R.Tro. per "il Messaggero"
La sedia a rotelle di Rodolfo Laganà è riapparsa, sotto casa, laddove era stata rubata. A darne la notizia ieri è stato l'attore stesso: «Cari Amici l'hanno RITROVATA! Vi ringrazio tutti per i numerosi messaggi ricevuti! Sarà stata una bravata grazie a tutti» il messaggio postato con tre cuoricini sul profilo ufficiale Facebook Rodolfo Laganà. E sotto centinaia di commenti pieni di affetto da parte di amici e conoscenti.
Il mattatore romano, 64 anni, affetto da sclerosi multipla, ieri impegnato per le prove dello spettacolo al Teatro 7, aveva denunciato il furto della sedia a rotelle con supporto elettrico fornita dalla Asl ai carabinieri della compagnia Trastevere accompagnato dal figlio Filippo. L'episodio era avvenuto domenica scorsa, la carrozzina era sotto casa in via San Francesco di Sales, forse non era legata. Ma questo non sminuisce il gesto misero di chi l'ha compiuto.
LA RICOSTRUZIONE Da quanto accertato la sedia elettrica potrebbe essere stata rubata tra il 9 e il 10 gennaio scorsi e più precisamente tra le 14 di domenica, quando Laganà ha fatto ritorno a casa, e le 10 di lunedì mattina. Uscendo di casa, il comico romano, aveva scoperto il furto.
Successivamente si era rivolto ai carabinieri. Nessun vicino si era accorto di nulla, della carrozzina nessuna traccia. I carabinieri hanno deliberatamente pattugliato a tappeto la zona di Trastevere, anche sentendo alcune persone, cercando di ritrovare il mezzo anche attraverso possibili telecamere di videosorveglianza. Che non erano nella via interessata ma comunque in altre aree limitrofe. E forse anche alla luce di questo spiegamento di forze che ieri mattina la sedia a rotella è stata rimessa pressoché al suo posto.
Non c'erano biglietti né rivendicazioni particolari, era in perfetto stato. Secondo i carabinieri, il gesto non mirava a colpire l'attore personalmente, ma si tratterebbe piuttosto o di una bravata o di un semplice episodio di microcriminalità. Comunque il mezzo elettrico era rimasto nei dintorni ed è riapparso dopo il clamore suscitato dalla notizia riportata dal Messaggero e dalle battute messe in campo dai militari, una pressione esercitata anche chiedendo informazioni nel sottobosco del rione, tra i canali informativi non ufficiali.
LA SCOPERTA Fu Laganà stesso, a rendere pubblica nel 2014 la malattia degenerativa di cui soffre, la sclerosi multipla: «Non è bello quando scopri una cosa così però ho capito che ci si può convivere, si può stare sereni. All'inizio ero molto spaventato e mi sono chiuso in me stesso, sbagliando poi ho cominciato a capire la malattia e ad affrontarla, tirando fuori una parte di me che non sapevo di avere. E voglio portare la mia esperienza al servizio di qualcuno e di qualcosa».