ISOLARE LA RUSSIA "NON E' IL NOSTRO MESTIERE" - IL CEO DI GOLDMAN SACHS, DAVID SOLOMON, INTERVISTATO DAL "TIME", NON CREDE "CHE LE IMPRESE DOVREBBERO DECIDERE COME FUNZIONA IL COMMERCIO GLOBALE NEL MONDO" - "QUELLO CHE STA SUCCEDENDO IN UCRAINA E' ASSOLUTAMENTE ORRIBILE. MA OSTRACIZZARE LA RUSSIA NON E' IL NOSTRO LAVORO. E PER NOI INTENDO IL SETTORE FINANZIARIO IN GENERALE..."

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Dagotraduzione dal New York Post

 

David Solomon 2 David Solomon 2

David Solomon, Ceo di Goldman Sachs, questa settimana ha affermato che Wall Street non dovrebbe svolgere un ruolo di primo piano nell’ostracizzare la Russia dalla comunità internazionale per via dell’invasione dell’Ucraina, nonostante i crescenti appelli sui social media affinché le aziende agiscano.

 

Secondo Solomon la sua banca e altre istituzioni finanziarie dovebbero agire in base alle direttive del governo e non assumere un ruolo guida nel dettare la politica nei confronti della Russia, perché non crede «che le imprese dovrebbero decidere come funziona il commercio globale nel mondo» anche se, personalmente, sostiene le sanzioni.

 

David Solomon David Solomon

Solomon ha spiegato la sua posizione durante un’intervista con la rivista Time. «Mi capita di essere molto d’accordo con la politica. Quello che sta succedendo in Ucraina è assolutamente orribile. Penso che le azioni intraprese siano azioni ragionevoli e potenti. Ma tu mi chiedi: “State facendo un buon lavoro, ostracizzare la Russia?”. Non è il nostro lavoro. E per noi intendo il settore finanziario in generale».

 

La scorsa settimana, Goldman Sachs è diventata la prima grande banca statunitense ad annunciare che avrebbe interrotto le sue operazioni in Russia a causa della guerra. In una dichiarazione, un portavoce di Goldman ha affermato che la banca era «concentrata sul supportare i nostri clienti in tutto il mondo nella gestione o chiusura di obblighi preesistenti nel mercato e nel garantire il benessere delle nostre persone».

 

david solomon di goldman sachs david solomon di goldman sachs

Solomon ha confermato che Goldman stava «svolgendo la nostra attività in Russia» al fine di rispettare le sanzioni, anche se ha notato che non era «come un interruttore della luce» e che ci sarebbe voluto del tempo per completare il processo.

 

L'alto dirigente di Goldman ha notato che le aziende sono sotto un’immensa pressione per uscire dalla Russia e interrompere i loro legami commerciali con il paese a causa delle azioni del Cremlino. McDonald's è una delle numerose aziende che ha deciso di sospendere le vendite in Russia dopo aver inizialmente resistito alle richieste di farlo in risposta alla guerra.

 

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