“OGGI PER VINCERE UN OSCAR CI VOGLIONO TANTI SOLDI” – SUSAN SARANDON AL VELENO SULL’ACADEMY CHE HA ATTACCATO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEL FILM “BLACKBIRD” AL FESTIVAL DI TORONTO: “IL MERITO NON CONTA. IL CINEMA È DIVENTATO AFFARISTICO. AI TEMPI IN CUI RICEVEVO CINQUE NOMINATION, VINCENDO UN OSCAR, NON C'ERA BISOGNO DI SBORSARE TUTTO QUESTO DENARO” – L’ATTRICE HA RACCONTATO CHE VENGONO ORGANIZZATE CAMPAGNE DI LOBBYING PER…(VIDEO)

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Francesco Tortora per "www.corriere.it"

 

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L'accusa

Mentre a Venezia ha trionfato il Joker interpretato da Joaquin Phoenix, dall'altra parte del mondo è partito il Festival di Toronto, rassegna cinematografica che negli ultimi anni ha ospitato diverse pellicole da Oscar come «La forma dell'acqua» di Guillermo del Toro e «Green Book» di Peter Farrelly.

 

Tra i protagonisti della 44esima edizione c'è anche Susan Sarandon, stella di Hollywood che il 5 settembre ha presentato il suo ultimo film «Blackbird», diretto da Roger Michell.

 

susan sarandon susan sarandon

Ai media internazionali che le chiedevano se la pellicola potesse ambire agli Oscar, l'attrice ha fatto capire che è praticamente impossibile e ha attaccato l'Academy : «Oggi - ha dichiarato Sarandon - per vincere l'Oscar ci vogliono tanti soldi, il merito non conta». 

 

Attività di lobbyng 

L'attrice ha ricordato che Hollywood è profondamente cambiato negli ultimi decenni e che non si premia più la qualità dei film, ma vince sempre a chi riesce meglio l'attività di lobbying: «Onestamente il cinema è diventato così affaristico - ha dichiarato -. Ai tempi in cui ricevevo cinque nomination, vincendo un Oscar, non c'era bisogno di sborsare tutto questo denaro». 

 

Campagne di 6 mesi

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Sarandon ha ricordato che oggi sono organizzate campagne di lobbying che durano sei mesi per le nomination e che prevedono  proiezioni vip, brunch e altri eventi per accaparrarsi i voti degli "opinionisti": «No, oggi non riuscirei mai a vincere un Oscar» ha dichiarato l'attrice. 

 

Pochi mezzi

La 72enne ha poi ribadito che attori e registi contano sempre di meno a Hollywood:«Oggi non avrei i mezzi per competere con alcuni film difesi dagli Harvey Weinstein di questo mondo» ha dichiarato.

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La pellicola

Nel suo ultimo film «Blackbird» Susan Sarandon interpreta una madre malata terminale che desidera porre fine alla sua vita. La pellicola, remake del lungometraggio «Silent Heart» (2014) di Bille August, ha altre celebri protagoniste come Kate Winslet e Mia Wasikowska. Il film è stato proiettato in anteprima alla rassegna di Toronto che è il più grande festival cinematografico del Nord America. Il vincitore della rassegna sarà proclamato il 15 settembre.

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Il tema dell'eutanasia

Nella conferenza stampa l'attrice ha anche affrontato il tema dell'eutanasia e ha auspicato che negli Usa prima o poi arrivi una legge: «Tutti hanno il diritto di farlo senza che i familiari siano accusati di omicidio. Dovresti essere in grado di essere circondato da persone che lo accettano. È una scelta individuale». 

SUSAN SARANDON OSCAR SUSAN SARANDON OSCAR

 

Un privilegio per ricchi

Secondo l'attrice oggi anche l'eutanasia è un privilegio che si possono permette solo le persone facoltose: «Se sei ricco, proprio come l'aborto, avrai sempre accesso a cose controverse. Se sei ricco, il tuo medico fare in modo di aumentare la morfina per permetterti di non soffrire. Non c'è nulla di nuovo».

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Oscar

Nella sua lunga carriera Susan Sarandon ha recitato in film celebri come «Thelma e Louise», «L’olio di Lorenzo», «Il cliente» e «Il prezzo della libertà». L'attrice ha ottenuto 5 nomination all'Oscar e nel 1995 ha ottenuto la preziosa statuetta per l'interpretazione di «Dead Man Walking – Condannato a morte». Susan Sarandon è attiva sui social e conta 1,2 milioni di follower su Instagram. 

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