Estratto dell’articolo di D. F. Per il "Corriere della Sera"
Come ogni fine d’inverno la guerra attorno al pane lievita con l’avvicinarsi della Pasqua ebraica. Questa volta però una guerra vera è in corso e la decisione della Corte suprema arriva mentre i soldati stanno combattendo a Gaza, mentre molti di loro non tornano a casa da quattro mesi, soprattutto mentre il problema tragico non è che sia azzimo o meno, ma per i palestinesi riuscire a trovarne: la popolazione civile della Striscia di Gaza — avvertono le Nazioni Unite — rischia la carestia.
I giudici ci hanno messo tre anni da quando 14 genitori di soldati hanno presentato una petizione perché ai figli sotto le armi fosse permesso di mangiare la focaccia dentro le basi invece di essere obbligati a masticare le matzot , le sfoglie senza lievito prescritte dalle norme religiose durante le festività che iniziano la sera del 22 aprile.
soldati israeliani esultano per i bombardamenti su gaza
La Corte ha accettato la posizione dell’esercito: il bando assicura che il cibo cucinato nelle mense militari resti kosher e che i soldati osservanti non abbiano problemi a condividere le stanze con commilitoni provvisti di michette.
La giudice Gila Canfy-Steinitz ha argomentato che si tratta di un divieto limitato, che dura pochi giorni e che «in ogni caso il servizio militare implica per sua natura restrizioni alla libertà».
I famigliari, appoggiati da organizzazioni per la difesa della laicità nel Paese e dal 54 per cento degli israeliani secondo un sondaggio del 2022, avevano provato a sostenere che i diritti dei non praticanti fossero lesi, che ancora una volta i rabbini imponevano coercizioni sul resto della società. […]
PANE AZZIMO soldati israeliani a gaza soldati israeliani a gaza PANE AZZIMO