Da open.online
La commissaria parlamentare per i diritti umani dell’Ucraina Lyudmyla Denisova accusa oggi in un’intervista a La Stampa i soldati russi di aver commesso stupri e violenze sulla popolazione civile. Secondo Denisova sono 80 mila le denunce presentate e le violenze sessuali contro le donne fanno parte di una strategia che ha come obiettivo il genocidio del popolo ucraino.
«A partire dal 24 febbraio abbiamo attivato una linea verde. È attiva 24 ore su 24. Sono arrivate 43 mila telefonate per denunciare crimini su 82mila persone. Dopo la liberazione di Bucha del 31 marzo abbiamo iniziato a ricevere anche segnalazioni sulle difficoltà psicologiche delle vittime delle violenze. Abbiamo istituito un’altra linea telefonica».
E i numeri sono impressionanti: «Sono arrivate 1100 telefonate per denunciare torture, stupri, violenze. In 400 ci hanno anche confessato di volersi uccidere. In 100 hanno denunciato violenze contro i minori. 200 hanno denunciato stupri e, di questi, 60 sono stati commessi su minori. Ieri (mercoledì, n.d.r.) in appena un’ora, dieci persone hanno denunciato. Otto erano minorenni».
bambini torturati e uccisi guerra russia ucraina
Denisova, che aveva documentato anche 25 casi di persone tenute rinchiuse in uno scantinato e sistematicamente violentate a Bucha, dice anche che per molte rimaste incinte è diventato difficile ottenere l’interruzione di gravidanza: «È capitato per esempio a una ragazza di 14 anni violentata da tre russi e rimasta incinta. In Ucraina il medico le aveva consigliato di non abortire perché sarebbe diventata sterile. La giovane ha poi parlato con uno psicologo e alla fine ha deciso di abortire comunque ma all’estero per evitare che i suoi conoscenti lo sapessero. È andata in Polonia dove ha ottenuto l’interruzione di gravidanza».
mariupol i bambini nei tunnel dell acciaieria azovstal 4