Francesco Grignetti per “La Stampa”
È il giorno in cui fa il suo esordio il nuovo vaccino Johnson&Johnson. Una buona notizia quando siamo prossimi a raggiungere i 4 milioni di contagiati (ieri erano 3.949.517) e i morti sono vicini alla soglia dei 120 mila (119.021).
Siccome Johnson&Johnson tra i vaccini è l'unico monodose, c'è chi, come il Lazio, ha inaugurato due hub specifici, tra cui quello di Valmontone dove nemmeno si esce dalla macchina, oppure c'è l'Emilia-Romagna che preferisce utilizzarlo per le vaccinazioni a domicilio.
La macchina delle inoculazioni sembra lentamente accelerare. I dati dicono che la soglia annunciata delle 500 mila iniezioni al giorno è a portata di mano entro una settimana. Secondo il commissario straordinario, il generale Francesco Paolo Figliuolo, ci si potrebbe arrivare se tutte le Regioni rispetteranno la sua tabellina che fissa gli obiettivi per ciascuna di loro.
Secondo il prospetto, «se saranno rispettati i target giornalieri crescenti», già domani si dovrebbero superare le 400 mila dosi e il 29 aprile in Italia dovranno essere inoculati 504.484 vaccini. Da parte sua, il commissario fa sapere che la prossima settimana sono in arrivo 5 milioni di dosi; quindi non dovrebbero esserci intoppi nelle forniture.
I primi risultati dell'incremento delle vaccinazioni, sommati al lockdown di aprile, si vedono dai numeri del bollettino sanitario quotidiano. Sembra che la terza ondata si stia sgonfiando: sono stati 13.817 i nuovi casi di coronavirus registrati, calano i posti di terapia intensiva occupati da pazienti Covid (2.894, con 143 nuovi ingressi), 322 i nuovi decessi.
CORONAVIRUS - VACCINAZIONI A ROMA
Si sta allargando, pur lentamente, l'area degli immunizzati: il 23 aprile è stata oltrepassata la soglia dei 17 milioni di italiani che hanno avuto almeno un'iniezione. La percentuale di over 80 che ha ricevuto almeno una dose di vaccino è salita in maniera sensibile all'81,21%. Sale infine al 45,09% anche la percentuale di persone di età compresa tra i 70 e i 79 anni che ha ricevuto la prima dose.
Tranquillizzante il dato delle Rsa, i cui ospiti sono stati vaccinati al 94,93%. È stato il commissario straordinario a imporre la scelta di immunizzare innanzitutto le fasce più fragili, destinando agli over 80 le dosi che altrimenti sarebbero finite in mille rivoli.
Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, insiste però sulla sua strategia delle isole Covid-free nonostante tutto. Sfidando la direttiva del generale Figliuolo ha firmato un'ordinanza che fa partire oggi un piano straordinario per Ischia, Capri, Procida. De Luca rivendica: «Procederemo con la scelta che abbiamo fatto. Per le isole che hanno una situazione sanitaria più delicata, chiuderemo nell'arco di venti giorni l'immunizzazione, una volta completate le fasce a rischio».
Il piano è immunizzare prima i più anziani residenti nelle isole, poi i malati, infine residenti e lavoratori a prescindere dalle direttive nazionali. Subito dopo, però, De Luca intende affrontare e risolvere il problema dell'intero comparto turistico della Campania, di malumore per la scelta di privilegiare le isole.
«Pensiamo di fare accordi con gli operatori alberghieri nei territori che hanno la vocazione turistica per cercare di anticipare le vaccinazioni nella costiera amalfitana e cilentana, e a Napoli».
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De Luca insiste che solo comprando altri vaccini fuori dai contratti europei sarà possibile uscirne con i tempi necessari. «Avremmo potuto risolvere il problema del comparto turistico alberghiero - recrimina - se ci fossimo dotati di un quantitativo aggiuntivo di vaccini rispetto a quelli contrattualizzati dall'Europa. Finché non immunizziamo i nostri operatori avremo sempre difficoltà ad attivare le attività economiche». -
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