Letizia Tortello per “la Stampa”
«Putin sta rovinando generazioni di giovani russi, assenteisti della politica e indifferenti alla tragedia della guerra». Non ha la loro sfiducia, «ma se li chiamerà a combattere, non andranno». Kyrill Martynov sta per incontrare una platea di studenti alla Scuola Holden di Torino. Per raccontare, con voce critica, come sta vivendo la società russa questi mesi di conflitto e isolamento internazionale si concentra sul paradosso dei ventenni: prime vittime della propaganda dello Zar. È il vicedirettore della Novaya Gazeta, la testata indipendente, costretta a sospendere le pubblicazioni perché era in pericolo la sicurezza dei suoi giornalisti.
Direttore, ha visto la parata di ieri di Putin?
vladimir putin e la cravatta di marinella 6
«Non tutta. Solo alcuni episodi, ma sento che mi è sufficiente. È sempre la solita performance».
«Difendiamo la nostra terra dai nazisti», «l'Occidente vuole invaderci»: il leader del Cremlino ha puntato sulle teorie cospirazioniste, falsificando la Storia. Ma chi crede davvero alla sua propaganda?
«Alcune persone in Russia ci credono o per meglio dire ci vogliono credere perché, sapete, se non credi a questa propaganda, ti trovi in una posizione molto difficile».
Subisci la repressione del regime?
vladimir putin zoppicante alla parata della vittoria
«Qualcosa di ancora più sottile: non solo è pericoloso esprimere un'opinione contraria sulla guerra in Russia. È soprattutto questione di identità. Se il mio presidente, il mio esercito e il mio Paese uccidono davvero la gente in Ucraina, se hanno commesso davvero questi crimini di guerra e così via, allora c'è qualcosa di sbagliato in loro.
Devo metterli in discussione, e metto in discussione il sistema in cui vivo. I russi non vogliono essere filosofi morali tutti i giorni. Milioni di loro fanno solo finta di credere che se Putin sta agendo così, un motivo ci sarà. Poi, lui non fornisce alcuna altra ragione ufficiale per giustificare la guerra, se non questa storia oscena sui nazisti. E allora, passa per buona quella nella società civile. Perché sennò, cosa succederà a tutti noi?».
vladimir putin con la coperta sulle ginocchia alla parata della vittoria
La guerra in Ucraina potrebbe far deflagrare la stessa Russia?
«Quest' anno, il prossimo, potrebbero essere cruciali per Mosca. Forse avranno un impatto tragico anche sulla storia europea, perché qualunque cosa accadrà, saranno un test enorme per l'identità russa. Se la Russia mantiene a lungo questo sentimento post-imperialista, ci saranno ancora persone disposte a credere che i vicini vengono uccisi solo perché sono nazisti. Sarebbe un caso molto simile a quello dei tedeschi del XX secolo, una sfida molto difficile fingere di essere un buon popolo con un buon governo, visto quello che succede. Ma a me, al momento, e la parata lo dimostra, Putin sembra che voglia solo trovare buone scuse per giustificare se stesso».
VLADIMIR PUTIN CON I VETERANI ALLA PARATA DELLA VITTORIA
Sta dicendo che Putin è in difficoltà?
«Sì, è assolutamente in difficoltà. La retorica è "siamo stati costretti", "non avevamo altra scelta, dovete capirmi". È interessante notare com' è cambiato in tre mesi. Era molto più coraggioso a febbraio. Non ha nessuna opzione reale per finire questa guerra.
E neanche per vincerla sul piano militare».
Perché non ha dichiarato la mobilitazione generale?
VLADIMIR PUTIN - DISCORSO ALLA PARATA DELLA VITTORIA
«Se chiamasse masse di soldati al fronte, nessuno verrebbe. Lo Stato russo è totalmente corrotto. Anche col coronavirus lo abbiamo visto: ha dovuto costringere ad osservare le restrizioni, nessuno osservava la legge. Se convochi milioni di persone, le chiami ad alzarsi dal divano e ad andare a morire in Ucraina, tutti ti diranno: "Perché io? Prendete lui". Putin non vuole scatenare proteste e fughe a catena. La Russia ha un'economia al collasso, la società è divisa, milioni di persone non hanno perdonato questo conflitto. In pochi vogliono essere buoni, bravi e coraggiosi soldati contro persone che non hanno fatto loro niente di male. Non capiscono quale sia lo scopo».
Cosa pensano i giovani del conflitto?
«La situazione è abbastanza complicata: alcuni sono sostenitori di questa guerra, anche alcuni giovani politici che vogliono far carriera. Ma se parliamo del pubblico in generale, credo che ci siano due posizioni principali. La maggior parte dei ventenni e trentenni sono probabilmente indifferenti. Dicono: non possiamo cambiare nulla, le decisioni di Putin, dunque facciamo finta di niente e pensiamo alla nostra quotidianità. Facciamo festa, fondamentalmente. Conosco molte di queste persone, da ex insegnante di filosofia».
Questo accade anche ai giovani più istruiti?
«No, questa è la seconda posizione. Molti hanno già lasciato il Paese. Alcuni sono stati arrestati, anche in questi giorni, perché hanno espresso dissenso contro la guerra. Sono molto coraggiosi. Sono centinaia e rischiano tantissimo. Ma se posso dire, da ex educatore, il problema è che Putin ha distrutto il futuro dei giovani».
discorso di vladimir putin alla parata della vittoria mosca 3
Dunque lei non crede che ci siano chance per una rivoluzione dall'interno?
«L'opposizione è frammentata. Non sono pronti per una vera lotta politica. Non credo in una sorta di scenario come nel 1968, sarebbe una specie di storia hollywoodiana. La realtà è più complessa. Più di dieci anni fa, ci sono state le primavere arabe, iniziate da un ambulante che si è dato fuoco per strada. Poi è nato un enorme movimento di massa. Anche da noi, una giornalista si è uccisa per protesta, nello stesso modo. E credo che la situazione sia fragile in Russia. Il richiamo ai valori, alla dignità delle persone può essere l'innesco. Ma non possiamo prevederlo. Mi limito a fare una previsione sulla guerra. Due giorni fa ho parlato con uno scrittore russo molto importante che vive negli Stati Uniti. Mi ha detto che Putin non vuole perdere la guerra ed è per questo che non attaccherà mai un Paese Nato».