1 - «NON CI SERVONO CODICILLI, LA GIUSTA CAUSA SONO I MORTI»
Alessandro Trocino per il “Corriere della Sera”
Prima l'annuncio via Facebook del ministro Danilo Toninelli: «Abbiamo avviato l'iter per la decadenza della concessione alla società Autostrade». Poi un comunicato stampa scritto in solitaria dal premier Giuseppe Conte, che conferma la strada intrapresa (per l'intera rete e non solo per l' A10) e considera la ricostruzione del ponte «un provvisorio risarcimento del danno», ma non «una contropartita».
CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA
Infine, una lettera di Luigi Di Maio ai suoi parlamentari, che rivendica la linea dura. Tre passi nella stessa direzione, senza che ci sia stato alcun Consiglio dei ministri. E forse non è un caso, anche se tutti i protagonisti giurano di essere d' accordo sulla necessità della revoca. Matteo Salvini smentisce di aver preso in considerazione altre strade: «Non c'è nessuna divisione nel governo. Non stiamo contrattando, non siamo al mercato. Se facesse quello che ha detto di fare, Autostrade farebbe il minimo del dovuto».
La strada è presa e lo conferma Toninelli: «Il mio ministero ha inviato ad Autostrade la lettera con cui prende avvio la procedura per la decadenza della concessione». Eventuali ostacoli, come le penali, saranno oggetto di valutazione successiva. Il premier ribadisce che la procedura è avviata, che Autostrade ha facoltà di rispondere con controdeduzioni entro 15 giorni, «fermo restando che il disastro è un fatto oggettivo e che l' onere di prevenirlo era in capo al concessionario».
Sentenza già scritta, alla quale si aggiungono alcuni obiettivi annunciati: l' istituzione di una banca dati sulla manutenzione delle infrastrutture; il potenziamento dell' attività ispettiva del ministero; la convocazione a settembre dei concessionari delle infrastrutture per verificare risorse e tempi delle attività di manutenzione.
CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA
L'obiettivo del governo, spiega Conte, è di «rivedere integralmente il sistema delle concessioni». Di Maio va oltre. Attacca chi, come Enrico Letta, «è passato per il cda della società che gestisce le autostrade spagnole». L'ex premier fa sapere che «il giochino del fango con me non attacca» e spiega: «Sono entrato nel consiglio di Abertis alla fine del 2016, quando questa era una società spagnola e prima che venisse ventilata l'ipotesi di Opa da parte italiana. Da Abertis sono uscito, dimettendomi volontariamente, e dandone notizia nel maggio scorso, quando è cambiata la proprietà con l'ingresso di Atlantia. Proprio per evitare conflitti d'interessi».
Di Maio spiega poi il recesso: «Non servono codicilli o azzeccagarbugli, la giusta causa sono i 39 morti». E annuncia che saranno desecretati i contratti dei concessionari autostradali. Quanto al rifiuto di alcuni familiari dei funerali di Stato, spiega: «Non posso biasimarli. Lo Stato invece di proteggere i loro figli ha preferito favorire i poteri forti». L'opposizione, con Matteo Renzi, replica: «Di Maio dice che il suo governo è il primo a non aver preso soldi da Benetton o Società Autostrade: è falso». L' ex premier difende dalle accuse Graziano Delrio, «vigliacchi», e chiede che Toninelli «venga in Aula».
2 - I BENETTON PROVANO A USCIRE DALL'ANGOLO UN PIANO DI AIUTI A GENOVA E ALLE VITTIME
Emanuele Rossi per “la Stampa”
Uscire dal bunker comunicativo. Dal muro contro muro con il governo. E mostrare quel «segnale di dignità» evocato espressamente da Matteo Salvini. Con aiuti concreti alla popolazione genovese e alle vittime del disastro. Autostrade per l'Italia prova a tirarsi fuori dal gorgo di accuse e ribassi in Borsa (per la holding Atlantia) in cui la società è finita da martedì. Mentre il ministro Toninelli annuncia di aver avviato le procedure di revoca della concessione, dalla Lega arrivano inviti sempre più espliciti a mostrare «un segnale» anche per poter mettere da parte il tema e concentrarsi sull'emergenza.
L' annuncio potrebbe arrivare già oggi, con una conferenza stampa di cui ieri si è discusso a Milano e a Genova. L'idea è stata partorita nel capoluogo lombardo, in una riunione ristretta, con l'amministratore delegato Giovanni Castellucci, i vertici della holding Edizioni, che controlla tutte le aziende del gruppo della famiglia Benetton, Marco Patuano e Fabio Cerchiai, e l' avvocato Francesco Gianni, uno dei massimi legali d'affari d'Italia.
Ma la notizia è rimbalzata anche a Genova, perché la conferenza stampa dovrebbe tenersi proprio nella città ferita. Sino a tarda sera, però, non è stato diramato alcun invito anche perché si è valutato con molta attenzione di non sovrapporre, a livello mediatico, gli eventuali annunci del gruppo con i funerali di Stato delle vittime.
Quali saranno i «segnali di dignità» evocati da Salvini e che la società Autostrade potrebbe dare? Un sostegno economico alle famiglie delle vittime e agli sfollati che abita(va)no sotto il Ponte Morandi sono tra le ipotesi circolanti. Ma al momento si tratta solo di voci.
La lista della Regione Intanto, però, la Regione Liguria e il Comune di Genova stanno lavorando per preparare tutte le schede con le spese previste per l'assistenza sociale, le attività di Protezione civile, il rinforzo del trasporto pubblico e la viabilità alternativa per rispondere al crollo del viadotto Morandi.
CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA
«Il conto complessivo? Sarà tra i cinquanta e i sessanta milioni di euro», è quanto filtra dagli uffici regionali. L'obiettivo è che il governo ne conceda più della metà e che Autostrade apra i cordoni della borsa. Non è ancora chiaro se il Consiglio dei ministri straordinario che doveva tenersi oggi dopo i funerali sarà rimandato, ma il conto (provvisorio) di danni e interventi dovuti per la Protezione civile è pronto e sarà presentato.
Toti commissario?
burlando al seggio elezioni regionali
Tra le iniziative previste dal governo c'è anche l'istituzione di una figura di commissario straordinario per sovrintendere alla ricostruzione e alle operazioni di ripristino dell' economia. L'ipotesi più accreditata è che il ruolo sia affidato al presidente della Regione Giovanni Toti, anche perché ci sono precedenti recenti: Claudio Burlando, il predecessore di Toti, era stato nominato commissario dei lavori sulla copertura del torrente Bisagno dopo l' alluvione di Genova. Della struttura commissariale faranno parte, probabilmente, anche tecnici della Protezione civile e del Consiglio superiore dei lavori pubblici.
CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA
A chiedere espressamente che Toti ricopra quel ruolo per arrivare al nuovo viadotto sul Polcevera sono stati i parlamentari liguri di Forza Italia. Ma la decisione spetta al governo. Intanto, il presidente sembra già calato nel ruolo, mentre parla della sostituzione del Morandi: «Il governo oggi questo deve fare, una legge speciale per Genova che ci consenta di operare in modo celere e veloce. Si vuole ragionare di tutte le concessioni? Giusto, ha la legittimità per farlo. Ma in questo momento le emergenze e le necessità di Genova sono altre», ha detto durante uno dei sopralluoghi tra gli sfollati di via Fillak. «Roma ci aiuti a trovare la strada più breve e il soggetto più veloce per ricostruire il ponte di cui abbiamo estremo bisogno. Si può fare in un anno? Sì, se ci danno leggi speciali e andiamo ad assegnare i lavori senza gare. Oppure lo faccia a sue spese la concessionaria».
Il governatore non crede a una revoca immediata della concessione ad Autostrade: «Anche se si partisse subito, ci vorrebbero mesi e bisogna dimostrare la colpa grave». Pertanto, per avere un nuovo ponte prima che Genova sia stritolata dal traffico, con loro si dovrà parlare.
3 - RICOSTRUZIONE E AIUTI: IL PIANO DI AUTOSTRADE
Andrea Bassi per “il Messaggero”
La lettera, già annunciata dal ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli, è partita ieri. Una richiesta di chiarimenti ad Autostrade sul crollo del ponte di Genova alla quale la società dovrà rispondere entro 15 giorni. Il primo passo della procedura di revoca voluta dal governo e che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte ha in qualche modo rilanciato.
Genova, le case di via Walter Fillak, sotto il ponte crollato
«Il disastro», ha detto, «è un fatto oggettivo e inoppugnabile e l' onere di prevenirlo era in capo al concessionario». Poi però ha aggiunto un particolare. «Si è diffusa la notizia che Autostrade per l' Italia sarebbe disponibile a ricostruire il ponte a sue spese. Se questa proposta arriverà», ha detto Conte, «il governo la valuterà, ma non come contropartita della rinuncia a far valere la voce di tutte le vittime di questa immane tragedia». La ricostruzione del ponte, insomma, sarebbe solo un acconto. Parole importanti, che comunque danno la sensazione che, dietro le quinte, un canale di dialogo tra governo e Autostrade si sarebbe attivato.
Il prossimo passo, adesso, spetta alla società. Il gruppo che fa capo alla famiglia Benetton non solo sarebbe disposto a ricostruire in tempi brevissimi (entro cinque mesi dallo sgombero delle macerie) il ponte, ma sarebbe pronto a intervenire anche sulla sistemazione delle famiglie, sulla ricostruzione delle case, sugli indennizzi e, più in generale, vorrebbe farsi carico di tutto il problema viario del capoluogo ligure.
Genova, le case di via Walter Fillak, sotto il ponte crollato
Insomma, adottare, da un punto di vista stradale, Genova. Ieri i vertici delle tre società coinvolte, Autostrade per l' Italia, la capogruppo Atlantia e la controllante Edizione Holding della famiglia Benetton, si sono riunite in un vertice straordinario a Milano. Nel corso dell' incontro sarebbe maturata la volontà di presentare un «piano per Genova».
LA TEMPISTICA
I tempi per la formalizzazione delle intenzioni dovrebbero essere brevi. Già lunedì il piano potrebbe essere consegnato alle autorità locali per essere discusso. Poi ci dovrà essere un passaggio formale nei consigli di amministrazione di Autostrade per l' Italia e di Atlantia che si terranno martedì e mercoledì della prossima settimana, e che potrebbero essere chiamati a decidere sugli stanziamenti necessari ad implementare i progetti.
Vigili del fuoco al lavoro sulle macerie del ponte Morandi crollato a Genova
Nei giorni scorsi Matteo Salvini aveva chiesto ad Autostrade di stanziare subito 500 milioni di euro. Basterà? Secondo il mercato i costi dell' operazione potrebbero essere superiori, anche fino al miliardo di euro. Di nuovo, basterà a raffreddare l' incendio con il governo? Il vice ministro delle infrastrutture Edoardo Rixi, in un' intervista, ha fatto chiaramente capire che tutto dipenderà dall' atteggiamento della società. Che in queste ore sta mutando rispetto alle prime affrettate mosse.
I MERCATI
Intanto Atlantia dopo le forti vendite in Borsa seguite al disastro di martedì scorso si è ripresa a Piazza Affari. Ma la Consob ha avviato accertamenti sull' andamento del titolo, nonostante le schiarite che hanno riportato le quotazioni a 19,35 euro in crescita del 5,7% e chiudendo a 19,35. Il bilancio del post incidente sui listini azionari resta fortemente deficitario: -22,2% in tre giorni con una capitalizzazione di Borsa passata da 20,5 miliardi a 16 miliardi.
Lo scenario di una eventuale revoca della concessione ad Aspi ha portato le agenzie di rating ad allertare gli investitori: Standard&Poor' s ha emesso un «creditwatch negativo» mantenendo per ora invariato il rating, Moody' s ha avvertito sulla possibilità di una revisione del rating «in caso di qualsiasi intervento governativo formale volto alla revoca della concessione o a intraprendere azioni che potrebbero essere dannose per l' azienda». Gli analisti sull' azionario continuano a ritenere poco probabile lo stop alla concessione, pur non escludendo una sanzione significativa e una negoziazione sui maggiori investimenti necessari alla rete autostradale in gestione.
Crolla il ponte Morandi a Genova Crolla il ponte Morandi a Genova Crolla il ponte Morandi a Genova Crolla il ponte Morandi a Genova Crolla il ponte Morandi a Genova Crolla il ponte Morandi a Genova Crolla il ponte Morandi a Genova