Estratto dell’articolo di Giacomo Amadori per “La Verità”
La notizia degli sviluppi dell’inchiesta sui presunti extraprofitti incassati dal gruppo Benetton e dagli altri azionisti di Autostrade per l’Italia per almeno un ventennio, ha ridato speranza a chi nella tragedia del Ponte Morandi ha perso persone care senza un motivo accettabile.
L’inchiesta per truffa aggravata ai danni dello Stato e peculato, per ora contro ignoti, è legata ai pedaggi pagati dagli automobilisti come previsto dalla cosiddetta quarta convenzione del 2002 per opere mai realizzate. Le nuove investigazioni dovranno stabilire dove siano finiti quei soldi, se siano stati restituiti al ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili oppure siano stati destinati ad altri scopi, come per esempio il pagamento delle rate dei mutui.
Processo per il crollo del Ponte Morandi 3
[…] Di fronte a questo nuovo filone c’è chi ritrova un po’ di fiducia. Come la cinquantasettenne Egle Possetti. A metà luglio di cinque anni fa aveva festeggiato il secondo matrimonio dell’amata sorella Claudia, classe 1970. Il 14 agosto 2018 Claudia era appena rientrata dal viaggio di nozze e stava andando con il marito e i due figli adolescenti al mare. Tutti e quattro finirono inghiottiti nel vuoto.
Egle, piemontese di Pinerolo, è la persona che ha subito più lutti nella tragedia genovese: «In ventitré giorni passammo dal loro matrimonio meraviglioso al funerale. Adesso siamo contenti che questo esposto firmato anche dal nostro comitato Ricordo vittime del ponte Morandi stia procedendo. Crediamo che la gestione finanziaria della società sia direttamente correlata alla tragedia».
[…] La Possetti ripone fiducia nel lavoro della Procura di Roma e, con l’occasione, si lascia andare a un piccolo sfogo: «Tutta la vicenda da parte degli azionisti è stata gestita senza alcun tipo di classe. Ricordiamo che la famiglia Benetton subito dopo la tragedia ha fatto una grigliata. Hanno mostrato grettezza. Il lavoro per l’esposto è stato capillare e spero come cittadina che porti a indagini approfondite. Come famigliari pretendiamo che siano fatte tutte le verifiche del caso. Anche perché dal momento in cui è stata data questa concessione lo Stato ha perso credibilità, fondi e sicurezza per i cittadini. Oserei dire anche dignità. Quella autostradale è stata la privatizzazione più becera, senza controlli e con continui rinnovi. Siamo di fronte a delle vicende più vergognose della nostra Repubblica. Siamo di fronte a uno Stato che ha calato le brache, dal momento della concessione in poi».
[…] Il nuovo procedimento è stato aperto su impulso di un esposto presentato dagli avvocati Raffaele Caruso, Andrea Ganzer, Andrea Mortara e Ruggiero Cafari Panico, docente esperto di diritto comunitario […]
Nel loro esposto hanno acceso anche i riflettori sui rapporti della famiglia Benetton con la politica, a loro dire «totalmente inadeguata» e persino «debole (per non dire succube) nei confronti del gruppo», e sul possibile «ruolo decisivo» svolto da alcuni dirigenti del Mit, oggi Mims.
luciano benetton ai funerali di leonardo del vecchio.
Ricordiamo che le Fiamme gialle sono andate a chiedere documentazione presso la direzione generale per le strade e autostrade, per l’altra sorveglianza sulle strutture stradali e la vigilanza sui contratti concessori autostradali del ministero delle Infrastrutture.
E proprio il responsabile di quella direzione, Felice Morisco, è stato citato più volte nelle interrogazioni di Lucio Malan, oggi capogruppo in Senato di Fratelli d’Italia.
Per esempio nel maggio del 2022, facendo riferimento ad alcuni articoli della Verità, ha chiesto lumi sul mega ristoro per i mancati incassi da Covid ad Aspi arrivato, a suo giudizio, per un’«iniziativa apparentemente discrezionale» del direttore generale Morisco: «È stato assicurato, attraverso un apposito incremento dei pedaggi, il ristoro integrale della differenza tra gli incassi netti registrati a partire dal marzo 2020 rispetto ai corrispondenti mesi del 2019, l’anno più ricco di sempre in questo settore».
Processo per il crollo del Ponte Morandi
Quello delle tariffe autostradali ritoccate sembra un tema ricorrente e per Malan una parte centrale in queste vicende la avrebbe Morisco: «Dal 1997 al 2011 ha svolto presso l’Anas attività di valutazione della fattibilità dei piani finanziari annessi alle convenzioni autostradali» e successivamente avrebbe svolto «mansioni connesse all’attività di vigilanza economica e di regolazione per le società concessionarie autostradali». Un compito di controllore che avrebbe mantenuto sino ai giorni nostri dentro al ministero in qualità di dirigente amministrativo proprio presso la struttura di vigilanza sulle concessioni costituita nel 2012.
Per Malan «tale continuità è in evidente contrasto» con la legge anticorruzione del 2012. Il dirigente avrebbe concesso anche l’estensione della concessione dell’autostrada Brescia-Padova fino al 2026 sulla base di un documento considerato dal politico inidoneo e che comunque sarebbe stato reso nullo da due pronunciamenti del Consiglio di Stato e della Cassazione. E anche questo tratto autostradale è finito sotto il controllo di Atlantia e dei Benetton. […]
ARTICOLI CORRELATI
alessandro benetton il crollo del ponte morandi ponte morandi