“LARIMAR NON SI È TOLTA LA VITA. IN QUESTA STORIA CI SONO TROPPE COSE CHE NON TORNANO” – I FAMILIARI DI LARIMAR ANNALORO, LA 15ENNE MORTA IMPICCATA NEL GIARDINO DI CASA A PIAZZA ARMERINA, NON CREDONO CHE LA RAGAZZA SI SIA SUICIDATA: “ERA IN GINOCCHIO, TUTTA LEGATA FINO AI PIEDI. C’ERA UN DOPPIO NODO ALL’ALBERO E UNO DOPPIO AL COLLO” – POCO PRIMA DI MORIRE, L’ADOLESCENTE AVREBBE LITIGATO CON ALCUNE COMPAGNE DI CLASSE DOPO AVER SCOPERTO CHE NELLE CHAT DEGLI STUDENTI CIRCOLAVANO IMMAGINI INTIME DI LEI – LA SORELLA DELLA RAGAZZINA RACCONTA ANCHE DI UNO STRANO “BIGLIETTINO D’AMORE” CHE…

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LARIMAR ANNALORO LARIMAR ANNALORO

Estratto dell'articolo di Giusi Fasano per il “Corriere della Sera”

 

[…] Aveva 15 anni, Larimar Annaloro. Era nata in Provincia di Varese da madre dominicana e padre siciliano, uomo di questa contrada che si chiama Malcristiano e che è un ago introvabile nel pagliaio delle campagne di Piazza Armerina.

 

L’altra mattina quella ragazzina alta quasi un metro e ottanta che tutti chiamavano Lari ha trovato più coraggio per morire che per vivere. Si è impiccata con la corda di un’altalena. Così dicono i rapporti scritti fin qui dagli inquirenti. […] «È successa una cosa molto grave», aveva detto lei stessa a sua madre salendo in macchina. Stava per svelarle tutto ma sull’auto è salito suo padre e si è fermata. «Ti spiego dopo», ha tagliato corto lei con la mamma.

 

la mamma di Larimar Annaloro la mamma di Larimar Annaloro

Era successo qualcosa al liceo scientifico che lei frequentava, si è saputo dopo. Una lite furibonda con alcune compagne e con un capannello di studenti tutti attorno a lei a guardare, senza aiutarla. Ma non era soltanto una questione di botte, insulti e tirate di capelli. C’era di più e di peggio. Lari — così raccontano alcuni ragazzi della scuola — avrebbe scoperto che nelle chat dei suoi compagni di banco — e chissà, forse anche online — circolavano immagini intime di lei. Qui la ricostruzione dei fatti è ancora incerta, gli inquirenti stanno sentendo studenti, amici, familiari.

LARIMAR ANNALORO LARIMAR ANNALORO

 

[…] Il procuratore, Rocco Cosentino, dice che «l’eventuale revenge porn è un aspetto collaterale su cui indagare. Noi procediamo per il reato di istigazione al suicidio, per il momento contro ignoti».

 

La famiglia però non crede al suicidio. La madre, che l’ha trovata quand’era ormai senza vita, dice che «era in ginocchio, tutta legata fino ai piedi. C’era un doppio nodo all’albero e uno doppio al collo...». Dioslary, una delle due sorelle di Lari, è convinta: «Non si è tolta la vita. In questa storia ci sono troppe cose che non tornano. Siamo confusi ma se qualcuno sa, per favore, parli».

 

È il procuratore Cosentino a chiarire quel che risulta finora: «Allo stato abbiamo una ragazza che fino a prova contraria si è tolta la vita. Poi ci sono i familiari che offrono una visione diversa e noi approfondiremo ogni dettaglio; proprio per questo abbiamo disposto l’autopsia. Io do spazio a ogni possibile ipotesi ma per trarre conclusioni servono verifiche».

 

Larimar Annaloro Larimar Annaloro

[…] In quest’angolo di Sicilia Lari è arrivata con i suoi genitori a settembre del 2023, dopo i suoi primi 14 anni vissuti a Besozzo, in provincia di Varese. Il nonno paterno stava male e i suoi hanno deciso di trasferirsi qui ma non è stata una imposizione; lei, dicono tutti, era felicissima di venirci .

Dioslary arriva dal commissariato di Piazza Armerina quando ormai è buio. «La verità?», chiede. «Lei era troppo. C’erano ragazze che la detestavano perché lei era troppo brava, troppo studiosa, troppo bella.... E vorrei dire un’altra cosa: tutta Piazza Armerina è con noi. C’è un solo soggetto che non si è visto, qui: la scuola».

 

Dioslary è stata sentita a lungo dagli inquirenti. Fra le altre cose ha raccontato di uno strano bigliettino d’amore (poche parole) che Lari avrebbe dato, poche ore prima di morire, a un suo compagno di classe e che poi lui avrebbe passato al ragazzo che lei frequentava. Dioslary è riuscita a farsi mandare una fotografia di quel biglietto ed è certa che non può averlo scritto sua sorella perché «quella non è la sua scrittura», giura. Un giallo in questa storia che già di suo non è limpida. […]

 

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