1 – OMICIDIO ROMA, LA MAMMA DI VALERIO DEL GROSSO: «SONO DISTRUTTA, È GIUSTO CHE LUI PAGHI»
valerio del grosso LUCA SACCHI E LA FIDANZATA
«Sono distrutta dal dolore sapendo che una mamma e un papà, un’intera famiglia, stanno piangendo la morte di un figlio. Ancora non posso credere che Valerio abbia potuto fare un gesto simile. E come me tutti quelli che lo hanno visto crescere nel quartiere». Lo ha detto al Giornale Radio1 Giovanna Proietti, la mamma di Valerio Del Grosso, il 21enne accusato di aver ucciso Luca Sacchi davanti a un pub del quartiere Appio Latino di Roma e che lei stessa ha fatto arrestare.
«So che si assumerà le sue responsabilità»
luca sacchi festeggiato da anastasiya
Aggiunge la donna, che ha altri due figli maschi, maggiori di Valerio, e un ragazzina più piccola: «È giusto che adesso paghi e si assuma le sue responsabilità e so che lo farà. Per questo con lo stesso dolore nel cuore non ho mai pensato mai nemmeno un minuto che si potesse fare una cosa diversa da quella che ho fatto.
La nostra è una famiglia per bene di lavoratori e per questo non potevamo aggiungere al dolore di questa tragedia la vergogna di sentirci in qualche modo complici. Quel giorno ho anche pensato che forse era l’unica maniera per dare a Valerio una speranza di riscatto». E conclude: «Valerio non è quello che si legge sui giornali. Anche lui aveva deciso di consegnarsi alla giustizia, lo so per certo. So che non voleva uccidere, ma di questo non voglio dire, ci penseranno gli avvocati. Oggi c’è solo la vergogna e il dolore per una tragedia che non avrei mai potuto immaginare e per la quale a nome della mia famiglia posso solo chiedere scusa».
2 – I KILLER PRONTI A PARLARE: «LUCA È STATO UCCISO COSÌ»
Michela Allegri per “il Messaggero”
Valerio Del Grosso e Paolo Pirino sono pronti a parlare con gli inquirenti e a spiegare quali siano le dinamiche che hanno portato alla morte di Luca Sacchi, il ventiquattrenne ucciso con un colpo di revolver alla nuca la sera del 23 ottobre all' Appio Latino, a Roma. Le prime certezze potrebbero presto arrivare anche da cinque cellulari sequestrati dalla Procura. In queste ore i due ragazzi, in carcere per l' omicidio, stanno ragionando con i legali per fissare una linea difensiva da esporre in un interrogatorio davanti alla pm Nadia Plastina.
Non è escluso che possano presentare anche una memoria scritta che ripercorra quella sera e i contatti precedenti fra i due gruppi: il loro, arrivato da Casal Monastero, quartiere attiguo a San Basilio, e la comitiva di Luca Sacchi che si era ritrovata nei pressi del John Cabot pub di via Bartoloni.
anastasiya kylemnyk. luca sacchi
Per il momento non c' è nessuna convocazione da parte della Procura, e non c' è nemmeno una richiesta di interrogatorio presentata a piazzale Clodio dalle difese. Ma entrambi i ragazzi sarebbero intenzionati a parlare dopo essersi avvalsi della facoltà di non rispondere durante l' interrogatorio di convalida del fermo a Regina Coeli. Nel frattempo, però, all' avvocato Alessandro Marcucci, che difende Del Grosso, sono arrivate intimidazioni e minacce tramite i social: «Ti meriti di perdere un figlio ammazzato, sei peggio degli assassini», la frase agghiacciante scritta sulla pagina Facebook del suo studio.
LE RISPOSTE MANCATE
Sono tantissime le cose che Del Grosso, pasticcere ventunenne col vizio della droga, e Pirino, suo coetaneo ma già condannato a 3 anni per spaccio, devono chiarire in una vicenda dai contorni sempre meno definiti. Dove siano finiti i soldi (mazzette da 20 e 50 euro) che gli altri testimoni hanno detto di avere visto nello zainetto rosa di Anastasia Kylemnyk, la fidanzata di Luca?
Non solo.
All' appello manca anche la pistola, un calibro 38, impugnata da Del Grosso. Il giovane, al momento del fermo, ha mostrato agli investigatori dove aveva gettato il tamburo dell' arma (non trovato però) e un bossolo inesploso, facendo la mazza di metallo con la quale Pirino avrebbe colpito Anastasia, il portafoglio della ragazza e anche il suo zainetto, gettato in uno spartitraffico a Tor Bella Monaca, una delle più importanti piazze di spaccio della Capitale. È qui che Del Grosso e Pirino si sono liberati dell' arma e dei soldi? Li hanno consegnati a qualcuno?
L' INCONTRO CON LA MAMMA
Intanto, ieri, Valerio Del Grosso ha potuto incontrare la mamma, Giovanna Proietti, che lo aveva denunciato alla polizia dopo avere appreso dagli amici che era stato lui a uccidere Luca. Era stato il ragazzo a chiedere alla direzione penitenziaria e al magistrato che ha dato l' autorizzazione di vedere la madre.
anastasia fidanzata di luca sacchi
Proprio dal pasticcere, che dietro le sbarre si è mostrato molto provato e dorme solo con l' aiuto di tranquillanti, gli inquirenti si attendono una ricostruzione puntuale di quanto accaduto. Soprattutto, dovrà spiegare chi è che ha contattato lui e Pirino, se è stato Giovanni Princi, «l' amico intimo di Luca» - si legge nell' ordinanza di arresto - che avrebbe accompagnato Anastasia e avrebbe mostrato agli emissari dei pusher il denaro necessario a portare a termine l' acquisto di marijuana.
anastasiya kylemnyk luca sacchi
Proprio Princi, - che ha precedenti per droga - sentito subito dopo l' omicidio dai carabinieri, ha negato la trattativa per gli stupefacenti, parlando solo di una rapina andata male. Una circostanza, invece, smentita da due testimoni, Valerio Rispoli e Simone Piromalli, mediatori di Del Grosso, che si sarebbero rivolti proprio a lui su indicazione dei pusher.
E ancora: perché Pirino, invece di procedere allo scambio, ha estratto una mazza di metallo e ha aggredito la coppia? Era un' azione premeditata? Dall' autopsia è emerso che Sacchi è stato colpito più volte, soprattutto agli arti superiori e sull' avambraccio destro, segno che si è dovuto difendere da un barbaro pestaggio. C' erano altri conti in sospeso con il gruppetto dell' Appio di cui Luca, magari, non era nemmeno a conoscenza?
LA VERITÀ NEI CELLULARI
fermo dei due sospettati per l'omicidio di luca sacchi
Tutti interrogativi ai quali dovranno dare risposta anche le indagini sui tabulati telefonici in corso sulle utenze di tutti i personaggi coinvolti e le perizie su cinque cellulari acquisiti agli atti dell' inchiesta: quello di Luca (sequestrato insieme all' orologio e al marsupio che aveva quando è morto), quelli degli indagati, sequestrati, e quelli di alcuni informatori e testimoni che li avrebbero consegnati spontaneamente agli inquirenti. Solo dopo avere avuto contezza della rete dei contatti, la Procura chiamerà Anastasia e Giovanni Princi, perché facciano chiarezza sulle loro versioni che sembrano piene di buchi e contraddizioni.
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