Gli hanno negato 23 promozioni. Per anni nemmeno uno scatto di carriera nonostante le brillanti performance. Nel 2014 gli avevano suggerito che, per ottenere finalmente quella promozione tanto desiderata, avrebbe dovuto «smorzare il suo essere gay» giudicato troppo «palese». Per il Sergente Keith Wildhaber, della polizia di St. Louis, Missouri, era stato come «ricevere un pugno nello stomaco»: a nulla erano servite la devozione e la professionalità dimostrate in 15 anni di lavoro.
Per anni si era tenuto dentro tutto. Quando aveva provato a lamentare le discriminazioni subite all'interno del corpo di polizia, i superiori lo avevano ricollocato in un'altra stazione, più lontana da casa. Nel 2017, il coraggio di denunciare all'autorità giudiziaria. E adesso la rivincita: la giuria della Contea di St. Louis ha condannato i vertici delle forze dell'ordine a versargli quasi 20 milioni di dollari.
La cifra astronomica a molti potrebbe far storcere il naso e sembrare “troppo alta”. Ed è esattamente questo il motivo per cui la giuria ha, consapevolmente, deciso di comminarla.
Ai reporter locali un membro del collegio giudicante ha infatti detto che: «Volevamo mandare un messaggio. Se discrimini, dovrai pagarlo caro. Non si può difendere l'indifendibile». Ora il nuovo capo della Contea di St. Louis dice che ai vertici «ci saranno grandi cambiamenti. Le promozioni devono essere basate unicamente sul merito».