“MI MORSE IL SENO IN SCENA, A FINE SPETTACOLO VOMITAI E PER CINQUE ANNI HO LASCIATO IL TEATRO": LA DENUNCIA DELL'ATTRICE CHIARA CLAUDI TORNATA SUL PALCOSCENICO DOPO UN PERIODO DI "BLOCCO". A FERMARE LA SUA CARRIERA LE MOLESTIE DA PARTE DI UN ATTORE, REGISTA E PRODUTTORE: “MI URLÒ CHE ERO UNA RAGAZZINA CRETINA. MI CHIESE DI RAGGIUNGERLO IL GIORNO DOPO PER PARLARE DA SOLI. MA L'INDOMANI…” – L’APPELLO DELLE ATTRICI AL MINISTRO: "TUTOR IN SCENA E STOP AI PROVINI DI NOTTE"

Condividi questo articolo


MOLESTIE, APPELLO DELLE ATTRICI

Estratto Dell'articolo di Viola Giannoli per “la Repubblica”

 

chiara claudi chiara claudi

Il dossier sulle molestie nello spettacolo, scoperchiate dall'associazione Amleta e oggi al centro del Me Too italiano, si trova da due mesi anche sul tavolo del ministero della Cultura. 

 

 

chiara claudi chiara claudi

 p

Ma i codici non bastano. Davanti ai racconti di interpreti che si sono trovati sul set a contatto con corpi interamente nudi, senza consenso nonostante fosse previsto un perizoma, «serve un intimacy coordinator che nelle scene di sesso garantisca uno spazio sicuro per gli attori. Una figura che compare sempre nelle produzioni internazionali, mai in quelle italiane», dice De Martini.

 

Ci sono poi le denunce dei provini di notte, in solitaria, che si trasformano in incubi.... 

 

 

 

2 - CHIARA CLAUDI: "MI MORSE UN SENO SUL PALCO E IO MI RIBELLAI DAVANTI A TUTTI DA ALLORA IN TEATRO FU UN INFERNO"

Estratto dell'articolo di Romina Marceca per “la Repubblica”

 

chiara claudi chiara claudi

La verità indigesta è «sapere che mentre parlo chissà quante altre colleghe sono vittime di molestie nei teatri». Chiara Claudi, attrice di teatro, cinema, vocal coach, è tornata in scena dopo «cinque anni di blocco». A intralciare la sua carriera sono state le molestie sul palcoscenico da parte di un attore, regista e produttore italiano molto noto.

 

L'attrice negli anni ha lavorato con Mario Missiroli, Luca Ronconi, Luca Barbareschi, Massimo Foschi, Andrea Jonasson, Filippo Dini. Al cinema con Pier Francesco Pingitore e Paolo Virzì. «La mia carriera era in ascesa, poi - dice - è arrivato lui».

 

Cosa è successo?

«Quella parte era un'occasione dopo l'accademia Silvio D'amico e tante tournée. Durante una replica, lo shock. La scena prevedeva che appoggiasse una guancia sul mio petto invece lui ha afferrato un seno e gli ha dato come un morso. Ho reagito dandogli un pugno in testa e, subito dopo, una carezza per non destare dubbi nel pubblico. A fine spettacolo successe il putiferio».

 

La aggredì?

chiara claudi chiara claudi

«Iniziò a sbraitare con una violenza tale che, dopo, vomitai. La compagnia era in cerchio, lui mi urlò che ero una ragazzina cretina, che dovevo portare rispetto, che lui era un grande professionista. Mi chiese di raggiungerlo il giorno dopo per parlare da soli. Ma l'indomani chiamò la sua assistente chiedendomi di non andare, di scusarlo perché era stanco, di non prendermela per quell'ira. Le ho detto che mi faceva pena. Lei, donna, si stava mettendo dalla parte del genere sbagliato».

 

I suoi colleghi?

«Mi dissero che lui è fatto così. Erano ipnotizzati dal suo potere, non volevano perdere il lavoro».

 

Non c'erano state avvisaglie?

«Aveva sempre avuto un atteggiamento viscido e provocatorio con frasi molto spinte, già quelle inaccettabili. Ma non c'era mai stato un contatto fisico».

 

Rinunciò alla parte?

«No, avevo firmato un contratto. Ma è stato doloroso dover rimanere, avevo il terrore quando andavo in scena. Un anno di paura. Lui riprese a urlarmi e a dirmi che ero l'unica attrice che non la dava. Un giorno mi afferrò la testa dietro le quinte e mi disse cosa avrebbe voluto farmi. Non ce la facevo più».

 

Ha denunciato?

collettivo amleta collettivo amleta

«No, ero sola davanti a un colosso.

(...)

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…