“DRAGHI FACEVA FOTO CON MACRON E SCHOLZ E NON PORTAVA A CASA NIENTE, IO PARLO CON TUTTI L'EUROPA NON È A TRE MA A 27” – LA MELONI, CON UNA GRAN FACCIA DI TOLLA, PRIMA ATTACCA MARIOPIO, POI INNESTA UNA GOFFA RETROMARCIA: “HO ATTACCATO IL PD NON DRAGHI. RISPETTO LA SUA FERMEZZA” – LA SORA GIORGIA NON HA CAPITO CHE LA SUA USCITA DA KAMIKAZE E’ L’ENNESIMA SCELTA SBAGLIA PERCHE’ SI METTE SEMPRE PIU’ CONTRO MACRON E SCHOLZ MENTRE L’ITALIA E’ IMPEGNATA IN UN SERRATISSIMO NEGOZIATO SUL PATTO DI STABILITA’

Condividi questo articolo


Meloni, ho attaccato Pd non Draghi. Rispetto sua fermezza

GIORGIA MELONI ALLA CAMERA GIORGIA MELONI ALLA CAMERA

 (AGI) Un attacco a Draghi, quello sulle 'foto' con i leader Ue? "Non e' un attacco a Draghi ma al Partito democratico che, come al solito, pensa che tutto il lavoro che il presidente del Consiglio Draghi ha fatto si riassuma nella fotografia con Francia e Germania". Giorgia Meloni lo dice intercettata dai cronisti alla Camera, durante il dibattito sulle comunicazioni in vista del Consiglio Europeo.

 

"Non e' la foto con Macron e Scholz che determina il lavoro di Draghi. Lui - prosegue la presidente del Consiglio - non c'entra niente, anzi ho rispettato la sua fermezza di fronte alle difficolta' che aveva nella sua maggioranza". "Il suo lavoro non si puo' risolvere in una fotografia accanto ai leader di Parigi e Berlino", dice ancora Meloni.

MACRON - DRAGHI - SCHOLZ A KIEV MACRON - DRAGHI - SCHOLZ A KIEV

 

 

MELONI

Estratti da repubblica.it

“Non svenderò l’Italia” sul Patto di stabilità. “Nonostante una trattativa difficilissima, la partita è ancora aperta”. Ad assicurarlo è Giorgia Meloni durante le comunicazione in vista del Consiglio europeo del 13 e 14 dicembre.

 

giorgia meloni 3 giorgia meloni 3

(…)

Nella replica, poi, Meloni ne ha per tutti. Compreso Mario Draghi: "Mi ha molto colpito che si sia fatto riferimento al grande gesto da statista del mio predecessore Mario Draghi e la foto in treno verso Kiev con Macron e Scholz. Per alcuni la politica estera è stata farsi foto con Francia e Germania quando non si portava a casa niente. L'Europa non è a tre ma a 27, bisogna parlare con tutti: io parlo con la Germania, la Francia e pure con l'Ungheria, questo è fare bene il mio mestiere".

mario draghi olaf scholz emmanuel macron 2 mario draghi olaf scholz emmanuel macron 2

 

Poco dopo, a margine di un dibattito rovente, Meloni aggiusta il tiro, spiegando con fermezza che il suo non era affatto un attacco all'ex numero uno della Bce, ma al Pd, "che come al solito pensa che tutto il lavoro che il presidente del Consiglio Draghi ha fatto si riassuma nella fotografia con Francia e Germania. Non è la foto con Macron e Scholz che determina il lavoro di Draghi. Lui non c'entra niente, anzi - puntualizza – ho rispettato la sua fermezza di fronte alle difficoltà che aveva nella sua maggioranza. Il suo lavoro non si può risolvere in una fotografia accanto ai leader di Parigi e Berlino".

 

giorgia meloni 2 giorgia meloni 2

 

Un altro attacco è per Giuseppe Conte. "Chi ha dato il consenso alla ratifica" del Mes "che oggi impegna anche noi? Lo ha fatto il governo Conte, senza mandato parlamentare e lo ha fatto un giorno dopo essersi dimesso, quando era in carica solo per gli affari correnti, dando mandato a un ambasciatore con un mandato firmato dal ministro Di Maio, senza mandato parlamentare, senza averne potere, senza averlo detto agli italiani, con il favore delle tenebre".

OLAF SCHOLZ - EMMANUEL MACRON - VOLODYMYR ZELENSKY - MARIO DRAGHI OLAF SCHOLZ - EMMANUEL MACRON - VOLODYMYR ZELENSKY - MARIO DRAGHI mario draghi olaf scholz emmanuel macron sul treno per kiev mario draghi olaf scholz emmanuel macron sul treno per kiev mario draghi olaf scholz emmanuel macron sul treno per kiev mario draghi olaf scholz emmanuel macron sul treno per kiev giorgia meloni alla camera 3 giorgia meloni alla camera 3

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…

FLASH – COME HANNO PRESO AL PENTAGONO LA NOMINA DI QUELLO SVALVOLATO DI PETE HEGSETH COME SEGRETARIO DELLA DIFESA? MALISSIMO! PRIMA DI TUTTO PER UNA QUESTIONE GERARCHICA: COME FA UN EX CAPITANO A COMANDARE SUI GENERALONI? CERTO, NON SAREBBE IL PRIMO: IN PASSATO ALTRI CAPOCCIONI NELLO STESSO RUOLO NON AVEVANO ALTI GRADI MILITARI (ANCHE RUMSFELD ERA "SOLO" UN CAPITANO MENTRE LLOYD AUSTIN, L’ATTUALE SEGRETARIO, È UN GENERALE A QUATTRO STELLE) - SU HEGSETH PESANO SOPRATTUTTO L’INCOMPETENZA E LA "PROMESSA" DI PURGARE I VERTICI MILITARI NON FEDELI A TRUMP...