Michela Nana per l’ANSA
Dal 2019 vive sotto scorta a causa delle minacce di morte e degli insulti antisemiti a cui si sono aggiunti anche quelli dei no vax dopo che ha dichiarato di essersi vaccinata contro il Covid. Ma adesso, per la prima volta, la senatrice a vita e testimone instancabile della Shoah, Liliana Segre, ha deciso di denunciare, dopo l'ennesimo episodio di minacce arrivato proprio in questi giorni.
"La vita mi ha insegnato a essere libera e senza paura nonostante io sia la più vecchia d'Europa obbligata alla scorta per tutti gli insulti e gli improperi e le minacce di morte che mi vengono fatti anche perché sono si vax, e non una no vax - ha spiegato intervenendo al primo forum delle donne ebree in Italia che si è tenuto a Milano -. Non più tardi di ieri mi è arrivata una maledizione così forte firmata, per cui una volta tanto farò causa a questa persona".
Per molto tempo la senatrice a vita ha deciso di rimanere in silenzio di fronte a queste persone che, soprattutto attraverso i social, la insultano e la minacciano. "Io per lungo tempo ho sempre avuto un grande silenzio su queste persone che mi insultano, ma adesso basta ho cambiato e lo denuncio - ha proseguito -. Poi è anche di cattivo gusto che mi augurano la morte a 92 anni", ha concluso. Non è la prima volta che Liliana Segre riceve delle minacce per la scelta di vaccinarsi contro il Covid.
commenti sul vaccino a liliana segre
Gli insulti erano arrivati anche lo scorso anno quando la senatrice a vita si era fatta fotografare all'ospedale Fatebenfratelli di Milano mentre riceveva la prima dose di vaccino. Un gesto per invitare la popolazione a vaccinarsi che però aveva scatenato una tempesta di odio in rete. Una vicenda che si è ripetuta in questi giorni sui social, dove sarebbe comparso un finto articolo di Repubblica in cui la senatrice a vita insultava i no vax, un falso che però ha scatenato gli haters.
Da qui la decisione di denunciare. Durante il forum delle donne ebree a Milano Liliana Segre ha anche spiegato di essere "pessimista" per la poca consapevolezza che c'è riguardo agli ebrei in Italia, e ha raccontato al pubblico un episodio che ha definito "un gossip". "Ho conosciuto un ministro o una ministra di cui non farò il nome - ha raccontato - e gli ho chiesto se sapeva quanti sono gli ebrei in Italia e mi ha detto '1 milione' e io gli ho risposto che sono molto meno, e lui allora ha incalzato, 'sono 700mila. Questo per dire che c'è poca consapevolezza di quanti siamo".
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