LAVORARE SÌ, MA NON FINO AD AMMALARSI - LA “GREAT RESIGNATION” NON È UN MITO: NEGLI USA UNA PERSONA SU QUATTRO HA MOLLATO IL LAVORO PER PROBLEMI LEGATI ALLA SALUTE MENTALE. A SPINGERE SULLA DECISIONE È LO STRESS, SEGUITO DALLA MANCANZA DI MOTIVAZIONE E DALL’ANSIA: A GENERARE QUESTO STATO DI ANGOSCIA È LA MOLE DI LAVORO, LA MANCANZA DI EQUILIBRIO CON LA VITA PRIVATA E…

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La Great Resignation non è un mito. Gli americani stanno lasciando il lavoro a frotte e un nuovo studio rivela uno dei motivi principali di questo esodo: una persona su quattro ha lasciato il lavoro per motivi di salute mentale.

 

Da un sondaggio condotto da JobSage su oltre 2.000 lavoratori americani, è emerso che il 28% ha lasciato il lavoro negli ultimi due anni a causa del suo impatto sulla salute mentale. Quasi due americani su cinque hanno preso in considerazione l'idea di smettere per lo stesso motivo.

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Il rapporto mostra che il 55% dei lavoratori ha subìto uno stress significativo nell'ultimo anno, mentre il 38% riferisce di avere sintomi di depressione. Un numero simile di persone afferma che la mancanza di motivazione (37%) e l'ansia (36%) stanno rendendo il lavoro più difficile. Poco meno di un terzo ha affrontato sentimenti di rabbia (31%).

 

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Per quanto riguarda l’impatto sulla salute mentale, lo stress da lavoro finisce dietro solo allo stress dovuto ai soldi (42%). Le tre ragioni principali del problema sono che i lavoratori si sentono oberati di lavoro (37%), la mancanza di equilibrio tra lavoro e vita privata (33%) e si sentono sottopagati (31%).

 

Di cosa hanno bisogno i lavoratori per sopravvivere mentalmente?

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Quasi la metà delgli intervistati (47%) desidera che i propri datori di lavoro si impegnino a fornire un equilibrio più sano tra vita professionale e vita privata. Un altro 42% desidera più tempo libero e il 41% vuole maggiore flessibilità.

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