INCREDIBILE MA VERO: IGOR IL RUSSO, IN CARCERE IN SPAGNA, RICEVE SOLDI DAI SUOI FAN ULTRACATTOLICI CHE APPROVANO LA SUA INTERPRETAZIONE DELLA LEGITTIMA DIFESA NELLE SCRITTURE DELL'ANTICO TESTAMENTO (“IO FACCIO DEL MALE PERCHÉ MI DIFENDO, SE NON MI FANNO NULLA NON FACCIO NULLA”) - QUANDO FU ARRESTATO, IGOR AVEVA UNA BIBBIA, UN ROSARIO E UNA MEDAGLIETTA DI NOSTRA SIGNORA DEL PILAR

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Giusi Fasano per il “Corriere della Sera”

 

igor vaclavic prima dell arresto igor vaclavic prima dell arresto

Nelle carceri spagnole nessun detenuto maneggia soldi e quelli che riceve dall' esterno finiscono su una tesserina magnetica simile a un bancomat. La tesserina di Igor il russo non è mai stata vuota. Come spesso succede ai killer raccontati dalla cronaca, anche lui riceve corrispondenza da ammiratori.

 

Ma c'è di più. Assieme ai messaggi di solidarietà, chiamiamola così, i fan di Igor - all'anagrafe Norbert Feher, di nazionalità serba - spediscono soldi. Alcuni lo hanno fatto anche più volte. Piccole cifre: poche decine di euro, qualche banconota da cento. Ma messe tutte assieme quelle donazioni fanno cifre a tre zeri e fanno la differenza per uno che allo spaccio del carcere compra molte sigarette, libri, settimane enigmistiche, dolci...

 

IGOR VACLAVIC NORBERT FEHER IGOR VACLAVIC NORBERT FEHER

La domanda è: perché mai spedire anche soltanto un euro a un detenuto che ha rubato, rapinato, saccheggiato, che ha ucciso cinque persone e ne ha ferite altre fra l' Italia e la Spagna? La risposta sta nelle parole degli inquirenti spagnoli.

 

A Marco Forte, il magistrato bolognese che ha seguito il caso sul fronte italiano, hanno spiegato che la maggior parte di chi carica la sua tesserina lo fa per motivi religiosi.

Perché approva, in sostanza, la sua interpretazione della legittima difesa nelle scritture dell' Antico Testamento: Igor (alias Feher) giustifica con quell' interpretazione tutte le sue azioni criminali. Il concetto che ripete è: «Io faccio del male perché mi difendo, se non mi fanno nulla non faccio nulla».

igor vaclavic prima dell arresto igor vaclavic prima dell arresto

 

Lo ha detto anche nell' interrogatorio di convalida in Spagna, dove fu catturato a dicembre del 2017 dopo più di otto mesi di latitanza e subito dopo l'omicidio di un agricoltore e di due agenti della Guardia Civil. In Italia fra il primo e l' 8 aprile aveva ammazzato Davide Fabbri, il barista di Budrio (Bologna) che aveva reagito alla sua rapina, e Valerio Verri, una guardia ecologica che lui dice di aver scambiato per un carabiniere che credeva gli avrebbe sparato.

 

igor vaclavic prima dell arresto igor vaclavic prima dell arresto

Quando è stato catturato nel suo zaino c'erano una Bibbia, un rosario e una medaglietta di Nostra Signora del Pilar, veneratissima patrona dei popoli ispanici. E nell' interrogatorio lui ha precisato che passava almeno quattro ore al giorno «a leggere la Bibbia perché sono molto religioso». Nessuna contraddizione, a suo dire, fra l'essere cattolico e killer allo stesso tempo. Così da quando le sue parole sono arrivate ai media spagnoli tanti cattolici oltranzisti del Paese hanno cominciato, appunto, a spedirgli denaro in qualità di «simpatizzanti» dell' Igor-pensiero.

IGOR VACLAVIC IGOR VACLAVIC

 

Tanti da stupire gli stessi investigatori che controllano la corrispondenza. Ieri, a Bologna, con l'apertura dell' udienza preliminare per i fatti italiani, Norbert Feher è comparso per la prima volta in videoconferenza davanti agli occhi di Francesca ed Emanuele, i figli di Valerio Verri che erano in aula accanto all' avvocato Fabio Anselmo. «L'assassinio di nostro padre si poteva evitare» hanno commentato i due ragazzi. «Lo Stato si è dimenticato di noi che fino a oggi non abbiamo ricevuto nemmeno un saluto, forse perché fa più scalpore un omicida con la pelle nera che Igor».

 

IGOR VACLAVIC ARRESTATO IN SPAGNA IGOR VACLAVIC ARRESTATO IN SPAGNA

Dallo schermo che lo mostrava in maglietta scura, lui ha detto poche parole promettendo (fuori microfono) dichiarazioni fiume per la prossima udienza, il 28 novembre. Una cosa l'ha chiarita: «Non voglio un processo pubblico» ha detto rifiutando la presenza dei giornalisti in aula.

 

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