MEDIA, NETANYAHU RESPINGE IDEA USA SU ACCORDO CON RIAD
(ANSA) – Il premier israeliano Benyamin Netanyhau avrebbe respinto una proposta del segretario di Stato Usa, Antony Blinken, per la normalizzazione con l'Arabia Saudita in cambio di un "percorso" per la nascita di uno Stato palestinese.
Lo ha riferito, ripresa dai media israeliani, Nbc News secondo cui Netanyahu si è detto "impreparato" ad un accordo del genere sullo Stato palestinese. Blinken ha obiettato che l'indisponibilità della leadership di Israele su questo dossier - come ha confermato una fonte Usa a Times of Israel - porterà la storia a ripetersi. Secondo Nbc Netanyahu ha però accettato di contenere gli attacchi ampio in Libano.
ISAAC HERZOG CON LA FOTO DEL PICCOLO KFIR BIBAS A DAVOS
HERZOG A DAVOS, 'DUE STATI MA CON GARANZIE PER ISRAELIANI'
(ANSA) - "Guardando in prospettiva al futuro dobbiamo certamente lavorare per trovare nuovi modi per avere un dialogo con i nostri vicini ma la domanda fondamentale dopo il 7 ottobre è quali garanzie di sicurezza ci saranno per i cittadini israeliani. Quando parliamo di 2 Stati, la domanda preliminare è quale sicurezza per i cittadini israeliani": lo ha detto il presidente di Israele Isaac Herzog parlando al World economic forum a Davos. "Israele vuole vivere in pace, e c'è un forte desiderio di coabitazione sia tra gli israeliani che tra i palestinesi, ma bisogna eliminare il terrorismo", ha aggiunto.
BA-HAMAS - MEME BY EMILIANO CARLI
HERZOG A DAVOS, NON NEGO TRAGEDIA DI GAZA MA DOBBIAMO DIFENDERCI
(ANSA) - "Non nego la tragedia umana a Gaza, è doloroso vedere che i nostri vicini stanno soffrendo così tanto ma abbiamo diritto a difenderci. Cosa possiamo farci se i terroristi si nascondono tra i civili?". Lo ha detto il presidente di Israele Isaac Herzog parlando al World economic forum a Davos. "Nel sottosuolo di Gaza ci sono enormi città del terrore, alzi un letto e sotto ci trovi un missile. Il terrorismo deve essere tolto dall'equazione", ha aggiunto.
HERZOG A DAVOS PARLA CON ACCANTO FOTO DEL BEBÈ KFIR BIBAS
(ANSA) - Il presidente di Israele Isaac Herzog ha pronunciato il suo discorso a Davos con accanto la foto di Kfir Bibas, il bebè che oggi compie un anno ed è tra 3 mesi nelle mani di Hamas. Per il "compleanno più triste al mondo" del piccolo Bibas - che tuttavia non si sa se sia ancora vivo o morto - le famiglie degli ostaggi hanno organizzato numerosi manifestazioni oggi a Tel Aviv.
IL GRANDE GELO TRA BIDEN E BIBI «IL LEADER USA HA PERSO LA PAZIENZA»
ISAAC HERZOG CON LA FOTO DEL PICCOLO KFIR BIBAS A DAVOS 2
Estratto dell’articolo di Davide Frattini per il “Corriere della Sera”
«Questa conversazione finisce qui», e da tre settimane non è ripresa. Eppure Joe e Bibi si sentivano un giorno sì e un giorno no, il presidente americano ancora convinto che dall’altra parte del telefono e dell’oceano il primo ministro israeliano lo stesse ascoltando. Adesso la pazienza si è esaurita con quelle ultime parole perché «Netanyahu ci ha mostrato il dito medio a ogni passaggio importante», spiega il senatore democratico Chris Van Hollen alla testata digitale Axios.
Inutile star lì a sperare che lo usi per comporre il numero della Casa Bianca e segua i suggerimenti — ormai richieste — del leader che è atterrato a Tel Aviv undici giorni dopo la mattanza commessa il 7 ottobre dai terroristi di Hamas e ha dimostrato un sostegno incondizionato a Israele nella risposta militare.
Forse fin troppo, speculano i commentatori […]. L’empatia e il soccorso portati dal presidente hanno commosso e smosso gli israeliani, mentre la coalizione di estrema destra al potere sembrava paralizzata dallo choc […].
bombardamento israeliano sul campo profughi maghazi a gaza 2
Così l’affetto pubblico, espresso dall’aspirazione «sarebbe bello se Joe fosse il primo ministro», ha intaccato l’orgoglio del premier più longevo nella Storia del Paese. E ancora convinto — nonostante il crollo nei sondaggi suo e del suo Likud — di poter agguantare il settimo mandato. A spese della relazione internazionale più importante per lo Stato ebraico.
«Netanyahu sta cercando deliberatamente lo scontro con l’amministrazione Biden — scrive Alon Pinkas, che è stato anche consigliere diplomatico di Ehud Barak e Shimon Peres, sul quotidiano Haaretz — perché questa sfida diventerà il suo slogan durante la campagna elettorale: solo io posso resistere alle pressioni americane».
Quali siano queste pressioni lo ribadisce Antony Blinken, il segretario di Stato, ogni volta che gli mettono un microfono davanti, l’ultima ieri dal palco del Forum economico a Davos in Svizzera, dopo aver descritto le scene di devastazione e morte a Gaza come un pugno nello stomaco: «La soluzione è una nazione palestinese, con un governo che funzioni e dia alla gente quello di cui ha bisogno. È una necessità anche per la sicurezza di Israele».
Il capo della diplomazia americana non è ancora riuscito a ottenere dal governo Netanyahu che trasferisca al presidente Abu Mazen le decine di milioni di dollari in tasse raccolte dagli israeliani a nome dell’Autorità in Cisgiordania.
JOE BIDEN SI FA IL SEGNO DELLA CROCE DAVANTI A NETANYAHU
La frattura sulla gestione della guerra — limitare il numero di vittime civili — e sul dopo — restituire la Striscia al controllo del raìs a Ramallah — sta diventando tanto ampia che Michael Oren, già ambasciatore a Washington ed ex deputato della destra, commenta all’agenzia Associated Press : «Gli interessi dei due Paesi non sempre convergono. Alla fine c’è un limite e se Biden dovesse ordinarci lo stop, noi andremo avanti».
Come ha ripetuto ieri Netanyahu: «Il conflitto non si ferma fino al raggiungimento degli obiettivi, eliminare Hamas e liberare gli ostaggi».
Bibi, che ha studiato all’Mit di Boston, si considera un grande manovratore nei corridoi del Congresso […]. I critici sostengono però che conosca meglio le stanze dove macchinano i repubblicani, quanto il suo consigliere politico Ron Dermer, cresciuto negli Stati Uniti, il padre e il fratello sono stati sindaci di Miami: «Entrambi sono convinti che i leader americani (Barack Obama sopra a tutti) — scrive sul New Yorker il direttore David Remnick — tendano a lasciarsi illudere dalle intenzioni dei palestinesi, di Hezbollah e in modo cruciale dell’Iran». Dopo il voto di novembre, alla Casa Bianca potrebbe tornare l’amico Donald, che pur con umori oscillanti ha sempre sostenuto Netanyahu. L’ostacolare Biden servirebbe anche a questo: aspettare l’invito alla Casa Bianca firmato Trump.
ISAAC HERZOG CON LA FOTO DEL PICCOLO KFIR BIBAS A DAVOS ANTONY BLINKEN ABU MAZEN l attacco israeliano al campo profughi di jabalia striscia di gaza 14 bombardamento israeliano sul campo profughi maghazi a gaza 3 combattenti di hamas a gaza city nel 2021 bombardamento israeliano sul campo profughi maghazi a gaza 7 soldati israeliani che smantellano i tunnel di hamas 2 bombardamenti nella striscia di gaza
JOE BIDEN - BENJAMIN NETANYAHU - MOHAMMED BIN SALMAN joe biden bibi netanyahu in israele JOE BIDEN CON BIBI NETANYAHU BENJAMIN NETANYAHU JOE BIDEN bibi netanyahu joe biden JOE BIDEN - BENJAMIN NETANYAHU