Meloni, ho attaccato Pd non Draghi. Rispetto sua fermezza
(AGI) Un attacco a Draghi, quello sulle 'foto' con i leader Ue? "Non e' un attacco a Draghi ma al Partito democratico che, come al solito, pensa che tutto il lavoro che il presidente del Consiglio Draghi ha fatto si riassuma nella fotografia con Francia e Germania". Giorgia Meloni lo dice intercettata dai cronisti alla Camera, durante il dibattito sulle comunicazioni in vista del Consiglio Europeo.
"Non e' la foto con Macron e Scholz che determina il lavoro di Draghi. Lui - prosegue la presidente del Consiglio - non c'entra niente, anzi ho rispettato la sua fermezza di fronte alle difficolta' che aveva nella sua maggioranza". "Il suo lavoro non si puo' risolvere in una fotografia accanto ai leader di Parigi e Berlino", dice ancora Meloni.
MACRON - DRAGHI - SCHOLZ A KIEV
MELONI
Estratti da repubblica.it
“Non svenderò l’Italia” sul Patto di stabilità. “Nonostante una trattativa difficilissima, la partita è ancora aperta”. Ad assicurarlo è Giorgia Meloni durante le comunicazione in vista del Consiglio europeo del 13 e 14 dicembre.
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Nella replica, poi, Meloni ne ha per tutti. Compreso Mario Draghi: "Mi ha molto colpito che si sia fatto riferimento al grande gesto da statista del mio predecessore Mario Draghi e la foto in treno verso Kiev con Macron e Scholz. Per alcuni la politica estera è stata farsi foto con Francia e Germania quando non si portava a casa niente. L'Europa non è a tre ma a 27, bisogna parlare con tutti: io parlo con la Germania, la Francia e pure con l'Ungheria, questo è fare bene il mio mestiere".
mario draghi olaf scholz emmanuel macron 2
Poco dopo, a margine di un dibattito rovente, Meloni aggiusta il tiro, spiegando con fermezza che il suo non era affatto un attacco all'ex numero uno della Bce, ma al Pd, "che come al solito pensa che tutto il lavoro che il presidente del Consiglio Draghi ha fatto si riassuma nella fotografia con Francia e Germania. Non è la foto con Macron e Scholz che determina il lavoro di Draghi. Lui non c'entra niente, anzi - puntualizza – ho rispettato la sua fermezza di fronte alle difficoltà che aveva nella sua maggioranza. Il suo lavoro non si può risolvere in una fotografia accanto ai leader di Parigi e Berlino".
Un altro attacco è per Giuseppe Conte. "Chi ha dato il consenso alla ratifica" del Mes "che oggi impegna anche noi? Lo ha fatto il governo Conte, senza mandato parlamentare e lo ha fatto un giorno dopo essersi dimesso, quando era in carica solo per gli affari correnti, dando mandato a un ambasciatore con un mandato firmato dal ministro Di Maio, senza mandato parlamentare, senza averne potere, senza averlo detto agli italiani, con il favore delle tenebre".
OLAF SCHOLZ - EMMANUEL MACRON - VOLODYMYR ZELENSKY - MARIO DRAGHI mario draghi olaf scholz emmanuel macron sul treno per kiev mario draghi olaf scholz emmanuel macron sul treno per kiev giorgia meloni alla camera 3