Estratto dell’articolo di Simone Innocenti per il “Corriere della Sera”
MICHELE BELLANDI BARBARA CAPOVANI
Un amore fortissimo li ha tenuti insieme. Lo testimonia anche la lunga lettera che Michele Bellandi ha pubblicato su Facebook per ricordare Barbara Capovani, la psichiatra uccisa il 21 aprile fuori dall’ospedale Santa Chiara di Pisa da un suo ex paziente.
Quel Gianluca Paul Seung che la squadra mobile ha arrestato 24 ore dopo e del quale non c’è traccia nella lettera del compagno: il suo pensiero è rivolto solo a lei, a questa donna forte e alla «poliedricità della tua personalità».
«Eri la nostra stella cometa, eri la luce della famiglia, dedicavi tempo a ciascuno, individualmente e poi tutti insieme, eri il centro delle nostre chiacchierate, con le tue affermazioni non di rado provocatorie», scrive Bellandi […] «un moto perpetuo, quasi impossibile da fermare, tanto che in famiglia ti avevamo soprannominata Kangurina. Eri piccina è vero, ma in realtà eri un vero gigante».
[…]. «La tua dedizione al lavoro poi era totale. Non facevi il medico, eri nata medico: a 6 anni avevi deciso che avresti fatto la psichiatra e così è stato. La tua era una missione in cui hai sempre dato tutta te stessa». […]
«Ci dicevamo spesso che da soli saremmo stati due “disgraziati” ma che insieme eravamo invincibili — scrive ancora Bellandi —. Spero di trovare la forza per continuare a esserlo anche senza di te al mio fianco, soprattutto per prendermi cura di ciò che era la tua preoccupazione più grande: i tuoi bambini». […]
In poche ore la lettera di Bellandi è stata condivisa da un migliaio di persone sulle proprie bacheche Facebook. E la psichiatra Barbara è stata ricordata anche sul palco del concertone del Primo Maggio, in piazza San Giovanni a Roma. […]
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