Isis - Un frame del video dove compare Abu Zaid al Jazrawi
Marta Serafini per www.corriere.it
Secondo l’Osservatorio per i diritti umani siriano, almeno in 25 sono stati uccisi da Isis perché omosessuali. Sei sono stati lapidati, 3 uccisi con un colpo di pistola alla testa e 16 sono stati gettati da un edificio, alto abbastanza perché la caduta ne provochi la morte. Le esecuzioni sono quasi sempre eseguite di fronte a una grande folla.
ABUSI SUI MINORI
L’ultimo caso riguarda un ragazzino di 15 anni. E mostra tutta la ferocia e l’ipocrisia del gruppo terroristico. Uno dei comandanti dell’organizzazione Abu Zaid al Jazrawi ha preso questo ragazzo sotto la sua custodia e ha iniziato ad abusarne. Risultato, l’adolescente è stato ucciso a Deir ez Zor, nel nord della Siria, gettato giù da un edificio. «Il ragazzo è stato accusato dal tribunale della sharia di Deir ez Zor di aver una relazione sessuale con Abu Zaid al Jazrawi ed è stato ucciso», ha spiegato un attivista all’agenzia siriana Ara news.
Isis giustizia un ragazzo accusato di essere gay
Il comandante invece no, lui è stato risparmiato ed è semplicemente stato trasferito in Iraq. Ma non solo. L’uomo, che appare in un filmato di propaganda mentre addestra dei bambini soldato, è considerato anche uno degli esperti massimi di sharia nel gruppo terroristico.
Secondo Subhi Nahas, un ragazzo siriano fuggito dal paese per salvarsi la vita e che ha presentato alle Nazioni Unite una relazione sui diritti delle persone gay in Siria, queste esecuzioni si spiegano alla luce di un’interpretazione distorta e ipocrita dei jihadisti: «Le relazioni tra uomini e giovani adolescenti (ghelman) inclusi ragazzi ermafroditi è sempre esistita nell’antichità. Poi queste pratiche sono state scoraggiate perché non garantivano la riproduzione», ha spiegato a The Daily Beast.
L’IPOCRISIA DELLO STATO ISLAMICO
In questo ultimo caso non è chiaro se il tipo di relazione tra l'uomo e il giovane sia stata di tipo consensuale, a volte viene descritta come stupro a volta come "sessuale". «A livello culturale dopo la formazione dell'Islam, pedofilia e omosessualità sono state confuse», spiega ancora Nahas, ora attivista per l'Organization for Refuge, Asylum and Migration (Oram). Così chi abusa di un minore dello stesso sesso non viene definito pedofilo ma omosessuale».
Ma non solo. In una relazione omosessuale chi viene stigmatizzato è la parte passiva del rapporto. Risultato, se i gay vengono perseguitati da Isis a prescindere, è facile che attraverso questa interpretazione vengano risparmiati coloro che abusano di ragazzini e che siano questi ad essere giustiziati. In quest'ultimo particolare caso, poi l'uomo adulto viene salvato perché è un comandante dell'organizzazione terroristica mentre chi è stato stuprato viene condannato a morte. E questo potrebbe non essere l'unico.
Secondo gli esperti tale interpretazione era diffusa anche tra i talebani in Afghanistan e in altri gruppi jihadisti presenti in Siria come Ahrar ash-Sham. Inoltre, tra le fila di Isis molte reclute verrebbero violentate dai miliziani. Esistono infatti siti che mostrano numerosi soldati di Isis in pose sessuali gay, ma si tratta di portali di cui non è ancora stata verificata l'autenticità. Ciò che è certo però che i miliziani più anziani che abbiano relazioni con maschi più giovani più o meno consensuali vengono salvati e protetti.
A differenza delle vittime o di tutti coloro che abbiano relazioni gay consensuali. Secondo gli attivisti di Oram, unici che si occupano dei diritti dei rifugiati LGBT, centinaia di giovani gay stanno fuggendo dalla Siria perché la loro vita nel Paese è doppiamente in pericolo.