“NESSUNO SPETTATORE LASCERÀ LA SALA SENZA ESSERE INNAMORATO DI VERA” – MENTRE IN ITALIA SI FANNO LE SEGHE SU  ATTORI HORROR E FILMETTI INSULSI, “LE MONDE” INCENSA IL FILM SU VERA GEMMA: “LA SUA UMANITÀ, LA SUA PROFONDA INTELLIGENZA, LA SUA LUCIDITÀ SUL MONDO E SU SE STESSA, ANCHE LA SUA INTIMA SOFFERENZA, CI COMMUOVONO, E ANCOR PIÙ CI CONQUISTANO. QUESTA FIGLIA DELL'OMBRA - PERCHÉ LA BELLEZZA E LA FAMA DI SUO PADRE L'HANNO SEMPRE SCHIACCIATA - HA COSÌ TROVATO, GRAZIE A QUESTO FILM, LA SUA LUCE…” - VIDEO

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Jacques Mandelbaum per “Le Monde”

 

VERA - IL FILM DI VERA GEMMA NEI CINEMA FRANCESI VERA - IL FILM DI VERA GEMMA NEI CINEMA FRANCESI

Tizza Covi, italiana, e Rainer Frimmel, austriaco, si sono conosciuti negli anni '90 all'Università di Arte e Design di Vienna e lavorano insieme dal 1996. Nel 2002 hanno fondato insieme una società di produzione, poi nel 2009 hanno realizzato il loro primo lungometraggio. “La Pivellina”, la storia di una bambina abbandonata e accolta da una coppia di circassi, si fa subito notare per il sentimento di autenticità e di forza che emana. I due artisti, infatti, declinano l’estetica ai margini del documentario e della finzione. Girando con attori non professionisti, li invitano a entrare con loro in una storia immaginaria, che potrebbe essere virtualmente la loro e in cui interpreterebbero la propria parte.

 

vera gemma foto di bacco vera gemma foto di bacco

Il processo non è nuovo, non è nemmeno sempre funzionale, ma il suo successo, quando c’è, rivela un'intensità e un fascino del tutto particolari. Covi e Frimmel – come Jean-Charles Hue in Francia (La BM du Seigneur, 2011) – sono tra quei cineasti che hanno vinto a mani basse la scommessa. La loro attrazione per il mondo e per gli artisti dello spettacolo, generalmente in difficoltà, eccentrici, ai margini di una società che solo apparentemente li tollera, si sviluppa di film in film, con “L'Eclat du jour” (2012), poi “Mister Universe” (2016 ).

 

VERA IL FILM SU VERA GEMMA VERA IL FILM SU VERA GEMMA

La svolta arriva con “Vera” che non ci fa piacere a priori il personaggio, almeno così come ce lo rivela il film. Completamente rifatta sulla cinquantina, bimbo con uno Stetson bianco e lunghi capelli ossigenati, Vera è un'attrice fallita, una demi-monde che va alle feste e posta su Internet i suoi eccessi notturni. Il film sarebbe inutilmente crudele se si accontentasse dell'immagine che questo prologo fa della sua eroina. Ma, accettiamo la scommessa, nessuno spettatore o spettatrice lascerà la sala senza essere fraternamente innamorato di Vera.

VERA IL FILM SU VERA GEMMA VERA IL FILM SU VERA GEMMA

 

Figlia di un attore molto popolare in Italia – Apollo Giuliano Gemma (1938-2013), protagonista di pepli e spaghetti wester – giura a questo padre un disperato sentimento filiale. A lui deve la vocazione di attrice e questo culto della bellezza che l'ha portata a non sopportare gli oltraggi dell'età. Ed eccola oggi, inerme, davanti alla macchina da presa di Covi e Frimmel, trapiantata in un calvario pasoliniano.

VERA IL FILM SU VERA GEMMA VERA IL FILM SU VERA GEMMA

 

Il suo vecchio autista – il massimo lusso che si concede dopo aver dilapidato in fretta l'eredità paterna – investe in bicicletta un ragazzino. Il padre Daniel, un sottoproletario romano, minaccia il proprietario del veicolo di denunciarla. Non ne ha bisogno. Vera, devastata dall'incidente, per di più spremuta da un cineasta gigolò che vuole solo i suoi contatti e i suoi soldi, è molto generosa con la famiglia e prova un vero affetto per il piccolo, la cui madre è assente.

vera di tozza covi e rainer frimmel 2 vera di tozza covi e rainer frimmel 2

 

Da cosa nasce cosa e tra lei e Daniel si instaura un rapporto più intimo, ma non sarà certo che sfugga al crudele destino della piccola ricca ragazza condannata a non trovare mai la felicità. Il personaggio ricorda, sotto questo aspetto, quello di Taelor, la figlia di un miliardario texano che Nicolas Peduzzi ha filmato nel suo amaro documentario Southern Belle (2017).

 

Ma c'è più dolcezza nel film di Tizza Covi e Rainer Frimmel, tra la parte strettamente documentaristica del film e la favola concertata che la cristallizza. L'ultimo frame è in un bar romano dove si confida con un barista.

Tizza Covi Rainer Frimmel Tizza Covi Rainer Frimmel

 

Il viaggio solitario in taxi sulle note della struggente "Dedicato" (1979), di Loredana Berte. L'esilarante casting sulla vita di Schopenhauer in cui fallisce, ma nel quale dimostra al cineasta conoscenza e amore per il cinema. La fuga stravagante con Asia Argento, un'altra figlia di celebrità, sulla tomba del figlio senza nome di Goethe. La semplicità del cuore che avvertiamo in lei sotto l’apparente vanità. Tanti momenti fanno apparire Vera sotto una luce che, sospettiamo, le somiglia di più.

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La sua umanità, la sua profonda intelligenza, la sua lucidità sul mondo e su se stessa, anche la sua intima sofferenza, senza dubbio, ci commuovono, e ancor più ci conquistano. Questa figlia dell'ombra - perché la bellezza e la fama di suo padre l'hanno sempre schiacciata, perché non è mai riuscita a liberarsi dell'idea di non meritarlo - ha così trovato, grazie a questo film, la sua luce.

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