Estratto dell’articolo di Paolo Conti per il “Corriere della Sera”
Alessandro Giuli, presidente del Maxxi. Ma perché non ha bloccato Sgarbi? Perché non è intervenuto?
«Sgarbi era lì per aprire l’Estate Maxxi da sottosegretario alla Cultura con delega all’arte contemporanea. Il confronto con Morgan ha preso la piega che sappiamo. Ho provato a reindirizzarlo verso una direzione diversa. Quando ha introdotto certi temi, ho provato a dire che stava citando Moravia... Ho tentato di rompere quel ritmo perché non ne condividevo i contenuti».
Ma, scusi, non andava interrotto?
«Ho calcolato costi e benefici: interromperlo significava rischiare un incidente con un sottosegretario del ministero della Cultura e le conseguenze per il Maxxi sarebbero state potenzialmente peggiori».
ALESSANDRO GIULI - VITTORIO SGARBI - MORGAN - MAXXI
[…] Ha pensato di dimettersi in queste ore?
«Il mio mandato è sempre a disposizione del ministro Gennaro Sangiuliano. È lui la mia fonte di nomina».
La regista e scrittrice Cristina Comencini ha annullato la presentazione del suo libro prevista per oggi. Cosa risponde?
«Ritengo la sua decisione legittima e comprensibile. Non penso sia giusto spingere per un ripensamento. Le ho chiesto solo di ascoltare la mia voce. […]».
È vero che lei ha convocato le e i dipendenti che le hanno scritto una lettera di protesta dopo il caso Sgarbi e che ha chiesto di ritirare le firme?
«Non ho convocato nessuno: ho offerto la possibilità di ricevere chiunque chiedesse un confronto e un colloquio. Come dimostra il documento finale delle dipendenti e dei dipendenti, non ho chiesto alcuna ritrattazione. Oltretutto sarebbe stato illogico togliere le firme da una lettera privata. Ho detto che, se avessi saputo di quel testo, avrei firmato per primo condividendo il disagio di chi lavora al Maxxi. Certo, ho anche segnalato il pericolo che la lettera potesse essere resa pubblica da qualcuno e si prestasse a strumentalizzazioni».
ALESSANDRO GIULI - VITTORIO SGARBI - MORGAN AL MAXXI alessandro giuli
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