Estratto dell’articolo di Giusi Fasano per il “Corriere della Sera”
JOE BIDEN E VOLODYMYR ZELENSKY AL VERTICE NATO DI VILNIUS
«Un nuovo capitolo di questa guerra è iniziato. Non ci sono più luoghi sicuri per le truppe russe all’interno dei nostri confini». Mikhaylo Podolyak, il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, lo scrive sul suo canale Telegram quando ormai tutto è svelato. Sta parlando della svolta arrivata sul campo di battaglia ucraino: l’utilizzo — per la prima volta — dei missili a lungo raggio Atacms.
La sua dichiarazione segue le parole scritte poco prima dallo stesso Zelensky, che dopo le indiscrezioni della stampa Usa conferma — anche lui via Telegram e poi pure in un messaggio video — che sì, l’Ucraina ha ricevuto e usato gli Atacms inviati dall’America. «Oggi, un ringraziamento speciale agli Stati Uniti» premette Zelensky. «I nostri accordi con il presidente Biden sono stati rispettati in modo molto accurato; gli Atacms hanno dato prova di sé».
[…] All’alba e nelle ore precedenti Kiev ha usato per la prima volta gli Atacms per colpire due aeroporti occupati dai russi a Berdyansk, sulla costa del Mar d’Azov, e nell’autoproclamata regione orientale del Lugansk. Risultato: i vertici militare ucraini esultano per la distruzione di nove elicotteri russi, un lanciamissili antiaereo, un deposito di munizioni e diversi equipaggiamenti speciali detenuti nei due scali colpiti, dei quali risultano danneggiate anche le piste. Quindi un colpo duro anche per la logistica delle truppe di Putin. E il bilancio è molto pesante anche in termini di vite umane: «Decine tra morti e feriti» hanno fatto sapere fonti militari.
vignetta di osho su biden e zelensky
Gli Atacms sono in grado di trasportare bombe a grappolo fino a una distanza di 300 chilometri e la loro potenza aveva sempre dissuaso il presidente Biden da eventuali forniture a Kiev, nel timore di una escalation. L’amministrazione statunitense temeva l’utilizzo di quei missili per colpire il territorio russo. E invece Kiev ci contava molto per provare a cambiare le sorti della guerra.
[…] Quando gli Stati Uniti abbiano deciso di cambiare rotta e cedere alle richieste di Zelensky non è noto ma probabilmente è successo nel corso della sua ultima sua visita oltreoceano, il mese scorso. E il trasferimento degli Atacms — un modello con gittata da 140 chilometri — è avvenuto in segreto perché non si è mai avuta la certezza che fossero arrivati sul territorio ucraino. Fino al «battesimo» di ieri, con l’attacco ai due aeroporti (lontani dal fronte) nell’operazione che è stata denominata «Dragonfly». È una svolta? Mikhaylo Podolyak parla, appunto dell’inizio di un «nuovo capitolo». E avverte la Russia: «Non c’è alcuna possibilità di mantenere il Sud, la Crimea e la Flotta del Mar Nero nel medio termine. Il tempo scorre già nella direzione opposta».
VOLODYMYR ZELENSKY E JOE BIDEN A KIEV VOLODYMYR ZELENSKY E JOE BIDEN A KIEV ABBRACCIO TRA ZELENSKY E BIDEN