Da “La Stampa”
Il disallineamento tra la domanda e l'offerta di lavoro con le difficoltà di reperimento di personale in alcuni settori è dovuto ai salari troppo bassi e all'eccessivo uso di contratti a termine.
È quanto emerge dal Report sul lavoro "FragilItalia" realizzato da Area Studi Legacoop e Ipsos. Secondo il 45% del campione sarebbe utile l'introduzione del salario minimo. In particolare, due terzi del campione il 65%, indica come motivo del disallineamento tra domanda e offerta di lavoro gli stipendi bassi; quasi la metà, il 49%, il ricorso massiccio a contratti a tempo determinato. C'è però un 35% secondo cui le persone non sanno adattarsi e cerchino il lavoro ideale.
C'è un aumento di cinque punti percentuali rispetto a sei mesi fa per le risposte sulla necessità di un salario minimo (ora al 45%). «Da un lato - sottolinea Mauro Lusetti, presidente di Legacoop - il lavoro continua ad essere una grande preoccupazione per gli italiani, dall'altro emergono attese per un impiego di qualità, che lasci spazio alla vita personale e famigliare, che si adatti alle nuove possibilità offerte dalla tecnologia».