Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera”
ORFANOTROFIO A TUAM IN IRLANDA
Questa è la storia di 800 bambini scomparsi e di una madre che non si è mai voluta arrendere. Una storia che affonda nel passato oscuro dell'Irlanda e dell' omertà che ha circondato per decenni la Chiesa cattolica. Venerdì scorso una commissione governativa ha annunciato il rinvenimento di una fossa comune contenente i resti di centinaia di bimbi nei sotterranei della Casa del Buon Soccorso per le madri e gli infanti gestita dalle suore cattoliche nella piccola località di Tuam, contea di Galway. Le ossa erano in una struttura divisa in 20 stanze che potrebbe essere stata a suo tempo la discarica della casa.
ORFANOTROFIO A TUAM IN IRLANDA
L' analisi dei resti ha rivelato che i bambini erano deceduti fra le 35 settimane e i tre anni di vita e che erano stati sepolti lì durante gli anni Cinquanta. La casa di accoglienza di Tuam, una delle numerose che a quei tempi davano riparo in Irlanda alle madri nubili e ai loro figli, aveva chiuso i battenti già nel 1961.
Catherine Corless e l orfanotrofio di Tuam in Irlanda
A quell' epoca e nei decenni precedenti migliaia di donne «perdute» e i loro figli «illegittimi» erano passati per quella casa di accoglienza. Dopo aver prestato servizio lì, molte di quelle ragazze tornavano alla loro vita: ma tanti dei loro bambini restavano indietro, affidati alle suore. E in numerosi casi la loro sorte era rimasta sconosciuta.
La verità è venuta alla luce solo grazie alla tenacia di Catherine Corless, 63 anni, una storica dilettante che si era messa a spulciare nei documenti della contea e non si era fermata di fronte all' indifferenza e all'ostilità che avevano accolto le sue ricerche. Catherine, ex segretaria che aveva lasciato il lavoro per crescere 4 figli, aveva sviluppato un interesse per la storia locale dopo che i suoi ragazzi erano cresciuti e avevano lasciato casa.
Catherine Corless e l orfanotrofio di Tuam in Irlanda
Lei ricordava bene, fin da bambina, la Casa del Buon Soccorso, con alte mura su cui erano infilzati cocci di vetro e da cui uscivano in fila, con i loro zoccoli di legno, i bambini lì ospitati che frequentavano la scuola del Paese. Ma è solo negli anni Settanta che alcuni ragazzi, giocando nel campo vicino alla ex casa di accoglienza, inciampano in un mucchio di ossa. Gli abitanti del luogo costruiscono allora un tempietto che diventa meta di devozione: si era capito che lì sotto, dove sorgeva il ricovero, c' era qualcosa di simile a un cimitero.
ORFANOTROFIO DI TUAM IN IRLANDA
Finché qualche anno fa Catherine Corless scopre i certificati di morte di circa 800 bambini: molti deceduti per malattie come morbillo o pertosse, ma altri per cause più banali come laringiti o ascessi. Il che indicava una storia di abbandono e incuria. Ma il dettaglio notevole è che mancavano indicazioni sulla sepoltura.
Catherine si convince: le centinaia di piccoli scomparsi sono lì sotto, nel campo della casa di accoglienza. Parla con suore, preti, polizia. Nessuno le dà ascolto. Solo un trafiletto su un giornale locale. Finché nel 2014 un parente di uno dei bambini morti non parla delle sue ricerche con un giornalista di Dublino. E la storia esplode sui media nazionali. Il governo nomina una commissione d' inchiesta.
ORFANOTROFIO DI TUAM IN IRLANDA
Ci vogliono anni perché la verità venga alla luce. Catherine aveva ragione. «Quando ho cominciato questa ricerca - ha detto all' Irish Times - mi chiedevano: Che stai facendo?
È passato tanto tempo. Se ci sono dei corpi lasciali in pace». La commissione sta ora indagando su come le madri nubili e i loro bambini vennero trattati tra il 1922 e il 1998 in altre 18 istituzioni religiose.
Catherine Corless e l orfanotrofio di Tuam in Irlanda ORFANOTROFIO DI TUAM IN IRLANDA