Andrea Barsanti per www.romatoday.it
“Non hai esperienza? Nessun problema: Roma Tpl finanzia totalmente la tua formazione”. Questa la ‘call’ lanciata dall’azienda che a oggi gestisce per conto di Atac un centinaio di linee periferiche cittadine, decisa a reclutare nuovi autisti in un periodo in cui la mancanza di personale si fa sentire pesantemente sul servizio.
L’annuncio è comparso nei giorni scorsi e ha suscitato parecchia perplessità, principalmente perché tra i requisiti richiesti c’è soltanto il possesso della patente B. Propedeutica a iscriversi alla scuola guida convenzionata con Roma Tpl e a prendere anche la D, necessaria per guidare gli autobus: “In poche settimane diventerai un autista professionale e Roma TPL da subito ti assicura l’assunzione a tempo indeterminato”, promette l’azienda.
E poco importa che l’aspirante autista non abbia esperienza, e che guidare un autobus a Roma ne richieda invece parecchia: chi decide di candidarsi si vedrà anticipare i soldi necessari per la formazione, che verranno poi scalati nei mesi successivi dallo stipendio così da “vincolare” il lavoratore al ruolo.
“Questo annuncio è problematico, perché si tratta di autisti che devono iniziare dall’abc e questo non è un mestiere che ci si può avventurare a fare se non si ha piacere e cognizione d guida, ha delle enormi difficoltà - conferma Michele Frullo, referente del sindacato Usb Trasporti Roma e Lazio - Portare un autobus dentro Roma con persone in piedi non è semplice. Sugli autobus di Roma Tpl ci sono molte persone in piedi, se si fa una frenata brusca i rischi sono alti. Per non parlare delle difficoltà legate alle persone che attraversano la strada con gli occhi sul telefonino, o dei monopattini che sbucano all’improvviso in mezzo alla strada. Bisogna avere estrema attenzione ed esperienza”.
Il problema, oggi, è che Roma Tpl ha bisogno di autisti, e nel maggior numero possibile. Perché tra quelli attualmente assunti si sta assistendo a una sorta di “esodo” verso Atac, dove la retribuzione è più alta e l’azienda fornisce più garanzie: “In generale non si trovano più conducenti a livello nazionale - prosegue Frullo - Di base c’è un problema economico, i rischi che si corrono a portare un bus non sono riconosciuti con una retribuzione adeguata. Se si commettono determinate infrazioni, se si fa un incidente per esempio, la patente viene ritirata e si è sospesi da guida e paga. Bisogna spendere soldi per pagare un avvocato che assista nella vertenza, a fronte di uno stipendio di 1.200 euro”.
Conseguenza diretta, chi lavora in Roma Tpl punta a farsi assumere da Atac per avere più garanzie: “Proprio in questi giorni ho denunciato alla prefettura che oltre ai mezzi vetusti l’azienda punisce i lavoratori che si rifiutano di guidare mezzi rotti. Chi si avventura in questo percorso deve sapere che è un mestiere che richiede un’alta capacità d gestire lo stress, che è altissimo”.