Sara Bettoni per il “Corriere della Sera”
Le passerelle europee. Il palco dell' Ariston a Sanremo dove accompagnò Pippo Baudo. Le telecamere degli spot televisivi. «Mi sono avvicinata all' induismo e guido incontri di meditazione». È il nuovo corso della vita di Cannelle, l' ex «ragazza Morositas» che a 58 anni si presenta con il turbante in testa ai seguaci che provengono in gran parte proprio dalla Lombardia. Helena Viranin - questo il suo vero nome - è nata in Guadalupa, nelle Antille francesi.
Negli anni Ottanta è stata protagonista della reclame delle caramelle gommose. Le era «bastata» una scalinata indossando attillati short rosa per diventare celebre. Nel 1994 la presentazione del festival con Baudo e Anna Oxa ha rappresentato l' apice della carriera. Oggi ritroviamo Cannelle guida spirituale e il 27 febbraio sarà al centro culturale Shaolin di Milano, a gambe incrociate su un tappeto. Una conversione tardiva?
Niente di tutto questo. «Sono sempre stata molto religiosa. A sedici anni volevo entrare in convento ma mi rifiutarono perché occorreva il consenso dei genitori». La madre caraibica di origine africana e il padre asiatico di natali indiani le hanno trasmesso i loro valori.
«Mio papà, morto nel 2014, aveva la facoltà di guarire. Mia madre era cattolica, cantava, componeva musica e ha anche scritto libri e commedie».
Nonostante la tradizione di famiglia, Cannelle ammette che «a volte non ho coltivato il mio spirito, travolta dagli impegni». Il lavoro in tv è iniziato a soli 14 anni e proseguito poi soprattutto a Milano e in Lombardia, dov' era arrivata da ragazza. «Non appena le luci della ribalta si sono spente, mi sono accorta di aver perduto i valori che avevo consegnato alla mia anima».
Con il tempo, da quelle origini cristiane si è spostata verso una spiritualità di tipo induista. «La meditazione mi ha salvato. Spesso chi esce dal mondo dello spettacolo è costretto a scendere a bassi compromessi per vivere. Io ho avuto la forza di rifiutare proprio grazie alla meditazione e alla forza che mi dava». Cannelle cita episodi scomodi, proposte indecenti. Un capitolo da non riaprire. Ha scelto come rifugio le colline di Imperia, per «una sorta di richiamo della natura, lontano dalle telecamere».
Dal 2010 conduce un'attività «minima, essenziale da piccolissimo agricoltore» di olive per la produzione di olio. «Non è una vita facile, in Italia le cose più semplici sono piene di complicazioni». Resta forte il legame con Milano e la Lombardia, la terra dove ha trascorso anni importanti.
«Per me è un luogo indimenticabile. Ho molti amici e un pezzo del mio cuore è lì». Gli appuntamenti per insegnare a meditare e per dirigere gli incontri, rappresentano un' altra occasione di ritorno. «Se mi sento cambiata? Moltissimo. Quando non ti chiamano più per la televisione, non solo vengono a mancare i soldi, ma ci si ritrova soli. Le persone che ti adulavano scompaiono di colpo, il tenore di vita cambia, quel mondo non ti appartiene più. Hai difficoltà perfino a capire che cosa sia la realtà».
Il passaggio a un altro ritmo dell' esistenza si è imposto come una necessità. «Il silenzio che è seguito mi ha fatto bene e la vita è tornata a essere qualcosa di vero». Una delle conseguenze è stata la volontà di trasmettere agli altri il frutto della sua esperienza.
«Ora desidero comunicare e raccontarmi. Credo che l' immagine di una Cannelle distante dalle pubblicità potrà svelare quello che ho vissuto grazie alla spiritualità». Raccontare agli altri ma soprattutto alle due figlie, impegnate negli studi a New York. «A loro ho sempre raccomandato di non cedere alle persone fasulle. L'amore non si compera, non è una merce. Lo dice anche la Bibbia nel Cantico dei Cantici. Non lo dimentico mai e spero che anche le mie ragazze facciano lo stesso».
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