“A GENNAIO SAREBBE TORNATA IN CINA” – UN CLIENTE DELLE PROSTITUTE CINESI UCCISE DA GIANDAVIDE DE PAU, A ROMA, TRACCIA L’IDENTIKIT DI UNA DELLE DUE: “SI CHIAMAVA LIA, ERA A VIA RIBOTY DA ALMENO 10 ANNI. ERA UNA VETERANA IN QUELLA CASA, METTEVA A PROPRIO AGIO I CLIENTI. AVEVA COMPRATO UN BIGLIETTO PER TORNARE DAL FIGLIO LIMAN. AVEVA DOVUTO RINVIARE DUE VOLTE IL VIAGGIO E ORA STAVA PER TORNARE A CASA…” - LA FOTO

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GIANDAVIDE DE PAU GIANDAVIDE DE PAU

Estratto dell’articolo di Emiliano Bernardini per “il Messaggero”

 

«Si chiamava Lia, così mi ha detto. Il suo nome cinese non lo so. Era a via Augusto Riboty da almeno 10 anni. Era una veterana in quella casa. Metteva a proprio agio i clienti». Racconta così chi in quell'appartamento ci andava spesso e chi quella donna la conosceva bene.

 

«A gennaio sarebbe tornata in Cina. Aveva comprato un biglietto per tornare dal figlio Liman. Aveva dovuto rinviare due volte il viaggio e ora stava per tornare a casa». Avrebbe finalmente un'identità una delle due cinesi uccise barbaramente dalla furia omicida di Giandavide De Pau giovedì mattina. Foto e nome sarebbero già in mano agli investigatori che stanno incrociando i dati per la conferma.

LIA - UNA DELLE DUE PROSTITUTE CINESI UCCISE DA GIANDAVIDE DE PAU LIA - UNA DELLE DUE PROSTITUTE CINESI UCCISE DA GIANDAVIDE DE PAU

 

[…] «Aveva conquistato anche la fiducia di chi gestiva quella casa. Era una tale Maria che concordava gli appuntamenti» raccontano ancora. Chiaro che Lia era il nome italianizzato che dava agli habitué di via Riboty.

 

Lia presenza fissa da dieci anni. Lia la più desiderata ma anche quella deputata ad accogliere le altre ragazze che ruotavano in continuazione. Ogni due o tre mesi ce n'era una diversa. Maria, altro nome italianizzato, era la vera mamasan che controllava il traffico e spesso telefonava alle ragazze se il giro d'affari diminuiva. Insomma controllava che lo standard e le entrate fossero sempre alte. E in quella casa di persone ce ne sono passate parecchie. […]

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