“MAMMA, C’E’ UNO ZOMBIE” - IL GIALLO DELLA MORTE DI GIGI BICI: IL CORPO DEL COMMERCIANTE DI 60 ANNI, SCOMPARSO LA MATTINA DELL'8 NOVEMBRE VICINO PAVIA, È STATO SEGNALATO AL CITOFONO A UNA DONNA E SCOPERTO DAL FIGLIO – SEMBRA UN REGOLAMENTO DI CONTI, SI SEGUE LA PISTA DELLA VENDETTA PER DEBITI – LA DONNA, CHE NON CONOSCEVA IL BICICLETTAIO, RACCONTA CHE SOTTO LA SUA AUTO È STATO INSTALLATO UN GPS, COME SE QUALCUNO VOLESSE CONTROLLARNE I MOVIMENTI. MA PERCHE' SE NON AVEVA RAPPORTI CON LUI? QUELLA TELEFONATA DI GIGI A…

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ELEONORA LANZETTI per il Corriere della Sera

 

LUIGI CRISCUOLO GIGI BICI 2 LUIGI CRISCUOLO GIGI BICI 2

«Vada a vedere davanti al suo cancello, ci sono delle cose che le possono interessare». Una voce maschile al citofono invita una giovane mamma a uscire da casa. Lei pensa a uno scocciatore, e chiude. Fuori dalle mura che costeggiano un cascinale nelle campagne di Calignano, in provincia di Pavia, c'era invece il cadavere di Gigi Bici, soprannome di Luigi Criscuolo, il commerciante di 60 anni scomparso la mattina dell'8 novembre da Cura Carpignano, un comune limitrofo. Il corpo occultato da foglie e sterpaglie è stato poi scoperto dal figlio della donna, un bimbo di 8 anni che nel frattempo era uscito a giocare. «Mamma, c'è uno zombie!», ha urlato, terrorizzato.

 

Sembra un regolamento di conti, dai contorni ancora indefiniti, quello su cui gli inquirenti stanno tentando di far luce, dopo aver aperto un fascicolo per sequestro di persona, omicidio e occultamento di cadavere. Gigi Bici, personaggio noto a Pavia e nel circondario perché aveva gestito due negozi di biciclette in città, era uscito di casa la mattina dell'8 novembre, in auto.

 

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Alcuni conoscenti avevano riferito di averlo visto molto teso nei giorni precedenti. Forse l'uomo, che stava attraversando un periodo di grande difficoltà economica ed era sommerso dai debiti, aveva appuntamento con qualcuno in quella zona di campagna lontana da occhi indiscreti.

 

Gigi il 7 novembre aveva chiamato l'amico Pasqualino: «Domani mi accompagni a Calignano per una cosa?». L'amico non si sentiva bene, quindi aveva rifiutato. Criscuolo aveva timore che gli potesse accadere qualcosa di brutto? Per questo non voleva andare solo? Le figlie, che vivono non lontano, quel giorno provano a contattare il padre: il cellulare è staccato. La macchina delle ricerche si mette in moto: la zona viene setacciata metro per metro.

 

Dopo una manciata di ore viene trovata la Polo bianca dell'uomo: il finestrino dal lato del guidatore è spaccato, e ci sono tracce di sangue sui vetri. Sul sedile del passeggero sono appoggiate le stampelle che Gigi usava per camminare, visto l'intervento che aveva subito qualche settimana prima. Impossibile per lui allontanarsi da solo. Gli investigatori seguono la pista del sequestro di persona.

LUIGI CRISCUOLO GIGI BICI LUIGI CRISCUOLO GIGI BICI

 

 

Sono giorni concitati, di appelli in tv, di interi paesi e vie del centro di Pavia tappezzati di foto, ma il biciclettaio sembra svanito nel nulla. Lunedì scorso la svolta: arriva una chiamata alla Questura di Pavia: «C'è il corpo di un uomo vicino all'ingresso di un cascinale tra Calignano e Roncaro». Il cadavere è in avanzato stato di decomposizione, ma i tatuaggi sul collo corrispondono a quelli di Gigi Bici, gli stessi che erano stati descritti dalle figlie nel verbale di denuncia di scomparsa. L'autopsia chiarirà le cause del decesso, anche se sul capo ci sono segni riconducibili a colpi sferrati con una mazza o una pietra. Il luogo del ritrovamento, invece, resta un punto interrogativo. Si tratta di un'area di campagna, ma abitata da più famiglie.

 

Il corpo di Criscuolo è stato portato lì poco prima che il bambino lo notasse? Uno dei residenti nella cascina, interrogato, assicura che fino a qualche giorno prima lì non c'era nulla. Forse, complice la nebbia della scorsa settimana, qualcuno ha scaricato il cadavere certo di non essere visto.

 

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Ma perché lì? Barbara Pasetti, la donna che ha risposto al citofono, la sera del rinvenimento del cadavere aveva trovato una foto di Gigi Bici nella cassetta delle lettere. Sarebbe finita per caso in questa storia? «Non conosco quell'uomo», ha detto ai cronisti. Sentita dagli investigatori, avrebbe detto di non aver mai avuto rapporti con Criscuolo, raccontando che sotto la sua auto è stato installato un gps, come se qualcuno volesse controllarne i movimenti. Una versione che infittisce ancor di più il mistero.

 

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