Gabriele Porro per "www.wired.it"
Su TikTok è diventata virale la Skullbreaker Challenge, un gioco pericoloso diffuso tra i ragazzi che potrebbe causare gravi danni fisici a chi lo subisce. Questa nuova “sfida” rientra a pieno titolo tra quelle diventate virali grazie a piattaforme come YouTube, TikTok o Instagram. nelle quali i partecipanti lasciano da parte il buon senso per guadagnare qualche like o visualizzazione online.
In passato internet è stato spettatore di sfide, come la Tide Pod Challenge, che consisteva nel masticare una capsula di detersivo, o la BirdBox Challenge, che prevedeva di compiere azioni da bendati, che hanno avuto conseguenze anche gravi su alcuni partecipanti. Ora è il momento della Skullbreaker Challenge, che già dal nome non promette nulla di buono. La traduzione letterale è “spacca cranio”.
In cosa consiste la sfida
La sfida vede due complici sfidare la vittima a imitare i loro movimenti e a compiere un salto. In un primo momento i due complici si mettono ai lati della vittima e saltano contemporaneamente. In seguito sfidano la vittima dello scherzo, posta al centro, a fare lo stesso.
Nella fase aerea del salto i due complici colpiscono con un calcetto all’altezza dei polpacci il povero malcapitato. Nulla di eccessivamente violento ma sufficiente a far cambiare il baricentro della vittima e a farla cadere al suolo di schiena.
La caduta, che a quel punto non si può più controllare a causa dell’inaspettato cambio del punto di equilibrio, fa impattare violentemente la vittima al suolo, facendole sbattere la schiena e la nuca.
Conseguenze sulla vittima
Una caduta del genere potrebbe causare gravissimi danni a chi subisce lo scherzo. Un colpo alla nuca come quello che si prende cadendo in questo caso può causare lo svenimento immediato per via dello scuotimento del cervello.
Inoltre, la violenza del colpo causa gravi traumi cranici che possono portare a danni cerebrali permanenti. Infine la caduta sulla schiena può causare traumi alla colonna vertebrale, che nei peggiori casi possono portare alla paralisi del soggetto.