Da www.tpi.it
A 30 anni dalla Strage di Capaci, il settimanale “The Post Internazionale - TPI” (diretto da Giulio Gambino) nel numero in edicola da oggi, venerdì 20 maggio, pubblica in esclusiva un documento inedito che rivela come apparati dello Stato abbiano sorvegliato Giovanni Falcone.
L’appunto in questione è stato inviato dall’allora capo della Criminalpol Luigi Rossi al ministro dell’Interno Antonio Gava per informarlo dei contenuti secretati dell’interrogatorio del 7 aprile 1990 di Falcone a Licio Gelli. Il documento, conservato presso l’Archivio centrale di Stato di Roma, proviene dalle carte del Ministero dell’Interno declassificate dalla Direttiva Renzi del 2014. Si tratta di un solo foglio appartenente a una serie di “corrispondenze con le questure”. In alto, allegato all’appunto, appare una nota di saluti. Oltre al già citato capo della Criminalpol, che indirizza l’appunto direttamente al ministro Gava, nel documento figura un’altra persona la cui firma è illeggibile. A chiudere la nota compare anche una raccomandazione che avvisa il ministro del carattere di segretezza delle informazioni.
«Non ricordavo di un interrogatorio di Falcone a Gelli. Certamente la comunicazione del contenuto dell’interrogatorio coperto da segreto al ministro non è attività consentita a norma di legge. È lecito supporre che Falcone fosse “tallonato” in questo filone di indagini e che si temesse che potesse scoprire qualcosa che doveva restare segreto». A essere così esplicito è l’ex procuratore generale di Palermo, Roberto Scarpinato che - da poco smessa la toga - commenta con TPI le finalità del documento che non conosceva.
Tpi pubblica documento inedito su giovanni falcone
L’ex prefetto Luigi Rossi, interpellato dal settimanale sulla vicenda, non ricorda nulla di quell’interrogatorio, né ricorda - come è indicato sullo stesso appunto - di aver fatto consegnare lui stesso la nota con le notizie riservate al ministro Gava. «È passato troppo tempo e io sono ormai vecchio, non posso esserle utile, chiedete a De Gennaro».
«Io - risponde a TPI l’ex ministro dell’Interno Vincenzo Scotti - succedetti a Gava, e né Falcone (come è giusto) né Parisi me ne parlarono. Nessun documento mi fu mostrato al riguardo, né tanto meno questo che state pubblicando. È un tipo di informazione anomala. Non fui mai interrogato su questa vicenda durante il processo trattativa Stato-mafia dove testimoniai. Ribadisco che non era e non è normale informare il ministro di un'attività coperta da segreto istruttorio
giovanni falcone giovanni falcone giovanni falcone giovanni falcone fotografato da mimmo chianura giovanni falcone e paolo borsellino giovanni falcone giovanni falcone paolo borsellino giovanni falcone paolo borsellino