A statement on today’s report of The Dyson Investigation pic.twitter.com/uS62CNwiI8
— The Duke and Duchess of Cambridge (@KensingtonRoyal) May 20, 2021
Stefania Saltalamacchia per "www.vanityfair.it"
il principe william condanna l'intervista di lady diana alla bbc 1
Le reazioni, come si poteva immaginare, non si sono fatte attendere. Poche ore dopo l’ammissione di colpa della BBC – che ha concluso la propria indagine interna sulla «famigerata» intervista del 1995 a Lady Diana con «ammettiamo che è stata ottenuta con metodi disonesti» – William e Harry per la prima volta da oltre un anno hanno fatto fronte comune per difendere la memoria della madre. Harry dall’America con un durissimo comunicato; William mettendoci la faccia con un lungo e inedito intervento davanti alle telecamere.
Il maggiore (ed erede al trono britannico) ha fortemente criticato il «modo ingannevole con cui l’intervista è stata ottenuta» e ha difeso l’amata madre. «Vorrei ringraziare Lord Dyson e il suo team per il rapporto», ha esordito il duca di Cambridge, ringraziando il giudice britannico John Anthony Dyson che ha guidato le indagini. «È positivo che la BBC accetti in pieno le scoperte di Lord Dyson – estremamente preoccupanti – che sostengono che i dipendenti della BBC abbiano mentito e utilizzato documenti falsi per ottenere l’intervista con mia madre. Hanno inoltre fatto affermazioni oscure e false sulla famiglia reale che hanno giocato sulle sue paure, alimentando la paranoia, e poi mostrandosi evasivi nel riferire ai media ciò che sapevano dalle indagini interne».
il principe william condanna l'intervista di lady diana alla bbc 2
Era il 1995 quando Diana accettò di sedersi davanti a Martin Bashir, per il programma Panorama, facendo tremare la Corona raccontando tutti i suoi tormenti davanti a 23 milioni di spettatori attoniti: il «matrimonio a tre» con Carlo (causa Camilla), i tradimenti con il capitano dell’esercito James Hewitt, e poi la bulimia, la depressione post-parto, le tentazioni masochiste. La rivelazione più grande dell’indagine interna su Bashirm, che nei giorni scorsi si è dimesso «per motivi di salute», ruota intorno al fatto che il giornalista abbia davvero prodotto «false documentazioni di bonifici» per giustificare un presunto complotto contro Lady Diana, che dunque avrebbe ceduto all’intervista per difendersi.
«È mia opinione», continua William, «che il modo ingannevole con cui sia stata rilasciata l’intervista abbia influenzato in modo sostanziale le rivelazioni mia madre. L’intervista è stata un contributo importante nel peggiorare la relazione tra i miei genitori e ha ferito innumerevoli altri».
Ma come avrebbe fatto Bashir a ingannare Diana? Stando al conte Spencer, fratello di Diana, il giornalista avrebbe falsificato dei documenti in modo da indurre il fratello di Diana a organizzargli un incontro con la principessa. In particolare Bashir gli mostrò un certificato di aborto terapeutico a nome di Tiggy Legge-Bourke, all’epoca tata di William e Harry. Diana, che già sospettava che Carlo avesse una relazione con Tiggy, andò su tutte le furie.
Tra i documenti falsificati c’era anche una ricevuta bancaria dalla quale si evinceva che due cortigiani erano pagati per spiare Diana. La principessa, già fragile, andò in tilt all’idea che la famiglia reale stesse complottando contro di lei. «Se non avessi visto quella documentazione, non avrei presentato Bashir a mia sorella», ha spiegato Spencer, artefice dell’incontro.
«Mi provoca una tristezza indescrivibile sapere che “i trucchi” della BBC abbiano contribuito in modo significativo alle sue paure e all’isolamento degli ultimi anni», ha spiegato ancora William, «Ma ciò che mi rattrista di più è sapere che se la BBC avesse indagato adeguatamente sulle denunce e le preoccupazioni sollevate per la prima volta nel 1995, mia madre avrebbe saputo di essere stata ingannata. Non è stata delusa solo da un giornalista, ma dai vertici della BBC che hanno preferito guardare dall’altra parte».
Arrabbiatissimo anche Harry.
«Nostra madre era una donna incredibile che ha dedicato la sua vita agli altri», si legge nel comunicato rilasciato dal principe da Los Angeles, «Era resiliente, coraggiosa e indiscutibilmente onesta. L’effetto a catena di una cultura di sfruttamento e pratiche non etiche le è costato la vita». E ancora: «A coloro che oggi si sono assunti una qualche forma di responsabilità, grazie per averlo fatto. Questo è il primo passo verso la giustizia e la verità. Eppure ciò che mi preoccupa profondamente è che pratiche come queste – e anche peggiori – siano oggi ancora diffuse».
«Nostra madre ha perso la vita a causa di tutto ciò, e nulla è cambiato», le dure parole del 36enne, «Proteggendo la sua eredità, proteggiamo tutti e sosteniamo la dignità con cui ha vissuto la sua vita. Ricordiamoci chi era e cosa ha rappresentato».
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