Gaia Cesare per "il Giornale"
Troppo pericoloso circolare liberamente in bicicletta, come il primo ministro olandese ama fare per recarsi al lavoro all'Aja. I movimenti di Mark Rutte sono stati controllati da individui legati alla Mocro-Maffia, la criminalità organizzata di origini marocchine in Olanda. Per questo, dopo l'agguato al giornalista investigativo Peter R del Vries, morto il 15 luglio, sono state rafforzate le misure di sicurezza per il capo del governo.
Agenti delle forze di élite della polizia, addestrati dal Royal and Diplomatic Security Service (Dkdb), sono già all'opera dopo che la scorsa settimana il leader olandese ha stanziato 400 milioni di euro per la lotta al crimine organizzato nel 2022-2023.
Le minacce «vengono prese sul serio e c'è una reale preoccupazione», ha spiegato il quotidiano De Telegraaf, secondo cui gli agenti speciali erano al lavoro già la scorsa settimana, durante il dibattito sulla Finanziaria, nonostante il premier, abbia cercato di evitare in ogni modo una protezione troppo stretta durante i suoi dieci anni di governo.
Ma il clima è fortemente cambiato negli ultimi anni in Olanda, tanto che nel 2018 la polizia avvertì: «Il Paese soddisfa molte caratteristiche di un narco-Stato». I Paesi Bassi sono diventati nel tempo la porta d'ingresso per la cocaina sudamericana in Europa, trasformandosi in uno dei principali snodi del vecchio continente, oltre che in una piazza ideale per il traffico di stupefacenti.
Ogni anno nel Paese vengono sequestrati oltre 14 chili di cocaina, ma si ritiene che circa 56 chili sfuggano ai controlli. I 15 milioni di container del porto di Rotterdam, il più grande d'Europa, sono troppi per poter essere adeguatamente monitorati e le gang li utilizzavano anche come prigioni o stanze di tortura mentre i boss si dedicavano anche a un florido racket del riciclaggio di denaro.
Anche per questo la violenza avanza, come ha dimostrato l'assassinio del giornalista De Vries, che aveva rifiutato la protezione. Durante il maxi processo Marengo contro 17 membri della Mocro-Maffia, tra cui il pentito del narcotraffico Nabil B, di cui il reporter era diventato portavoce, è emerso come il principale imputato Ridouan Taghi fosse considerato «uno degli uomini più pericolosi e ricercati al mondo». Una trentina di persone coinvolte, fra cui magistrati e avvocati, sono ora sotto protezione.