Estratto dell'articolo di Alice D'Este per www.corriere.it
Se si sentiranno sotto stress potranno infilare la tuta nello spogliatoio e mettersi a fare mezz’ora di cyclette e tapis roulant in aula insegnanti per poi staccare dall’attività motoria e infilarsi nella Jacuzzi con l’acqua calda, rilassarsi e tornare in classe come nuovi. La nuova rivoluzione targata Alfonso D’Ambrosio l’instancabile preside di Lozzo Atestino ha dell’incredibile. Entro sei mesi il preside metterà una Jacuzzi nel bagno dei docenti della sua scuola.
palestra nei bagni dei professori
[…] «L’idea è simbolica e sarà realizzabile grazie al fatto che un’azienda del territorio ci ha regalato la Jacuzzi stessa — spiega il preside dell’istituto comprensivo patavino — il tutto nasce da un pensiero che ho fatto i mesi scorsi. A giugno si trasferiranno da noi i professori e quindi anche gli alunni della scuola di Vò, mentre verranno fatti lavori nel loro istituto. Sono stati i docenti di frontiera durante il Covid19, hanno contribuito a tenere in piedi un tessuto sociale che si stava sfaldando. Sono stati il perno di un futuro possibile per i loro studenti e io voglio riconoscerglielo».
Il comprensivo di D’Ambrosio è infatti una scuola simbolo da diversi punti di vista. In epoca Covid19 era conosciuta da tutti come la scuola di Vò, quella insomma della prima zona rossa della pandemia, poi è diventato l’istituto in cui il presidente Mattarella ha fatto visita ai piccoli studenti. «Tra gli obiettivi dell’istituto c’è il benessere degli studenti e dei docenti — dice il dirigente — lo valutiamo con un parametro che abbiamo inventato, la felicità interna lorda».
LA STANZA MULTISENSORIALE
Una felicità che passa anche per corsi di yoga gratuiti pomeridiani per tutti (docenti ma anche per la cittadinanza) per l’apertura degli spazi della scuola al co-working dei giovani lavoratori della zona, per la sala da the dentro la scuola. «La mia rivoluzione è iniziata anni fa e non è solo mia — spiega D’Ambrosio — è stata supportata dal Comune, dai docenti. Abbiamo pensato che scuola volevamo per stare bene tutti e così ci abbiamo provato». L’idea è simbolica e sarà realizzabile grazie al fatto che un’azienda del territorio ci ha regalato la Jacuzzi stessa