Estratto dell'articolo di Grazia Longo per “la Stampa”
Ore di disperazione a Resana, in provincia di Treviso, a casa della mamma di Ilaria De Rosa, l'assistente di volo di 23 anni arrestata in Arabia Saudita. La ragazza è attualmente detenuta nel carcere di Gedda con l'accusa, gravissima, di detenzione e traffico internazionale di droga. Ma la madre è convinta che si tratti «di un colossale equivoco».
Marisa Boin, 55 anni, operaia, insiste sul fatto che «Ilaria si è trovata in un guaio più grosso di lei, ma non ha mai fatto uso di droga ed essendo abituata a studiare e a lavorare all'estero sa bene che, soprattutto in certi Paesi come l'Arabia, è un rischio enorme farsi trovare con della droga addosso».
E allora signora che cosa è successo? Perché sua figlia è stata arrestata?
«La Farnesina ci ha spiegato che Ilaria è stata fermata mentre si trovava su un'automobile con altri ragazzi. E uno di questi aveva una canna. Non droga da spacciare, ma una sigaretta con della sostanza stupefacente, non so se hashish o marijuana. Ma ce l'aveva appunto un ragazzo, non mia figlia. Ilaria non aveva nessuna canna. Eppure hanno arrestato anche lei insieme a tutti gli altri».
Ha idea di cosa avesse fatto prima di essere fermata dalla polizia?
«Credo che fosse andata a una festa in spiaggia. Ma quelli sono Paesi molto severi dove ti arrestano anche se ti trovano con addosso delle bevande alcoliche. Lì non ti puoi bere tranquillamente neppure una birra. E invece può capitare che i ragazzi vadano in riva al mare a fare festa e a bere qualche birra e poi vengano arrestati. Dopo il Ramadan hanno fatto molti controlli e molti arresti. Io so di 5 mila arresti. Ma, lo ripeto, Ilaria non aveva addosso la droga e non è una ragazza che si fa le canne. La conosco bene, è mia figlia».
[…] «[…] l'8 maggio mi sono presentata dai carabinieri e ho fatto una denuncia di scomparsa. Temevo che fosse stata rapita o che le fosse successo chissà che cosa di tremendo. Non avevo il cuore in pace. E anche ora che so che è viva sono sconvolta. Perché è finita in prigione ingiustamente e spero che venga liberata al più presto».
Ilaria era abituata a muoversi all'estero con autonomia?
«Sì, è una ragazza con la testa sulle spalle. Dopo il diploma conseguito a Treviso ha studiato all'estero, allo United World College a Maastricht, nei Paesi Bassi. E parla molto bene quattro lingue. È sempre stata molto studiosa e brillante a scuola. Infatti a soli 23 anni già lavora per una compagnia aerea lituana. Mi creda, sto vivendo ore di angoscia che nessuno può comprendere. […]». […]
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