“È INCINTA? LA ASSUMIAMO” - LA STORIA DI MARTINA CHE FIRMA IL CONTRATTO A DIECI GIORNI DAL PARTO - IL TITOLARE DELL’AZIENDA: “MIA MOGLIE AVEVA UN TEMPO DETERMINATO E QUANDO HA COMUNICATO CHE ASPETTAVA UN BAMBINO È STATA LASCIATA A CASA. SUL PIANO LAVORATIVO LA MATERNITÀ È QUASI UNA CONDANNA. ASSURDO”

Condividi questo articolo


Alice d’Este per il Corriere della Sera

 

MARTINA CAMUFFO MARTINA CAMUFFO

Mentre si siede al tavolo per firmare il contratto appoggia lievemente una mano sulla pancia: «Ancora non ci credo». Martina Camuffo ha 36 anni e tra dieci giorni diventerà mamma per la seconda volta. È incinta al nono mese e indossa un vestito leggero che non vuole nascondere nulla. Manca pochissimo, la bimba dovrebbe nascere il 16 febbraio e lei non è distesa sul divano ma negli uffici di «The Creative Way» per firmare la lettera d' incarico.

 

Sì, Martina è stata assunta al nono mese di gravidanza. Assunta e subito in maternità perché l' accordo è che cominci tra cinque mesi. Samuele Schiavon, il titolare della piccola impresa, e Stefano Serena avevano già visto lavorare Martina qualche tempo fa. In quel periodo lei si occupava della parte commerciale di una grande azienda di vini friulana.

 

E ora che Samuele ha deciso di ampliare il suo team di Mestre ha pensato proprio a lei e l' ha contattata. L' azienda con sede a Padova e Mestre che si occupa dal 2010 di realizzare siti ed esperienze digitali in una forma creativa mista tra web design e web development è in espansione e Samuele cercava una figura che si occupasse della parte commerciale.

 

Il colloquio è stato fatto due mesi fa, quando Martina era incinta di sette mesi.

«Appena Samuele mi ha chiamato l' ho avvisato subito della novità - dice Martina - gli ho detto che ero incinta di sette mesi e che avrei partorito a breve. La loro proposta era molto interessante e io ero felicissima che mi avessero contattato ma immaginavo che l' opportunità sarebbe sfumata. Ci siamo incontrati, abbiamo scambiato qualche idea. E alla fine mi ha detto che era sua intenzione offrirmi un contratto. Quasi non ci credevo».

 

MARTINA CAMUFFO 4 MARTINA CAMUFFO 4

Samuele Schiavon e Stefano Serena invece, quando hanno dovuto scegliere, non hanno avuto dubbi. «Non ci abbiamo pensato, non in questi termini almeno - dice Serena - a noi interessava l' obiettivo, a prescindere dalla situazione personale di Martina, volevamo lei per le sue competenze e capacità. Ha lavorato per un' azienda importante sul fronte commerciale, l' abbiamo vista all' opera, sappiamo come si muove. Le auguriamo il meglio per la sua vita personale e la aspettiamo prima possibile».

 

Uno sguardo a lungo termine, quello dei tue titolari, difficile da riconoscere, oggi, nel panorama dei datori di lavoro. Quasi impossibile, anzi. E che in questo caso nasce anche da una riflessione di uno dei due titolari legata a esperienze personali. «Ho vissuto e capito le difficoltà di mia moglie - dice Schiavon -: aveva un tempo determinato e quando ha comunicato che aspettava un bambino è stata lasciata a casa. Sul piano lavorativo la maternità è quasi una condanna. Assurdo. E in ogni caso non volevo essere io a tenere comportamenti di questo tipo.

 

Specialmente con Martina. Di fronte al valore della persona non ho avuto dubbi. Perché non aspettarla qualche mese se penso che investire su di lei sia la strada giusta?».

 

MARTINA CAMUFFO MARTINA CAMUFFO

Martina firma. «Tutto questo mi dà una carica incredibile. Metterò tutta me stessa in questo progetto». Lo racconta col sorriso, mentre prende in mano la penna per firmare la lettera d' incarico nell' open space creativo in zona ex Carbonifera, a Mestre. Lì, accanto a quella che sarà la sua postazione, lavorano già altre tre persone, più i due titolari e un altro ragazzo comincerà a breve. Anche lui ha firmato oggi la lettera d' incarico. Come Martina che si prepara a una nuova vita e a un nuovo lavoro.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…

FLASH – COME HANNO PRESO AL PENTAGONO LA NOMINA DI QUELLO SVALVOLATO DI PETE HEGSETH COME SEGRETARIO DELLA DIFESA? MALISSIMO! PRIMA DI TUTTO PER UNA QUESTIONE GERARCHICA: COME FA UN EX CAPITANO A COMANDARE SUI GENERALONI? CERTO, NON SAREBBE IL PRIMO: IN PASSATO ALTRI CAPOCCIONI NELLO STESSO RUOLO NON AVEVANO ALTI GRADI MILITARI (ANCHE RUMSFELD ERA "SOLO" UN CAPITANO MENTRE LLOYD AUSTIN, L’ATTUALE SEGRETARIO, È UN GENERALE A QUATTRO STELLE) - SU HEGSETH PESANO SOPRATTUTTO L’INCOMPETENZA E LA "PROMESSA" DI PURGARE I VERTICI MILITARI NON FEDELI A TRUMP...