GERMANIA KAPUTT - DOPO I 20 MILA CASI IN UN GIORNO E I 194 MORTI, IL MINISTRO DELLA SALUTE SPAHN PENSA A MISURE PER I 16 MILIONI DI ADULTI TEDESCHI CHE ANCORA NON SONO IMMUNIZZATI - IL PAESE SCONTA LE SUE GRANDI CONTRADDIZIONI: SUL GREEN PASS NON C'E' ANCORA CONSENSO MAGGIORITARIO, E C'E' UN PROBLEMA DI CONTROLLI INSUFFICIENTI E DI... - MA L'ALLARME RISUONA IN TUTTA EUROPA...

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Uski Audino per "La Stampa"

 

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Il risveglio è brusco per la Germania: il Covid-19 ha rialzato la testa e ora per i non vaccinati potrebbero essere introdotte nuove limitazioni. «La pandemia non è in declino, come alcuni avevano pensato in estate, ma ci sta sfidando di nuovo» ha detto il portavoce del governo Steffen Seibert. «La quarta ondata è qui con tutto il suo impeto», ha rincarato il ministro della Salute tedesco Jens Spahn.

 

Un dato su tutti mostra la gravità della nuova situazione: sono 194 le vittime nelle ultime 24 ore secondo l’istituto Rki, tante quante non se ne registravano da maggio, con 20.398 nuovi contagi in un giorno. Le terapie intensive tornano a riempirsi, suscitando la preoccupazione dei direttori sanitari. Sono oltre 2.200 le persone ricoverate nelle rianimazioni e non passa giorno che le case di riposo per anziani in tutta la federazione, dal Baden-Wuerttemberg alla Sassonia, non registrino nuovi focolai con esiti troppo spesso fatali. Esattamente come un anno fa.

 

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Ma una differenza rispetto allo scorso anno c’è: oggi «viviamo una pandemia dei non vaccinati», ha aggiunto Spahn. I conti sono presto fatti: in Germania ci sono 16 milioni di adulti non vaccinati, 3 di questi sopra i 60 anni, contro i 55,6 milioni di vaccinati. Non sorprende dunque la nuova circolazione del virus. «Se la situazione della pandemia soprattutto negli ospedali regionali continua a peggiorare saranno possibili ulteriori misure per i non vaccinati», ha annunciato il portavoce del governo. Ma delle possibili misure di contenimento si occuperanno oggi e domani i ministri della Salute dei 16 Laender insieme al ministro federale Spahn, essendo la sanità un ambito di competenza regionale.

 

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La Germania sconta ancora una volta cocenti contraddizioni. Nelle case di cura lavora ancora personale testato ma non vaccinato, per esempio. Il dibattito sugli ambiti di applicazione del passaporto vaccinale non si è mai spento e ancora oggi non c’è un consenso maggioritario su cosa permettere a chi. Inoltre, contrariamente ai nostri pregiudizi sui tedeschi, c’è un serio problema di rispetto delle regole e di controlli insufficienti.

 

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La senatrice di Berlino responsabile della Salute, Dilek Kalayci, giusto ieri ha annunciato maggiori controlli di polizia per il rispetto del Green Pass, nei ristoranti e nei locali della capitale. A questo si aggiunge il dibattito sulla terza dose di vaccino. Anche su questo tema l’accordo manca. Ad oggi sono stati effettuati 2,2 milioni di richiami per la terza dose, ma se il ministro della Salute invita l’intera popolazione a procedere con la nuova inoculazione, il presidente della Commissione vaccinale, l’autorità per i vaccini in Germania, Thomas Mertens, invita a rispettare le priorità: prima gli over 70.

 

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Intanto in tutta Europa risuona l’allarme per la crescita dei contagi: in Olanda nelle ultime 24 ore si sono registrate 9.100 infezioni, il numero più alto dal 18 luglio, con 33 nuovi decessi, il numero più alto da maggio. Mentre in Francia i bambini delle scuole elementari torneranno a scuola con le mascherine in 39 dipartimenti, perché l’incidenza ha superato quota 50, ha annunciato il portavoce del governo Gabriel Attal.

 

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