriale. Perché la Rai in questo momento è una nave senza nocchiero». […]

raffaele fitto gianfranco fini foto di bacco (2) raffaele fitto gianfranco fini foto di bacco (2) silvio berlusconi gianfranco fini giorgia meloni silvio berlusconi gianfranco fini giorgia meloni gianfranco fini e giorgia meloni nel 2011 gianfranco fini e giorgia meloni nel 2011 gianfranco fini in via della scrofa foto barillari 3 gianfranco fini in via della scrofa foto barillari 3 raffaele fitto gianfranco fini foto di bacco (1) raffaele fitto gianfranco fini foto di bacco (1) gianfranco fini foto di bacco (1) gianfranco fini foto di bacco (1) gianfranco fini foto di bacco (5) gianfranco fini foto di bacco (5) gianfranco fini foto di bacco (8) gianfranco fini foto di bacco (8) gianfranco fini in via della scrofa foto barillari 5 gianfranco fini in via della scrofa foto barillari 5

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGAZZULLISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…

FLASH – COME HANNO PRESO AL PENTAGONO LA NOMINA DI QUELLO SVALVOLATO DI PETE HEGSETH COME SEGRETARIO DELLA DIFESA? MALISSIMO! PRIMA DI TUTTO PER UNA QUESTIONE GERARCHICA: COME FA UN EX CAPITANO A COMANDARE SUI GENERALONI? CERTO, NON SAREBBE IL PRIMO: IN PASSATO ALTRI CAPOCCIONI NELLO STESSO RUOLO NON AVEVANO ALTI GRADI MILITARI (ANCHE RUMSFELD ERA "SOLO" UN CAPITANO MENTRE LLOYD AUSTIN, L’ATTUALE SEGRETARIO, È UN GENERALE A QUATTRO STELLE) - SU HEGSETH PESANO SOPRATTUTTO L’INCOMPETENZA E LA "PROMESSA" DI PURGARE I VERTICI MILITARI NON FEDELI A TRUMP...